mercoledì 22 aprile 2015

77 I numeri Platonis Resp.,lVII,c.VIII,524d-525c

"Ecco ciò che tentavo di esprimere affermando che alcune cose stimolano alla riflessione e altre no: definisco stimolanti quelle che suscitano nei sensi 2 impressioni contraddittorie, mentre le altre secondo me non provocano la riflessione."


"Ora comprendo,"disse" e sembra così anche a me."


"Ma in quale delle due categorie ti sembra che rientrino il numero e l'unità?"


"Non so immaginarlo"rispose.


"Però puoi dedurlo dalle premesse. Se infatti l'essenza dell'unità si comprende adeguatamente con la vista o con qualche altro organo di senso, essa non può attirare verso l'essere, come dicevamo a proposito delle dita della mano. Ma se essa suscita impressioni contraddittorie, così da non apparire unità più del suo contrario, occorre un giudice per risolvere il problema, e il tuo animo sarebbe costretto a dubitare e a valutare mediante la riflessione, e a chiedersi quale sia mai l'essenza dell'unità. E così la conoscenza dell'unità potrebbe far parte di ciò che attira e volge lo spirito alla contemplazione dell'essere."


"E questo è vero soprattutto per la visione dell'unità; perché noi vediamo la stessa cosa come una e molteplice fino all'infinito nello stesso tempo."


"E ciò che vale per l'Unità"chiesi" non vale anche per tutti gli altri numeri?"


"Senza dubbio."


"Ma tutta la scienza del calcolo e l'aritmetica riguardano i numeri."


"Certo."


"E sembra che queste discipline attirino verso la verità."


"In misura eccezionale!"


"Dunque una delle discipline che cerchiamo è questa. Infatti un guerriero deve apprenderla per la tattica, un filosofo per raggiungere l'essere ed emergere dal divenire; altrimenti non sarà mai un esperto di aritmetica."


"E' così"ammise.


"Ma il nostro guardiano si trova ad essere guerriero e filosofo insieme."


"Sì."


"Sarebbe dunque conveniente,Glaucone, rendere obbligatoria questa scienza e convincere quelli destinati ad esercitare le massime magistrature ad affrontare lo studio non superficiale dell'aritmetica fino a giungere con l'intelligenza pura alla comprensione della natura dei numeri, non per la compravendita come fanno commercianti e bottegai, ma per la guerra e per facilitare allo spirito il passaggio dal divenire alla verità dell'essere."
"Sante parole"esclamò.





 

9 commenti:

  1. Il numero uno può indicare,come dice Platone,qualcosa di contraddittorio in sé, come per esempio il concetto di "en"(uno in greco) e il concetto di "apeira"( infinito in greco).
    Giudicare se l'uno o l'altro,con la mente e non con i sensi, porta alla scoperta dell'essere.
    Mi viene in mente Dirac ,e l'elettrone che a volte "pesca" una delle infinite particelle virtuali di cui è pieno il vuoto.

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    1. Il libro I della Repubblica aveva sollevato,con grande tensione emotiva,anche il problema dell'ingiustizia.
      Alla fine del libro IV Socrate si era accinto a esaminarlo,ma poi l'aveva lasciato cadere.
      Ora che la Giustizia e le condizioni della sua realizzazione sono state studiate a fondo,non è più possibile rimandare l''indagine sull'ingiustizia e le sue conseguenze sull'individuo e sullo Stato.(libri VIII,IX,X).
      A domani,two.

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  2. La traduzione italiana si ferma a tutto 525c,mentre in greco è riportato anche il testo di parte di 526...

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  3. La traduzione italiana si ferma a tutto 525c,mentre in greco è riportato anche il testo di parte di 526...

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  4. Auto' kat'auto' oratai,se sì guarda in sé è per sé (se se ne guarda l'essenza con i sensi...
    Ma epikrinountos ...psyke aporein kai zetein, se si guarda con l'anima, ecco che l'uno porta alla riflessione e all'essere ..

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  5. Facciamo ordine.Coome al solito individuiamo il punto nodale della traduzione proposta e la sostituiamo con la nostra più fedele a Platone e PIÙ didattica.
    Il punto nodale in greco è 524 ultime due righe di d e tutto e.
    Traduzione:"Ma compi una analisi dalle premesse.
    Se a sufficienza si guarda in sé e per sé o è percepita l'unità con un altro senso,non potrebbe esser uno stimolo verso l'essenza,come dicevamo per le dita.
    Ma se continuamente in contemporanea si guarda il contrario insieme ad esso(l'uno)cosicché non niente di PIÙ sembri ci sia in essa unità e nel suo contrario,di un giudice ci sarebbe ormai bisogno e l'animo sarebbe costretto a confondersi e a ricercare in quello stesso numero,comprimendo la conoscenza in se stesso,e a chiedersi quale sia l'essenza(pote estin auto'to en)del numero uno,e così l'apprendimento(mathesis) circa il numero uno,potrebbe esser fra le cose che spingono e attraggono verso la contemplazione(tzean) dell'essere...

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    1. Grazie, meglio questa traduzione di quella proposta dal Lozza. . Quantunque il greco sia sempre perfettibile... Ciao, alla prossima scienza, dopo l'aritmetica. ..

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  6. Ultime righe di 425c,apo' gheneseos =dal divenire....
    ep'ousian =verso l'essere....
    Tanto per la precisione dell'uso, che delle parole e del loro significato,fa Platone.

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  7. Fronte coronavirus di oggi 24 agosto 2020:niente da segnalare.
    Riguardo alle note,secondo me,non chiariscono per niente bene il testo.
    Insomma ce ne son state di migliori.

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