giovedì 31 dicembre 2015

MACHIAVELLI.Macula avelli 53 De Sanctis.

Altri brani da "Storia della etc." di Francesco De Sanctis su Machiavelli.

                   Questo è in effetti il senso intimo del mondo,come il Machiavelli lo concepisce:lasciando da parte le sue origini,il mondo è quello che è: un attrito di forze umane e naturali,dotate di leggi proprie.Ciò che dicesi " fato", non è altro che la logica,il risultato necessario di queste forze,appetiti,istinti,passioni,opinioni,fantasie,interessi,mosse , regolate da una forza superiore che è LO SPIRITO UMANO,IL PENSIERO,L'INTELLETTO.

Il Dio di Dante è l'amore,forza unitiva dell'intelletto e dell'atto: il risultato era sapienza.
Il Dio di Machiavelli è l'intelletto,l'intelligenza e la regola delle forze mondane: il risultato è scienza.
- Bisogna amare- dice Dante.
- Bisogna intendere- dice Machiavelli.

Ora possiamo comprendere il Machiavelli nelle sue opere politiche.
La Storia di Firenze sotto forma narrativa è una logica degli avvenimenti. Dino Compagni scrive col cuore commosso,con l'immaginazione colpita: tutto gli par nuovo,tutto offende il suo senso morale.Vi domina il sentimento etico,come in Dante,come nel Mussato,come in tutti i trecentisti.

Ma ciò che interessa il Machiavelli è la spiegazione de' fatti nelle forze motrici degli uomini,e narra calmo e meditativo,a modo di filosofo che ti dia l'interpretazione del mondo.

I personaggi non sono colti nel caldo dell'affetto e nel tumulto dell'azione: non è una storia drammatica.

L'autore non è sulla scena né dietro la scena,ma è nella sua camera,e, mentre i fatti gli sfilano davanti,cerca afferrarne i motivi.

La sua apatia non è che preoccupazione di filosofo,inteso a spiegare e tutto raccolto in questo lavoro intellettivo,non distratto da emozioni e impressioni.

E' l'apatia dell'ingegno superiore,che guarda con compassione a' moti convulsi e nervosi delle passioni. [ Delle Storie fiorentine fu lettore attento e interessato Carl Marx,che fu colpito soprattutto dal discorso pieno di carica rivoluzionaria popolare,fatto da un
Ciompo ,in occasione della omonima rivolta.]

Ciao Ambragiarox.

Continua con altri post dedicati a De Sanctis,critico machiavelliano.

MACHIAVELLI.Macula avelli 52 De Sanctis

Altri brani da "Storia della etc." di Francesco de Sanctis,su Machiavelli.

           ".....      Fra tanto infuriare di prose rettoriche e poetiche,comparve la prosa di Machiavelli,presentimento della prosa moderna.

Quello che scrive è una produzione immediata del suo cervello,esce caldo caldo  dall'interiorità del suo animo: cose e impressioni,spesso condensate in una parola. Perché è un uomo che pensa e sente,distrugge e crea,osserva e riflette,con lo spirito sempre curioso, attivo e presente.

Parlando dei mutamenti introdotti dal medio evo ne' nomi delle cose e degli uomini,finisce così:" Gli uomini ancora,di Cesari e Pompei,Pietri,Giovanni e Mattei diventarono". Qui non ci è che il marmo,la cosa ignuda; ma quante vene in questo marmo! Ci senti tutte le impressioni fatte da quell'immagine nel suo cervello,l'ammirazione per que' Cesari e Pompei,il disprezzo per quei Pietri e Mattei,lo sdegno di quel mutamento; e lo vedi alla scelta caratteristica de' nomi,al loro collocamento in contrasto come nemici,e a quell'ultimo ed energico " diventarono", che accenna a mutamenti non solo di nomi ma di animi.
Ciao ambragiarox.

PS. Mi viene in mente il testo della canzone di Gaber:

C'è una busta sigillata.....
Quanta fretta non c'è niente!
Solo le parole :"G.  saluta la sua gente,
S'è mangiato tutti i soldi,
Non vi lascia proprio niente...."
Se finirà così, resterà il blog e il ricordo per ambragiarox.

MACHIAVELLI.Macula avelli 51 De Sanctis.

Altri brani tratti da "Storia della etc." di Francesco De Sanctis,su Niccolò Machiavelli.

