martedì 29 dicembre 2015

MACHIAVELLI.Macula avelli 47 De Sanctis.

Ecco alcuni passi dell'argomento Niccolò Machiavelli,tratti da Storia della Letteratura Italiana di Francesco De Sanctis.

Prima Delle considerazioni di De Sanctis sul Principe,alcuni cenni su come il critico ricorda la produzione in versi del Segretario Fiorentino.

Ecco,dunque,De Sanctis:

.."...Qualche verso ingegnoso,come nei Decennali:

                 La voce d'un Cappon tra cento Galli,

e qualche sentenza o concetto profondo,come nel canto De' diavoli o de' romiti.

[Altre opere in versi,citate da De Sanctis: Decennali, Asino d'oro,Occasione, Fortuna, Ingratitudine,Ambizione,Canti Carnascialeschi,Serenate,Sonetti,Canzoni].

Ma è ora del Principe,secondo De Sanctis.(In "Storia della Letteratura Italiana",Firenze,1871).

Ci è un piccolo libro del Machiavelli,tradotto in tutte le lingue,il Principe,che ha gittato nell'ombra le altre sue opere.
L'autore è stato giudicato da questo libro,e questo libro è stato giudicato non nel suo valore logico e scientifico,ma nel suo valore morale.
E hanno trovato che questo libro è un codice della tirannia,fondato sulla turpe massima che il fine giustifica i mezzi e il successo loda l'opera.
E hanno chiamato " machiavellismo" questa dottrina.

Ma in verità,l''uomo,come Machiavelli lo concepisce,non ha la faccia estatica e contemplativa del medio evo e non la faccia tranquilla e idillica del Risorgimento.[ Proprio così: Risorgimento ai tempi di De Sanctis era chiamato il Rinascimento] .
Ha la faccia moderna dell'uomo che opera e lavora intorno ad uno scopo.

La "Patria" del Machiavelli è una divinità, superiore anche alla moralità e alla legge.
A quel modo che il Dio degli ascetici assorbiva in sé l'individuo,e in nome di Dio gli inquisitori bruciavano gli eretici; per la patria tutto era lecito,e le azioni,che nella vita privata sono delitti,diventavano magnanime nella vita pubblica.
" Ragion di Stato" e "salute pubblica" erano le formole volgari,nelle quali si esprimeva questo diritto della patria,superiore ad ogni diritto.
La divinità era discesa di cielo in terra e si chiamava " la patria", ed era non meno terribile. La sua volontà e il suo interesse era " suprema lex"".
Era sempre l'individuo assorbito nell'essere collettivo.
E quando questo Essere collettivo era assorbito a sua volta nella volontà di uno solo o di pochi,avevi la servitù.

Libertà era la partecipazione più o meno larga de' cittadini alla cosa pubblica. I dritti dell'uomo non entravano ancora nel codice della libertà.

Ma,repubblica o principato,patria o Stato,il concetto era sempre l'individuo assorbito nella società o,come fu detto poi,l'onnipotenza dello Stato.

La patria assorbisce anche la religione. Uno Stato non può vivere senza religione.

Continua nel post successivo.....

5 commenti:

  1. De Sanctis identifica la modernità di Machiavelli nel fatto che il Segretario ha messo al centro dell'agire politico la Patria.

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    1. E la Patria,quasi una divinità tutta terrena,non ha obblighi di sorta con la morale.
      Per esser preservata occorre l'azione svincolata da ogni limite morale,per il supremo bene della collettività.

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  2. La patria è una divinità superiore a Dio e alla legge:COSÌ De Sanctis interpreta il pensiero di Machiavelli.C'è un po' di differenza da come Foscolo giudicava Machiavelli,nei Sepolcri.

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  3. A volte la Ragion di Stato pretende che alcune azioni che nella vita privata sono illecite e riprovevoli, nella vita e nel governo di uno Stato siano magnanime.

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  4. Secondo De Sanctis Machiavelli prevederebbe come Stato da realizzare, sia un Principato che una Repubblica.

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