mercoledì 11 marzo 2015

14 Omero corretto.Platonis Resp.,l.III,cap.VI,392c-394b.

"Sul contenuto basti ciò che si è detto sinora.Ma ora credo che occorra prendere in considerazione lo stile,perché solo così avremo considerato ciò che va detto e come va detto."


E Adimanto obiettò:"Non ti capisco".


"Eppure devi capirmi!"risposi."Ma forse capirai meglio in questo modo.Tutti i racconti dei mitologi o dei poeti non sono narrazioni di fatti passati o presenti o futuri?"


"E con ciò?"


"Ma la loro narrazione non si svolge in forma diretta,o imitativa o in entrambe le forme?"


"Anche questo punto vorrei comprenderlo più chiaramente."


"A quanto pare,"dissi"sono un maestro ridicolo e oscuro.Perciò ,come chi non sa esprimersi,tentero' di chiarire il mio pensiero non nell'insieme,ma solo punto per punto.

 Dimmi un po':ricordi l'episodio dell'Iliade,in cui il poeta afferma che Crise pregò Agamennone di liberare sua figlia,ma quello si irritò e allora il vecchio,inascoltato,invocò la maledizione divina sugli Achei?"


"Certo!"


"Sai dunque  che fino ai versi:
                                   ....e pregava gli Achei
                 ma soprattutto i due Atridi,conduttori di popoli,


il poeta parla a suo nome,senza neppure tentare di fuorviarci come se fosse un altro a parlare. Ma poi finge che sia Crise a parlare e si sforza di farci credere che non sia Omero,bensì il vecchio sacerdote a parlare,E così viene condotto,per il resto,quasi tutto il racconto dei fatti di Ilio e di Itaca e di tutta l'Odissea."


"E' vero"rispose.


"E non ricorre alla narrazione anche ogni volta che riferisce i discorsi dei suoi eroi e gli avvenimenti inseriti fra un discorso e l'altro?"


"Certo."


"Ma quando parla a nome di un altro,non potremo dire che egli adatta il più possibile il suo modo di esprimersi a ciascuno dei suoi personaggi?"


"Sì, questo si può dire:e con ciò?"


"E con ciò ,conformarsi alla voce o ai gesti di un altro non significa imitare la persona alla quale ci si conforma?"


"Sì, ebbene?"


"In tal caso Omero e gli altri poeti,a quanto sembra,sviluppano il racconto mediante l'imitazione."


"Senza dubbio!"


"Ma se il poeta non si nascondesse mai,tutta la sua poesia e il suo racconto non avrebbero nulla a che vedere con l'imitazione.Non ripetermi,per favore,che non capisci:ti dirò io come questo potrebbe avvenire.Se Omero,dopo aver raccontato che Crise giunse portando il riscatto per la figlia e supplicando gli Achei ma soprattutto i re,avesse continuato a parlare non a nome di Crise ma in prima persona,tu comprendi che non ci sarebbe stata imitazione

bensì un puro e semplice racconto. 

E sarebbe più o meno così, anche se io mi esprimero' in prosa dato che non sono poeta:"Il sacerdote,al suo arrivo,pregò gli dei di concedere agli Achei di conquistare Troia senza perire,purché questi liberassero sua figlia accettando il riscatto per rispetto verso il dio.A queste parole tutti gli altri lo onoravano e lo approvavano,ma Agamennone,adirato,gli ingiunse di andarsene e di non tornare mai più, altrimenti non sarebbero valsi a proteggerlo lo scettro e le bende del dio.E soggiungeva che sua figlia,anziché venire liberata,sarebbe invecchiata ad Argo con lui.Gli intimava dunque di andarsene e di non irritarlo,se voleva tornarsene a casa sano e salvo.All'udire queste parole,il vecchio ebbe paura e partì in silenzio.Ma una volta lontano dall'accampamento,pregò con calore Apollo,enumerando gli epiteti del dio e ricordandogli e scongiurandolo di ricambiarlo se mai gli avesse fatto qualche offerta gradita nella costruzione di templi o nelle cerimonie sacrificali. In cambio di ciò egli lo pregava di far pagare agli Achei con le sue frecce le lacrime da lui versate".


"Così"dissi"amico mio,si fa un racconto puro e semplice senza ricorrere all'imitazione."


"Ora comprendo"rispose.



3 commenti:

  1. Platone parla dell'imitazione in poesia ed esprime la sua critica verso Omero,ma soprattutto verso i tragici. Questa è una critica spesso ricorrente nella Repubblica e vedremo la sua ragion d'essere,solo più in là dopo che Platone avrà esposto il mito della caverna.
    A proposito di Idee,per spiegare come l'ordine che governa le idee sia affine all'ordine che governa le ipotesi,occorre far riferimento ad uno dei presupposti fondamentali del pensiero socratico-platonico: l'apprezzabilita' di oggetti o proprietà, dipende dalla loro proprietà di essere usati o più precisamente di essere usati bene.
    Ad esempio posso usare giustamente una cosa,se faccio riferimento alla giustizia,nella sua normatività, come regola d'uso di tale cosa.

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    1. Così,per essere giusti,occorre adeguarsi all'idea di giustizia,che rende giuste le singole azioni,rimanendo normativa rispetto ad esse.In termini generali,l'uso di una coa è buono,se corrisponde ad una regola,cioè all'idea corrispondente alla cosa.Vedremo domani cosa rende buona una regola,ciao two.

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  2. Fronte coronavirus di oggi martedì 16 giugno 2020: visita al Paradiso e giornata libera.
    Finalmente un pò di normalità!

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