         Machiavelli ti dà semplici proposizioni,ripudiato ogni corteggio: non descrive e non dimostra; narra o enuncia,e perciò non ha artificio di periodo.
Non solo uccide la forma letteraria,ma uccide la forma stessa come forma; e fa questo nel secolo della forma,la sola divinità riconosciuta.
Appunto perché ha piena la coscienza di un nuovo contenuto,per lui il contenuto è tutto e la forma è nulla.

Ciò che a lui importa,non è che la cosa sia ragionevole,morale o bella,ma che la sia.
Il mondo è così e così; e si vuol pigliarlo com'è, ed è inutile cercare se possa o debba essere altrimenti.

La base della vita,e perciò del Sapere,è il " Nosce te ipsum" ,la conoscenza del mondo verrà di conseguenza nella sua realtà vera.
Il fantasticare,il dimostrare,il descrivere, il moralizzare sono frutto d'intelletti collocati fuori della vita e abbandonati all'immaginazione.

[ De Sanctis aveva scritto anche che Machiavelli lodò l'Orlando Furioso,quando uscì a Roma nel 1515, ma non celò il suo dispiacere di esser stato dimenticato dall'Ariosto nella lunga lista ch'egli stese (nell'ultimo canto),di poeti italiani. Vedi , per il testo e la parafrasi delle prime venti stanze del Canto XLVI, Www ultimo canto dell'Orlando furioso di ariosto ].

Sceglie la via più breve,e perciò la dritta: non si distrae e non distrae.

Ha l'aria del pretore romano antico,che " non curat de minimis",  di un uomo occupato in cose gravi,che non ha tempo né voglia di guardarsi attorno.

I filosofi non avevano ancora smesse le loro forme scolastiche; i poeti petrarcheggiavano; i prosatori usavano un genere bastardo,poetico e rettorico,con l'imitazione esteriore del Boccaccio: la malattia era una,la passività o indifferenza dell'intelletto,del cuore,dell'immaginazione,cioè a dire di tutta l'anima,verso il pensiero più importante:occorreva,in Italia,avere una Patria forte,sul modello francese.

Ciao ambragiarox.

Continua nei prossimi post.

mercoledì 30 dicembre 2015

Machiavelli.Macula avelli 50 De Sanctis.

Altri brani su Machiavelli,tratti da "Storia della etc." di Francesco De Sanctis.

      ".....   Altra pure è la base morale [dei pensatori rinascimentali ,come Machiavelli]: il  fine etico del medio evo è la santificazione dell'anima,e il mezzo è la mortificazione della carne.Il Machiavelli,se biasima la licenza de' costumi invalsa al suo tempo, non è meno severo contro l'educazione ascetica.
La sua dea non è Rachele,ma è Lia: non è la vita contemplativa,ma la vita attiva.
E perciò la virtù è  per lui la vita attiva,vita di azione e in servigio della patria.
I suoi santi sono più simili agli eroi dell'antica Roma che agl'iscritti nel calendario romano.
O,per dir meglio, il nuovo tipo morale non è il santo,ma è il patriota.

....Risecata dal suo mondo ogni causa soprannaturale e provvidenziale,vi mette a base l'immutabilità e l'immortalità del pensiero o dello spirito umano,fattore della storia.

Di teologia e di filosofia e di etica fa stima uguale: mondi d'immaginazione,fuori dalla realtà. La verità è la cosa effettuale; e perciò il modo di cercarla è l'esperienza accompagnata con l'osservazione,lo studio intelligente de' fatti.

......Tutto il formolario scolastico va giù. A quel vuoto meccanismo fondato sulle combinazioni astratte dell'intelletto,incardinate nella pretesa esistenza degli universali,sostituisce la forma ordinaria del parlare diritta e naturale.
Le proposizioni generali,(le"maggiori" del sillogismo),sono capovolte,e compariscono in ultimo come risultati di un'esperienza illuminata dalla riflessione.
In luogo del sillogismo hai la " serie", cioè a dire concatenazioni di fatti,che sono insieme causa ed effetto,come si vede in questo esempio:

....Avendo la città di Firenze perduta parte dello imperio suo,come Pisa e altre terre,fu necessitata a fare guerra a coloro che le occupavano,e perché chi le occupava era potente,ne seguiva che si spendeva assai nella guerra senza alcun frutto: dallo spendere assai ne risultava assai gravezze,dalle gravezze infinite querele del popolo; e perché questa guerra era amministrata da un magistrato di dieci cittadini...l'universale cominciò a recarselo in dispetto,come quello che fusse cagione e della guerra e delle spese di essa....

