69 Increduli Platonis Resp. l.VI,c.XII 498d-499d

" Mi sembra, Socrate, che tu parli davvero con ardore;"disse" ma credo che la maggior parte dei tuoi ascoltatori faranno le loro obiezioni con un ardore ancora più grande, per nulla disposti a lasciarsi convincere da te, a cominciare da Trasimaco."

"Non diffamare me e Trasimaco!"risposi."Siamo appena diventati amici; del resto neanche prima eravamo avversari. Certo non risparmieremo nessuno sforzo per convincere lui e gli altri, o almeno per essere loro un poco utili per l'altra vita, quando rinasceranno e accadrà loro di udire discorsi come i nostri."

"Hai parlato riguardo a un tempo esiguo!"

"Un nulla, a confronto dell'eternità!"replicai."Comunque non è sorprendente che per lo più le mie parole non vengano credute; la gente infatti non le ha mai viste confermate dalla realtà; anzi ne ha viste verificarsi altre, artificiosamente simili fra loro, non spontanee come le mie. Ma uno che viva secondo virtù in pratica e in teoria fino al più alto grado di perfezione, non l'hanno mai visto regnare in uno stato simile al nostro, né uno solo né molti.Non credi?"

"No,certo."

"E neppure caro amico hanno ascoltato a sufficienza discorsi belli e nobili, capaci di indagare la verità con assoluta concentrazione per amore del sapere, e tali da salutare da lontano le discussioni spiritose ed eristiche, che non mirano a nient'altro se non al prestigio e alla disputa nei processi pubblici e nei dibattiti privati."

"Anche questo è vero"rispose.

"Perciò, pur prevedendo con timore questa ignoranza, allora la verità ci ha indotti tuttavia ad affermare che né città né Costituzione ne' individui saranno mai perfetti prima che qualcuno costringa quei pochi filosofi, che ora vengono considerati non disonesti ma inutili, ad occuparsi dello Stato, e lo Stato ad obbedire a loro; o prima che nei re attuali o nei loro figli un' ispirazione divina infonda l'amore per la vera filosofia.Io credo che sia irragionevole pensare che una delle due ipotesi, o entrambe, non possa verificarsi. Altrimenti noi saremmo derisi ben a ragione, come se esprimessimo semplici chimere.Non è così?"

"E' così."

"Se dunque in un passato lontanissimo è mai accaduto che un bisogno costringesse i sommi filosofi ad occuparsi dello Stato, o se ancor oggi questo accade in una terra straniera,lungi dai nostri occhi,o se pure accadrà in futuro, siamo pronti a sostenere che è esistito esiste ed esisterà un governo come il nostro, quando regnerà sullo Stato la musa della filosofia. Perché non è impossibile che ciò accada, e neppure diciamo fantasie; ma certo riconosciamo anche noi che è difficile."