52 bis Amore,vino e potere,Platonis Resp.l.V,cap.XIX474d475b

"Un altro,Glaucone,"risposi"potrebbe parlare così; ma un uomo esperto in amore non deve dimenticare che tutti i giovani mordono e sconvolgono il cuore di chi ama i ragazzi e abbia un temperamento amoroso, perché tutti gli sembrano degni delle sue cure e del suo affetto: voi non fate proprio così con i bei ragazzi? Chi ha il naso camuso, voi lo lodate dicendo che è grazioso; di chi ha il naso aquilino dite che è regale ;quello che rappresenta una via di mezzo dite che è perfettamente proporzionato ;i ragazzi dalla carnagione scura dite che hanno un aspetto marziale, quelli candidi secondo voi sono figli degli dèi ;l'espressione:" dal colorito di miele "che cosa credi che sia se non l'invenzione di un amante che vuole celarsi e sopporta facilmente il pallore ,purché il ragazzo amato sia nel fiore dell'età?Voi insomma accampate tutti i pretesti e dite di tutto pur di non lasciarvi scappare nessun ragazzo nel fiore degli anni!"
"Se alludi a me dicendo che gli innamorati si comportano così-rispose- sono d'accordo ma solo nell'interesse della tua tesi."
"E quelli che amano il vino si comportano forse in modo diverso? Non prendono qualsiasi pretesto per apprezzare ogni vino?"
"Certo."
"E tu vedi ,io penso ,che gli ambiziosi ,se non possono comandare un esercito ,comandano un terzo della loro tribù e se non giungono ad essere onorati da personaggi potenti più in alto di loro, si accontentano di essere apprezzati da gente inferiore e scadente perché sono avidi di onore puro e semplice."
"Sì è vero."