venerdì 27 marzo 2015

39 bis

La traduzione di una parte di 39 sembra oscura(è tratta dall'edizione curata da Giuseppe Lozza,con testo greco a fronte);propongo la seguente tratta da un'edizione più antica curata da Michelangelo Bonotto.Glaucone direbbe:


"Ma,Socrate,mi sembra ridicolo fermarsi ora ad un simile esame. Allorché la natura del corpo è interamente rovinata,la vita diviene insopportabile,anche se si vivesse in mezzo ai divertimenti,a ogni ricchezza e a ogni potere,a maggior ragione essa vita deve sembrarci gravosa,allorché l'anima che ne è principio,è alterata o guasta,quand'anche si avesse un potere illimitato,però senza la possibilità di ritirare l'anima dall'ingiustizia e dai suoi vizi,e senza la possibilità di acquisire giustizia e virtù. Questo mi sembra evidente soprattutto dopo il giudizio che poco fa abbiamo dato della giustizia e dell'ingiustizia."


Questa traduzione è molto più fedele,a mio giudizio,al testo greco.


5 commenti:

  1. Traduzione questa,molto più consequenziale e quindi chiara,rispetto a tutto l'impianto logico della Repubblica,sulla GIUSTIZIA.

    Glaucone e Adimanto,come si diceva nel commento al post precedente,hanno un ruolo più marcato,rispetto agli altri interlocutori di Socrate.
    Lungo tutto il II e III libro, Platone assegna ai due fratelli,ruoli pressoché identici in ampiezza. Poi Glaucone guadagna sempre più spazio nell'economia del dialogo.
    Ma toccherà ad Adimanto il compito di esporre le obiezioni correnti alla filosofia,e sarà lui a spingere Socrate alla definizione dell'idea di BENE.

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    1. Ancora con Adimanto,Platone parlerà dell'uomo timocratico,dell'oligarchia,della timocrazia e della tirannide.
      Ma poi la conclusione del libro IX e tutto il X,vedono Glaucone come unico interlocutore di Socrate.
      Ci sono altri personaggi menzionati all'inizio del dialogo,ma essi sono semplici comparse,come ad esempio Clitofonte a cui vengono affidate poche battute a sostegno della tesi di Trasimaco.Ciao,a domani Two.

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  2. La traduzione alla lettera è :"...ma, o Socrate, a me sembra ridicolo che ancora ci sia ricerca, se, essendo stata rovinata la natura del corpo, sembra che non si debba più vivere, neppure con (a disposizione) tutti i cibi e le bevande, tutte le ricchezze e tutto il potere, essendo sconvolta tutta la natura del fatto che stesso per cui viviamo, bisognerà vivere,anche se qualcuno potesse fare quel che vuole, ad eccezione di questo, cioè qualora ci si liberi del male e dell'ingiustizia, venga ottenuta virtù e giustizia, se veramente esse siano entrambe come le abbiamo descritte prima(cioe' siano apportatrici di felicità) "
    Da notare che da "ei" fino a "estai",per circa trentacinque parole, Platone voglia e riesca ad usare circa trenta genitivo.
    È una caratteristica di tutta la Repubblica quella di giocare sapientissimamente, ai limiti dell'autocompiacimento, con le parole.
    Platone dimostra in pieno di esser stato informato degli insegnamenti dei maestri del dire, quali furono Protagora di Abdera, Prodico di Ceo e Trasimaco di Calcedonia...

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    1. La proposta di traduzione è incomprensibile;meglio lasciarla perdere e prendere per buona la parte riguardante le caratteristiche stilistiche di Repubblica.

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  3. Fronte coronavirus di oggi 13 luglio 2020,lunedì:Danilo pittura,Rox a momenti va con Giacomo al Paradiso.
    Resto,routine.
    Va ben cuscì.

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