Qui i fatti sono schierati in modo che si appoggiano e si spiegano a vicenda: sono una doppia serie,l'una complicata,che ti dà le cause vere,visibile solo all'uomo intelligente; l'altra semplicissima,che ti dà la causa apparente e superficiale,e che pure è quella che trascina ad opere inconsulte l'universale,con una serietà e una sicurezza che rende profondamente ironica la conclusione.

Ciao Ambragiarox.

Continua nei post seguenti.

MACHIAVELLI.Macula avelli 49 De Sanctis.

Altri brani dalla "Storia della etc."  di Francesco De Sanctis su Machiavelli.

  ".....     Le nazioni muoiono. Ma lo spirito umano non muore mai.

La storia del genere umano non è che la storia dello spirito o del pensiero.
Di qui esce quel che poi fu detto " filosofia della storia".

Questi concetti non sono nuovi.I concetti filosofici,come i poetici,suppongono una lunga elaborazione.

E a' contemporanei di Machiavelli non parvero né nuovi né audaci,veggendovi formolato quello che in tutti era sentimento vago. [ Vedere anche quel che dice a proposito del Principe, il Gadamer,in Lemarancio macula Avelli 45]

Dirimpetto alla teocrazia sorge l'autonomia e l'indipendenza dello Stato[ NOTARE CHE De Sanctis SCRIVE CIÒ, NEI GIORNI DELLA BRECCIA DI PORTA PIA] .

Tra  l'impero e la città o il feudo,le due unità politiche del medio evo,sorge un nuovo ente,la nazione,alla quale il Machiavelli assegna i suoi caratteri distintivi: la razza,la lingua,la storia,i confini. Tra le repubbliche e i principati spunta già una specie di governo medio o misto,che riunisca i vantaggi delle une e degli altri e assicuri a un tempo la libertà e la stabilità: governo che è un presentimento de' nostri ordini costituzionali,e di cui il Machiavelli dà i primi lineamenti nel suo progetto per la riforma degli ordini politici in Firenze.
E' tutto un nuovo mondo politico che appare!
Si vegga,fra l'altro,dove il Machiavelli tocca della formazione de' grandi stati,e soprattutto della Francia...."

Continua nel prossimo post.

MACHIAVELLI.Macula avelli 48 De Sanctis.

Continuano i brani di De Sanctis,in "Storia della etc, "su Niccolò Machiavelli.

..A Machiavelli,nel Principe ,anche la moralità  piace,e loda la generosità, la clemenza,l'osservanza della fede,la sincerità e le altre virtù, ma a patto che ne venga bene alla patria...

Non è che agl'italiani manchi il valore; anzi ne' singolari incontri riescono spesso vittoriosi: manca l'educazione o la disciplina o,come egli dice," i buoni ordini e le buone armi", che fanno gagliardi e liberi i popoli.

Alla virtù è premio la gloria.

" Patria",  " Virtù",  "Gloria", sono le tre parole sacre,la triplice base del mondo del Principe.

Come gli individui hanno la loro missione in terra,così anche le nazioni.

Gl'individui senza patria,senza virtù, senza gloria sono atomi perduti," numerus fruges consumere  nati".

E parimente ci sono nazioni oziose e vuote,che non lasciano alcun vestigio di sé nel mondo.

Nazioni storiche sono quelle che hanno adempiuto un ufficio nell'umanità o,come dicevasi allora,nel " genere umano", come Assiria,Persia,Grecia e Roma. Ciò che rende grandi le nazioni è la virtù o la tempra,gagliardia intellettuale e corporale,che forma il carattere o la forza morale. Ma,come gl'individui,così le nazioni hanno la loro vecchiezza,quando le idee che le hanno costituite si indeboliscono nella coscienza e la tempra si fiacca. E l'indirizzo del mondo fugge loro dalle mani e passa ad altre nazioni.

Il fato storico non è la provvidenza e non la fortuna, ma la " forza delle cose", determinata dalle leggi dello spirito e della natura.Lo spirito è immutabile nelle sue facoltà ed immortale nella sua produzione.

Perciò la storia non è accozzamento di fatti fortuiti o provvidenziali,ma concatenazione necessaria di cause e di effetti,il risultato delle forze messe in moto dalle opinioni,dalle passioni e dagl'interessi degli uomini.

