lunedì 20 aprile 2015

75 Noi/voi Platonis Resp.lVII,c.V,520a-e


" Considera dunque,Glaucone, che noi non faremo ingiustizia ai filosofi educati fra noi, ma porremo loro giuste richieste obbligandoli ad occuparsi degli altri concittadini e a proteggerli. 

Diremo infatti: Negli altri stati quelli che diventano filosofi hanno ragione di non partecipare al peso della politica, appunto perché si educano da soli contro il volere di tutti quei governi; ed è giusto che ciò che si sviluppa da sé, non essendo debitore a nessuno della sua crescita, a nessuno ne paghi il prezzo. 

Noi invece abbiamo generato voi per voi stessi ma anche per il resto della città ,come capi e re di un alveare, vi abbiamo educato meglio e più compiutamente di loro e più capaci di svolgere entrambe le attività.

 Dunque dovete scendere, ognuno al suo turno, nella dimora degli altri e abituarvi a vedere fra le tenebre. Poi quando vi sarete abituati, vedrete mille volte meglio di quelli laggiù, e comprenderete quale sia e che cosa rappresenti ognuna delle ombre, perché avrete già visto la verità a proposito del bello, del giusto e del bene. 

Così da uomini ben desti, noi e voi governeremo lo Stato; invece ora gli Stati sono governati quasi tutti da persone addormentate che combattono per le ombre e lottano fra loro per il potere come se fosse un bene prezioso. Ma la verità è questa: sarà governato nel modo migliore e più ragionevole quello stato in cui chi deve governare non ne abbia affatto il desiderio, mentre il contrario accadrà se i governanti saranno smaniosi di potere."


"Proprio così"disse.


"Ma i nostri discepoli,tu pensi, non crederanno alle nostre parole e si rifiuteranno di collaborare, ognuno al suo turno e passeranno la maggior parte del loro tempo nel mondo delle idee?"


"Impossibile!"rispose." perché imporremo ordini giusti a persone giuste. Ma soprattutto ognuno di loro si accingera' a governare come a un dovere inevitabile, al contrario dei governanti che dominano ora gli altri stati."





Nel testo greco c'è uno dei tantissimi esempi di sfoggio di tecnica linguistica,che Platone si compiace di fare in tutta la sua opera.Ogni parte antologica si può dire sia stata scelta anche perché, leggendola in greco,erano troppo evidenti i giochi di prestigio linguistici.
In questo brano compare la seguente sequenza:   umas d' emeis,umin te autois te te alle polei....anche leggendola in caratteri italiani le assonanze risaltano,assieme alla quasi completa coniugazione in sequenza del pronome personale plurale di prima e seconda persona.



4 commenti:

  1. Magistrale la spiegazione di Platone,sui mali ineliminabili della politica e su come andrebbero eliminati.
    Il BENE CHE È CIO' CHE DA' VERITÀ ALL'ESSERE si raggiunge soltanto attraverso quella scienza suprema che è la dialettica,ossia la capacità di salire dalla molteplicità sensibile all'unità dell'idea e da questa ridiscendere alla realtà dei sensi.
    E' questo il processo conoscitivo narrato nel mito della caverna,all'inizio del VII libro.

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    1. Il vero filosofo è colui che sa liberarsi dalle apparenze ingannevoli e uscire a contemplare lo splendore della verità.
      Ma il suo compito non è finito a questo punto:egli deve scendere di nuovo nella caverna e tentare di condurre alla luce i suoi vecchi compagni di prigionia:una missione pericolosa,che si può concludere anche con la morte,perché gli uomini sono tenacemte attaccati ai loro errori.
      Ciao,a domani,two.

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  2. 520c,settima riga: così desta per noi e per voi la città sarà amministrata e non addormentata, così come ora le più son governate da chi combatte reciprocamente per delle ombre e genera guerre civili per comandare,come se ciò fosse chissà quale grande bene....

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  3. Fronte coronavirus di ooggi 22 agosto 2020,sabato:il testo tradotto nel post,inizia,nel testo greco proposto in calce,con le ultime righe dello stesso.
    Per il resto,per fortuna,niente di rilevante,

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