martedì 7 aprile 2015

54 Idee Platonis Resp. l.V cap.XIX 476a-477a

" Che il bene e il male sono due entità contrarie."


"Come no!"


"Ed essendo due ognuna di esse è indipendente dall'altra."


"Vero anche questo."


"E riguardo al giusto e all' ingiusto, al bene e al male e ad ogni idea, vale il medesimo principio :sono tutte entità a sé stanti ,ma mescolandosi dovunque alle azioni, ai corpi ,e fra loro ,ognuna di esse sembra molteplice."


"Hai ragione"disse.


"In questo senso dunque"ripresi" distinguo quegli appassionati degli spettacoli, delle arti e delle attività che tu dicevi, da coloro di cui stiamo parlando ora :
soltanto questi si possono a buon diritto chiamare filosofi."


"Cosa intendi dire?"chiese.


"Gli appassionati di concerti e spettacoli"ripresi" amano belle voci,i bei colori, le belle forme e tutto ciò in cui si manifestano; ma il loro intelletto è incapace di riconoscere e di apprezzare la natura del bello in sé."


"Infatti è così"disse.


"E non sono pochi coloro che riescono a giungere al bello in sé  e a contemplare l'essenza?"


"Altro che!"


"Chi dunque riconosce le cose belle ma non la bellezza in sé ed è incapace di seguire chi gliela mostri ,credi che viva in stato di sonno o di veglia? Pensaci ,sia nel sonno che nella veglia, sognare non consiste forse nel prendere una cosa, simile a un'altra ,non per un'immagine ma per quella cosa stessa?"


"Sì"rispose"direi che una persona in quello stato sta sognando."


"Al contrario, chi crede nell'esistenza della bellezza assoluta e riesce a scoprirla dentro di sé e nelle cose che di essa partecipano, senza però confondere queste con la loro essenza e l'essenza con queste, ritieni che costui viva in condizione di veglia o di sonno?"


"In stato di veglia sicuramente."


"Dunque potremmo correttamente definire conoscenza il pensiero di chi comprende ciò ,ma opinione quello di chi si fonda sulla apparenza?"


"Proprio così."


"E se l'uomo a cui attribuiamo le opinioni ma non la conoscenza se la prendesse con noi e ci accusasse di menzogna? Avremo modo di calmarlo e di convincerlo dolcemente tenendogli nascosta la sua malattia?"dissi.

"Occorre fare così!"rispose.


"Orbene :come gli parleremo?Vuoi che lo interroghiamo dicendo che se sa qualcosa, noi non ce ne avremo a male, anzi ne saremo lieti? Rispondi a questa nostra domanda, gli diremo: chi conosce, conosce qualcosa oppure non conosce nulla? Suvvia rispondi tu per lui!"


"Rispondero'"disse"che conosce qualcosa."


"E questo qualcosa esiste o non esiste?"[ma il greco dice: forse che è essente o non essente?]


"Esiste.Altrimenti come si potrebbe conoscere?"


"Siamo dunque convinti da qualunque punto di vista che ciò che esiste compiutamente è compiutamente conoscibile, mentre ciò che non esiste affatto e'assolutamente inconoscibile?"


"Sì, questo è certissimo.". 

[Platone qualifica con AUTO' la sostanza e con METECONTA l'accidente.].

6 commenti:

  1. Indispensabile la lettura del testo di Repubblica,riportato nei post 53,54,55,56 di lemarancio ,per capire la teoria platonica delle IDEE.

    Detto questo,osserveremo anche che la fondazione dello Stato ideale,in Platone,viene subordinata all'ETICA.
    Solo così in esso si può scorgere l'essenza della GIUSTIZIA.
    Socrate si assume il ruolo dell'ECISTA.
    Ma egli non è come uno dei tanti a cui le città greche attribuivano,a torto o a ragione,la loro nascita.
    Il paradigma dello Stato ideale gli interessa solo in quanto rispecchi quello dell'anima individuale: i particolari concreti della sua realizzazione vengono considerati,apertis verbis,irrilevanti; Socrate non intende dettare leggi,bensì educare: il resto verrà di conseguenza.

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    1. Altrimenti,egli ben sa che le migliori leggi si possono infrangere e non valgono più a nulla.
      ETICA-PEDAGOGIA-POLITICA:questa è l'unica successione corretta secondo il pensiero platonico.
      Ma il fatto che Socrate si proponga come fondatore,anziché limitarsi a valutare in astratto la bontà di un paradigma ideale,significa che Platone non abbandona,almeno in teoria,la speranza di realizzarlo.
      In effetti non mancano nella Repubblica le affermazioni in tal senso,sebbene poi il filosofo finisca con l'affermare che quel suo stato ideale forse si può trovare solo in cielo(V 470e,VI 499c,IX 592ab).A domani two.

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  2. Quel che noi,di Platone,traduciamo con "IDEA",lui la connota con il termine "EIDOS,OUS",che i vocabolari riportano come tradotto,sia come"aspetto esteriore",sia come "idea","concetto imprescindibile" di qualcosa...
    Vedi un po' il greco.
    Mi viene in mente LOGOS che significa sia parola che ragione che ragionamento...

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    1. E solo chi conosce l'essenza nelle cose, senza mescolarla alle cose, è filosofo.
      Gli altri che non riconoscono in se stessi, l'idea è l'essenza, non hanno conoscenza ma solo opinioni... E la conoscenza e DIANOIA, GNOME, l'opinione DOXA.
      ANCORA UNA COSA:QUESTA È LA PARTE DEDICATA ALLA DEFINIZIONE DEL SOGNO(to omoion to'....)

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    2. corrigo: CHE L'IDEA è ESSENZA...
      E LA CONOSCENZA E' DIANOIA...

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  3. Fronte coronavirus di oggi sabato 1 agosto 2020: ieri splendida cena a quattro,Ambra,Giacomo,Rossana e Ambrogio....oggi ci riposiamo.

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