La politica o l'arte del governare ha per suo campo non un mondo etico,determinato dalle leggi ideali della moralita',ma il mondo reale,come si trova nel tal luogo e nel tal tempo.
Governare è intendere e regolare le forze che muovono il mondo.
Uomo di Stato è colui che sa calcolare e maneggiare queste forze e volgerle  a' suoi fini.

Continua nei post successivi.....

martedì 29 dicembre 2015

MACHIAVELLI.Macula avelli 47 De Sanctis.

Ecco alcuni passi dell'argomento Niccolò Machiavelli,tratti da Storia della Letteratura Italiana di Francesco De Sanctis.

Prima Delle considerazioni di De Sanctis sul Principe,alcuni cenni su come il critico ricorda la produzione in versi del Segretario Fiorentino.

Ecco,dunque,De Sanctis:

.."...Qualche verso ingegnoso,come nei Decennali:

                 La voce d'un Cappon tra cento Galli,

e qualche sentenza o concetto profondo,come nel canto De' diavoli o de' romiti.

[Altre opere in versi,citate da De Sanctis: Decennali, Asino d'oro,Occasione, Fortuna, Ingratitudine,Ambizione,Canti Carnascialeschi,Serenate,Sonetti,Canzoni].

Ma è ora del Principe,secondo De Sanctis.(In "Storia della Letteratura Italiana",Firenze,1871).

Ci è un piccolo libro del Machiavelli,tradotto in tutte le lingue,il Principe,che ha gittato nell'ombra le altre sue opere.
L'autore è stato giudicato da questo libro,e questo libro è stato giudicato non nel suo valore logico e scientifico,ma nel suo valore morale.
E hanno trovato che questo libro è un codice della tirannia,fondato sulla turpe massima che il fine giustifica i mezzi e il successo loda l'opera.
E hanno chiamato " machiavellismo" questa dottrina.

Ma in verità,l''uomo,come Machiavelli lo concepisce,non ha la faccia estatica e contemplativa del medio evo e non la faccia tranquilla e idillica del Risorgimento.[ Proprio così: Risorgimento ai tempi di De Sanctis era chiamato il Rinascimento] .
Ha la faccia moderna dell'uomo che opera e lavora intorno ad uno scopo.

La "Patria" del Machiavelli è una divinità, superiore anche alla moralità e alla legge.
A quel modo che il Dio degli ascetici assorbiva in sé l'individuo,e in nome di Dio gli inquisitori bruciavano gli eretici; per la patria tutto era lecito,e le azioni,che nella vita privata sono delitti,diventavano magnanime nella vita pubblica.
" Ragion di Stato" e "salute pubblica" erano le formole volgari,nelle quali si esprimeva questo diritto della patria,superiore ad ogni diritto.
La divinità era discesa di cielo in terra e si chiamava " la patria", ed era non meno terribile. La sua volontà e il suo interesse era " suprema lex"".
Era sempre l'individuo assorbito nell'essere collettivo.
E quando questo Essere collettivo era assorbito a sua volta nella volontà di uno solo o di pochi,avevi la servitù.

Libertà era la partecipazione più o meno larga de' cittadini alla cosa pubblica. I dritti dell'uomo non entravano ancora nel codice della libertà.

Ma,repubblica o principato,patria o Stato,il concetto era sempre l'individuo assorbito nella società o,come fu detto poi,l'onnipotenza dello Stato.

La patria assorbisce anche la religione. Uno Stato non può vivere senza religione.

Continua nel post successivo.....

lunedì 28 dicembre 2015

MACHIAVELLI.Macula avelli 46. De Sanctis.

Molti scritti su Machiavelli,(per non dire tutti),molti video e molti siti www,citano, nell'esporre opere e pensiero del Segretario fiorentino,il critico letterario Francesco De Sanctis e la sua Storia della Letteratura Italiana.

Penso che non tutti abbiano letto come De Sanctis tratti l'argomento.
Mi permetto quindi di riportare qualche brano delle pagine dedicate  dal critico al Principe e alle altre opere di Machiavelli.
Le cose date per note ,son quasi sempre le meno sapute per informazione diretta e le più ripetute per sentito dire.

Premessa.

