domenica 19 aprile 2015

72 La vista Platonis Resp.,lVI cap.XIX 508a-509b

"Ma qual è il dio del cielo, la cui luce ci consente di vedere nel modo migliore gli oggetti visibili e a questi di essere visti?"


"Quello a cui state pensando tu e gli altri:"rispose" perché evidentemente vuoi alludere al sole."


"Non è forse tale la relazione che intercorre fra la vista e questa divinità?"


"Quale relazione?"


"La vista non è identica al sole, né in se stessa né nell'occhio in cui si realizza."


"Certamente no."


"Tuttavia,a me sembra,è il più solare dei sensi."


"Sicuro!"


"E la sua facoltà non è dispensata dal sole come un fluido?"


"E' così."


"Dunque il sole non è identico alla vista, ma ne è la causa, e come tale è un oggetto della vista stessa?"


"Sì"rispose.


"Sappi allora"ripresi " che io intendevo parlare del sole come figlio del bene, creato a sua somiglianza, che nel mondo visibile è analogo, in rapporto alla vista e alle cose visibili, all'intelligenza e alle cose intellegibili nel mondo intellegibile."


"Non capisco.Continua a spiegare"disse.


"Tu sai che gli occhi, quando si volgono verso oggetti i cui colori non siano più illuminati dalla luce del giorno, bensì soltanto dai bagliori della notte, sono deboli e sembrano quasi ciechi, come se non vedessero bene."


"Sì, lo so"rispose.

"Ma quando, a me pare, si volgono ad oggetti illuminati dal sole, vedono con chiarezza e la loro vista è di nuovo  pura."


"E con ciò?"


"Credi pure che lo stesso accade all'anima. Quando essa si volge a ciò che è illuminato dalla verità e dall'essere, ne comprende pienamente l'essenza e da' l'impressione di essere intelligente. Quando invece si volge a ciò che è avvolto nell'oscurità, a ciò che nasce e perisce, essa nutre solo opinioni e si indebolisce stravolgendole sopra e sotto, ed è come stupida."


"Sì, è così."


"Dì pure, dunque, che solo l'idea del bene conferisce la loro verità agli oggetti della conoscenza e a colui che li conosce: essa è dunque causa della scienza e della verità in quanto oggetti di conoscenza. Ma quantunque la scienza e la verità siano belle entrambe, farai bene a pensare che esiste qualcosa di ancora più bello. È giusto ritenere solari la luce e la vista, ma non bisogna identificarle con il sole. Così anche la scienza e la verità si possono correttamente considerare affini al bene, ma non identiche ad esso né l'una né l'altra: alla natura del bene spetta una più alta considerazione."


"Tu le attribuisci una bellezza straordinaria,"disse" se essa è in grado di procurare scienza e verità, eppure nella sua essenza è ancora più bella; perché non intendi certo parlare del piacere!"


"Non dire sciocchezze!"esclamai."Ma considera la sua immagine anche in un altro modo."


"E quale?"


"Tu affermerai,penso, che il sole dà alle cose visibili non soltanto la capacità di essere viste, ma anche la vita, la crescita e il nutrimento, pur non identificandosi  con la vita stessa."


"Certo!"


"Dunque anche a proposito delle cose intellegibili si può affermare che dal bene esse ricevono non solo il dono di essere conosciute, ma anche l'esistenza e l'essenza, quantunque il bene non si identifichi con l'essenza, ma per dignità e potenza sia superiore anche a questa."



7 commenti:

  1. Per l'amor di Dio,se volete comprendere tutto del PENSIERO PLATONICO,e in poche parole,leggete il brano di Repubblica riportato in questo post,tramite la traduzione del Lozza,per i tipi della Mondadori.
    Chissà quanti libri di filosofia sono stati scritti dai commentatori del pensiero platonico,per spiegare quanto è esposto in queste poche decine di righe.

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  2. Ma il filosofo è veramente visto dagli altri,come Socrate lo ha dipinto,cioè degno di insegnar la verità e guidare lo Stato?
    In Repubblica,Adimanto espone la tesi degli avversari della filosofia:chi si dedica ad essa per lo più è un disonesto,o nell'ipotesi migliore risulta inutile alle esigenze della società.
    Ci si dedichi pure alla filosofia,ma solo come passatempo giovanile.
    L'età adulta deve esser dedicata ad attività più serie.
    Socrate riconosce che queste osservazioni sono giustificate:ma esse non si riferiscono al vero filosofo,quanto piuttosto a veri e propri usurpatori di questo nome prestigioso.
    Essere filosofo presuppone,ancora una volta,un percorso educativo,occorre aver ricevuta l'educazione giusta in uno STATO GIUSTO.
    Altrimenti,quanto è più dotata la natura di un giovane,tanto più deleteri saranno gli effetti di un'educazione errata,se non intervenga a salvarlo una grazia divina.
    A domani two.

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  3. Ultimo capoverso di 509b,traduzione:
    "(sottinteso FESEIS, dirai, del periodo precedente).. .Che per le cose conosciute è possibile (pareinai) affermare l'esser conosciute grazie al bene, ma anche che da esso provengono , a queste, l'essenza (einai) e l'esistenza(ousia)pur non essendo il bene esistenza,ma di più, per ciò stesso essendo superiore per forza e dignità, all'esistenza ..."

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  4. Quindi il bene non è esistenza,non è neanche essenza,ma è generatore di essenza ed esistenza oltre che di conoscenza.
    Quindi il Sole del mondo intelleggibile.

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  5. Quindi l'unico appellativo che si può attribuire al Bene è che esso è IDEA.

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  6. Ultima riga di 508b:traduzione:"...la vista non è il sole, né essa stessa, né ciò in cui si realizza, che noi chiamiamo occhio.. "
    Vedere traduzione del post.. .Questa secondo me è più aderente.

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  7. Il testo greco proposto rappresenta la traduzione in italiano ,solo fino al XX escluso.
    Fronte coronavirus di oggi 19 agosto 2020:cimitero e banca in modo ordinato e sbrigativo,non poco di sti tempi.

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