domenica 22 marzo 2015

32 Lo specchio Platonis Resp. l.IV,cap.XI,434d

"Ecco dunque cos'è l'ingiustizia.E al contrario puo'essere giustizia,e contribuisce a rendere giusta la città, la divisione delle funzioni fra gli uomini d'affari,gli ausiliari,i guardiani,allorché ognuna di queste tre categorie compie il proprio dovere?"


"Non può essere diversamente,a me pare"rispose.


"Per il momento non affermiamolo con tanta sicurezza"ripresi."Lo ammatteremo solo quando questo genere di virtù si potrà identificare con la giustizia anche in relazione all'individuo:perché in quel caso che cosa avremo da obiettare?Se no,proseguiremo la nostra indagine.Ma ora portiamo a termine l'esame che abbiamo incominciato nella convinzione che sia più facile scorgere la giustizia nell'individuo dopo aver tentato di scoprirla in una dimensione più grande.E ci parve che questa fosse data dallo Stato,e così lo fondammo nel modo migliore possibile,ben sapendo che in uno stato buono si sarebbe trovata giustizia.Mettiamo dunque in relazione con l'individuo ciò' che abbiamo scoperto nello stato;e se ci sarà concordanza di risultati,tutto sarà a posto.Ma se per l'individuo ci sarà qualche differenza,ritorneremo allo Stato per approfondire la ricerca e forse,confrontando e sfregando l'uno con l'altro,faremo scaturire la giustizia  come una fiamma tra due acciarini,e la sua rivelazione la renderà più salda in noi stessi."


"Questo significa veramente procedere con metodo,"disse"e occorre fare così."



5 commenti:

  1. Fondamentale passo per capire come Platone ricerchi la CONOSCENZA di una cosa,in questo caso della GIUSTIZIA.
    Quanto alle incongruenze cronologiche di ambientazione del dialogo(Platone sembra di proposito non curarsi di anacronismi tra varie situazioni legate agli interlocutori), proseguiamo analizzando date che riguardano i personaggi.
    Il più illustre partecipante alla discussione,dopo Cefalo e Socrate,è Trasimaco,celebre sofista nato a Calcedonia; della sua vita non sappiamo quasi nulla.Era tuttavia già piuttosto famoso nel 427, anno in cui Aristofane alluse scherzosamente a lui nella sua prima commedia "I Banchettanti".

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    1. Gli altri interlocutori sono i due fratelli di Platone,Glaucone e Adimanto,che parteciparono con valore a una delle battaglie di Atene per Megara.
      Ma a quale battaglia si allude?
      Megara fu infatti costantemente oggetto di contesa fra gli ateniesi e i peloponnesiaci lungo il V secolo.
      Si è pensato alla battaglia del 424;ma allora i due fratelli di Platone sarebbero stati troppo più anziani di lui,nato nel 427.
      Oppure alla battaglia avvenuta nel 409,e questa data apparirebbe più verosimile,ma neppure del tutto convincente,perché discordante dagli altri elementi cronologici e perché la situazione ad Atene,quale appare dal dialogo,è ancora quella di una democrazia prospera,non quella di una città sull'orlo della rovina.A domani two.

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  2. Nel post è ben spiegato come Platone concepisca la ricerca della verità :dialogando, non litigando, confrontandosi, a volte scocca la scintilla che accende il consenso di tutti e la conoscenza ultima delle cose...

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    1. Le parole chiave del testo platonico sono il futuro di BASANIZO,(basanioumen)che vuol dire ricercare,mettere una cosa a confronto con la pietra di paragone.E kat'odon,ossia "con metodo,secondo il metodo"
      Ciao.

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  3. Fronte coronavirus di oggi sabato 4 luglio 2020:Fulvia ha regalato pesche,Poggio ha ringraziato Rossana per l'interessamento presso Christian,per visita al gaslini della figlia di Alessandro.
    Insomma ,norma ritorna!

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