        Francesco De Sanctis ha scritto la "Storia della Letteratura Italiana" tra il 1869 e il 1871. Il tempo di stesura dell'opera comprende quindi tutto il 1870, l'anno che sancisce,con la presa di Roma,il compimento dell'unità politica d'Italia.
Una concomitanza che è molto più di una semplice coincidenza .La si direbbe,piuttosto, una convergenza tra il dato di fatto e l'esplicazione dell'atto di coscienza in base al quale il fatto è stato generato.
Giustamente è stato sempre rilevato come il capitolo su Machiavelli occupi il posto più importante nel libro,sia in senso cronologico che ideale. C'è un passo,in questo capitolo della Letteratura di De Sanctis,che merita di essere citato:" Siamo dunque alteri del nostro Machiavelli. Gloria a lui quando crolla alcuna parte dell'antico edificio. E gloria a lui,quando si fabbrica alcuna parte del nuovo. In questo momento che scrivo,le campane suonano a distesa,e annunciano l'entrata degli Italiani in Roma. Il potere temporale della Chiesa crolla. E si grida il Viva all'unità d'Italia.Sia gloria al Machiavelli".
Mentre a Roma i cannoni  aprono la breccia a Porta Pia e i bersaglieri vi irrompono,De Sanctis,a Firenze,capitale provvisoria d'Italia,redige il verbale della Storia,nel momento in cui questa sta dando svolgimento alla propria opera,e  cita Machiavelli.

Proseguiremo pertanto con brani della trattazione che De Sanctis fa su Machiavelli.
Val la pena di leggerli,avendone sentito solo rielaborazioni.     
Sempre il testo. Poi i commenti( eventualmente).

In lemarancio blog,è stato fatto per Platone,per Aristotele,per Tucidide,per Manzoni,per Romano il melodo e per Machiavelli.

giovedì 24 dicembre 2015

MACHIAVELLI.Macula avelli 45.

                                                   A proposito della dedica del Principe.

Nella lettera al Vettori, Machiavelli manifesta l'intenzione( nel 1513) di dedicare il Principe a Giuliano de' Medici fratello di Lorenzo il Magnifico,(morto quest'ultimo, nel 1492).
Ma nel 1516 Giuliano muore e Machiavelli decide di dedicare il Principe a Lorenzo de' Medici,figlio di Piero II de' Medici,detto il "fatuo" per distinguerlo da Piero padre di Lorenzo il Magnifico. L'intenzione che aveva Machiavelli era quella di rivolgersi a chi comandava in Firenze,dopo la fine della I Repubblica,per riottenere un incarico politico.
Ciò che può ancora complicare le cose da un punto di vista della comprensione della dedica,è che Machiavelli indirizza il suo dono al principe ,apostrofandolo così " Al magnifico Lorenzo de' Medici", (da non confondere col Magnifico,morto nel 1492 e nonno del dedicatario).

Su You ho appreso da una conferenza di  Gennaro Sasso ( pubblicata nel 2014)che il Principe sarebbe stato scritto originariamente fino al capitolo XI( fino ai principati ecclesiastici: infatti nel capitolo c'è una dedica finale a Leone X,figlio di Lorenzo il Magnifico); la parte successiva fino al capitolo XXVI,sarebbe stata scritta in un secondo momento e il suo titolo più appropriato sarebbe De Principe,in contrapposizione a De Principatibus della prima parte,che segue rigorosamente lo schema tracciato nella Lettera al Vettori.

                                           UNA CURIOSITÀ: IL TITOLO  MACULA AVELLI del blog Lemarancio .

  In WWW il principe di NICCOLÒ MACHIAVELLI OUBLIETTEmagazine.com. ,
viene ricordato che l'etimologia della parola Machiavelli deriva  da MALI CLAVELLI,cattivi chiodi;  viene ricordato altresi' che un appartenente alla famiglia Machiavelli,in conseguenza delle sue opere buone,avrebbe fatto cambiare questa espressione  con un'altra ( paraetimologica)" MACULA AVELLI",che avrebbe il seguente significato:"ho cancellato le macchie"( maculas avelli).
L'espressione "macula(s) avelli " mi è piaciuta,e, giusta o sbagliata grammaticalmente, è diventa un titolo. ( Soprattutto pensando alle nefandezze attribuite al Segretario).

                                                UN ACCENNO ALL'ERMENEUTICA FILOSOFICA.

Nell'interpretare un testo,l'ermeneutica filosofica,come si è costituita soprattutto con Gadamer,considera ciò che il linguaggio dice,ma anche ciò che esso presuppone,non dice,implica...
In Gadamer l'esperienza di verità ( come succedeva nell'accademia platonica  - wwwlemarancio  critiae platonis exc.14,14 bis 14 ter-) puo' darsi solo in funzione o in presenza di una FUSIONE che avviene in un dialogo tra chi legge e ciò che è letto o è discusso con altri.

