lunedì 27 aprile 2015

82 Altro.Platonis Resp.,l.VII c.XII 530d-531c

"Ora"soggiunsi "sei in grado di ricordare un'altra scienza utile per noi?"


"No" rispose "almeno al momento."


"Eppure il movimento, io credo, è di parecchi tipi, non di uno solo. Forse un sapiente potrà  enumerarli tutti; ma quelli evidenti anche per noi sono due."


"E quali?"


"Quello che ho già detto e il suo corrispondente."


"Ossia?"


Ripresi:"Forse come gli occhi sono destinati all'astronomia, così le orecchie sono destinate al moto armonico, e l'astronomia e la musica sono sorelle, come dicono i pitagorici, con i quali anche noi,Glaucone, siamo d'accordo. Oppure no?"


"Sì"rispose.


Dissi"Dunque data l'importanza della questione, chiederemo loro un parere su cio' e su altre cose ancora. Tuttavia noi conserveremo la nostra opinione."


"E quale?"


"Che i nostri allievi non debbano accingersi a studiare qualcosa di imperfetto e tale da non arrivare là dove sempre debbono giungere tutte le nostre speranze, come abbiamo appena detto a proposito dell'astronomia. O non sai forse che anche dell'armonia si fa un uso analogo? Che sforzo inutile quello di misurare le consonanze udibili e i rapporti fra i suoni!"


"Sì, per gli dei,e anche ridicolo: questa gente parla di toni interi e tende le orecchie come per ascoltare un vicino di casa. Alcuni sostengono di sentire fra due suoni un suono intermedio, e questo sarebbe l'intervallo più piccolo con cui occorre misurare tutti gli altri. I loro avversari ribattono invece che questo suono è simile agli altri due. Comunque entrambi antepongono l'orecchio al pensiero."


Dissi:"Tu parli di quelle brave persone che tormentano e saggiano le corde degli strumenti torcendole con i bischeri . E non voglio dilungarmi a ricordare i colpi di plettro, le ingiurie quando le corde non danno suono o risultano crescenti: mi fermo qui e dico che non intendo parlare di loro, bensì di quelli che poco fa mi proponevo di interrogare sull'armonia. Essi infatti si comportano come gli astronomi: cercano i rapporti numerici nelle consonanze udibili, ma non si spingono fino ai problemi, ossia fino all' analisi di quali accordi siano consonanti e quali no, e da che cosa derivi tale differenza."


"E' straordinario il compito di cui tu parli!"esclamò.


Utile però"risposi" alla ricerca del bello e del bene,  e vano se si studia in altro modo."


"Forse è vero"disse.




5 commenti:

  1. Applicazione a ciò che stimola il senso dell'udito e può condurre il filosofo all'idea del bello e del bene: l'armonia musicale,utile a questo scopo come l'astronomia,la stereometria,l'aritmetica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui Platone sta dialogando con Glaucone,perché l'argomento trattato è di rilevante,fondamentale levatura.Anche per la risposta alla domanda delle domande-se sia più felice il giusto o l'ingiusto-,Platone nei libri VIII e IX,dialoghera'sempre con Glaucone,l'interlocutore privilegiato del dialogo.
      Ciao a domani,two.

      Elimina
    2. Lo studio dell'armonia interessa a Platone sul piano esclusivamente teorico,a prescindere dalle concrete applicazioni musicali.
      Da lui e dai Pitagorici,trarrà origine la scuola degli armonisti,che privilegia l'aspetto teorico della musica a scapito dell'esito sonoro concreto.

      Elimina
  2. Ancora una cosa.
    531 c', con attenzione a PROBLEMASIN e a ARITMOI KSUMFONOI...
    PROBLEMASIN, in questo contesto che parla di musica vuol significare cogliere con l'udito e sentire con la mente teorizzante, quindi tradurre con "problemi" è assai riduttivo ...Aritmoi non vuol dire solo numeri, ma un insieme di suoni armonici, di cui può esser consapevole solo la mente, che sa anche capire le eventuali disarmonia... Numeri armonici che in greco son detti KSUMFONOI... A domani...

    RispondiElimina
  3. Fronte coronavirus di oggi,31 agosto 2020,lunedì:portata a casa shine,dopo aver fatto assicurazione.

    RispondiElimina