Le applicazioni più tipiche dell'ERMENEUTICA FILOSOFICA CONTEMPORANEA  sono soprattutto quelle relative ai testi sacri. Tuttavia ci possono essere altri testi cui si può riferire il metodo universale,fondato su un linguaggio universale, dell'ermeneutica filosofica: ad esempio il pensiero di Aristotele nei rapporti con la scolastica medievale e la teologia cattolica; il pensiero di Machiavelli e la sua funzione nello sviluppo di una scienza della politica; il pensiero di Marx in gran parte sconosciuto ai marxisti della rivoluzione d'Ottobre del 1917 e il pensiero di Gramsci soprattutto in relazione al messaggio lasciato nei quaderni del Carcere.
Leggiamo Machiavelli e dialoghiamo con lui,e poi con altri...Solo così si potrà arrivare a ciò che uno studioso di Platone  definiva "qualcosa che vale il rischio di essere creduto",la verità temporanea,in attesa di un'altra più aggiornata.

MACHIAVELLI.Macula avelli 44.

APPENDICE ALLE LEZIONI SU MACHIAVELLI.




FINE ELENCO, CON CENNI AGLI ARGOMENTI,DEI CAPITOLI DEL PRINCIPE DAL XVII al XXVI.z









Breve accenno alla tradizione manoscritta da cui si è attinto per l'edizione delle opere di Machiavelli ,come attualmente le leggiamo;e una brevissima storia della critica machiavelliana.(Per una più completa trattazione del pensiero di Machiavelli ad opera dei critici ,dal XVI  al XX secolo, consultare sezione "Controversie "dedicata all'argomento,in Niccolò Machiavelli wikipedia).



                         

MACHIAVELLI.Macula avelli 43.




APPENDICE ALLE LEZIONI SU MACHIAVELLI,A.S.77-78,LICEO CALASANZIO.




Finisce il lessico o glossario ideologico,utile per capire il pensiero politico di Machiavelli.

A seguire:

1)Proposta di una strutturazione didattica del Principe.

2)Schema-riassunto di ogni capitolo del Principe.(FINO AL XVI CAPITOLO).




MACHIAVELLI.Macula avelli 42.

APPENDICE ALLE LEZIONI SU MACHIAVELLI,TENUTE NELL'A.S.77-78,AL LICEO CLASSICO CALASANZIO DI CARCARE,NELLA CLASSE SECONDA.





Continua il lessico o glossario ideologico,utile per capire il pensiero di Machiavelli.



MACHIAVELLI.Macula avelli 41.

APPENDICE ALLE LEZIONI SU MACHIAVELLI.




Prosegue il lessico o glossario ideologico,utile per capire il pensiero di Machiavelli.






MACHIAVELLI.Macula avelli 40.

APPENDICE ALLE LEZIONI SU MACHIAVELLI.



Prosegue il lessico o glossario ideologico,utile per capire il pensiero politico di Machiavelli.



MACHIAVELLI.Macula avelli 39.

APPENDICE ALLE LEZIONI SU MACHIAVELLI.


Prosegue il lessico o glossario ideologico utile a capire il pensiero politico di Machiavelli.





lunedì 21 dicembre 2015

MACHIAVELLI.Macula avelli 38.

                                                                               PROSEGUE,FINO ALL'ULTIMO POST DI MACULA AVELLI,L'APPENDICE ALLE LEZIONI TENUTE SU MACHIAVELLI ,NELL'ANNO SCOLASTICO 77-78,NELLA SECONDA CLASSE DEL LICEO CLASSICO CALASANZIO DI CARCARE.

                               

1) Digitare:www Niccolò Machiavelli Wikipedia: la sezione "Controversie" è dedicata all'INTERPRETAZIONE del Principe nei secoli che seguirono la sua pubblicazione.


2) Per agevolare la comprensione del pensiero politico di Machiavelli è proposta,di seguito, una cronologia della vita,contestualizzata storicamente e seguita da un Glossario Ideologico.


P.s.

Per informazioni più approfondite su tutti gli aspetti del Principe,consultare l'edizione della BUR,"Niccolò Machiavelli,il Principe",con note e cronologia introduttiva di Franco Melotti ed Ettore Janni.