sabato 21 marzo 2015

30 La giustizia Platonis Resp. l.IV,cap.X,432e-433e

"Ma senti un po'"ripresi"se le mie parole hanno un senso.Secondo me,la giustizia è ciò che abbiamo stabilito come dovere assoluto quando abbiamo incominciato a fondare la città, o comunque una  idea di questo dovere.Abbiamo infatti ripetutamente raccomandato,se te ne ricordi,che nello stato ognuno debba occuparsi di una sola funzione,ossia di quella conforme alla sua natura."


"Si',come abbiamo detto."


"E abbiamo aggiunto che la giustizia consiste nel fare il proprio dovere e nel disinteressarsi di quello altrui:questo lo abbiamo sentito da molti altri e l'abbiamo affermato spesso anche noi."


"E' vero."


"Dunque,amico,"dissi"la giustizia potrebbe,in qualche misura,consistere appunto nell'occuparsi delle proprie cose.(To' prattein ta' autou').Sai da che cosa lo deduco?"


"No,"disse"dimmelo tu!"


"Credo"continuai"che nella città, oltre alle virtù che abbiamo già passato in rassegna(la temperanza,il coraggio,la sapienza),resti quella che garantisce a tutte le altre la possibilità di nascere e di conservarsi ,finché rimane in loro. E abbiamo detto appunto che,una volta scoperte le altre virtù, quella rimasta,la quarta,sarebbe stata la giustizia."


"Necessariamente"ammise.


"Però"ripresi"se si dovesse decidere quale sia l'elemento più importante per rendere buona la nostra città, sarebbe difficile scegliere fra la comunanza di intenti dei governanti e dei sudditi,o la conservazione nei soldati della giusta opinione su ciò che è pericoloso e su ciò che non lo è, oppure l'accortezza e la vigilanza nei governanti,oppure il fatto che ognuno-i bambini,le donne,i servi,gli uomini liberi,gli artigiani,i governanti e i sudditi-assolva al proprio compito senza occuparsi di quello altrui."


"Una decisione difficile,certo"disse.


"Dunque a quanto pare,la capacità di fare il proprio dovere rivaleggia in ciascun cittadino con la saggezza,la temperanza e il coraggio, per dare virtù allo Stato."


"Sicuramente"rispose.


"E questa forza che concorre ,insieme con le altre ,alla virtù dello Stato ,non si potrebbe definire giustizia?"


"Senz'altro!"

7 commenti:

  1. Questo è Platone,il maestro. Ci sono tante virtù, è indubbio. Ognuno può averne tante o poche,ma ciò che permette di espletarle,oltre che possederle è la giustizia. E cos'è la GIUSTIZIA? Basta rileggere.
    La composizione della Repubblica risale ai primi due decenni del IV secolo a.C.
    Questa cronologia è ancora oggetto di dibattito.
    Platone è sempre estremamente parco di riferimenti cronologici esatti; per di più tutti i suoi dialoghi,ad eccezione delle Leggi,prevedono la partecipazione di Socrate,e dunque presuppongono una data fittizia di ambientazione,talora molto lontana da quella di composizione.

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    1. Anche nel caso di Repubblica questo divario cronologico è quanto mai evidente:certo il Socrate storico dovette esser alquanto lontano da alcune delle speculazioni che Platone gli attribuisce,soprattutto dalla teoria delle IDEE.
      Occorre dunque chiedersi quando il dialogo s'immagina svolto,e quando fu effettivamente scritto.
      A domani two.

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    2. Se si rilegge il testo platonico, la Giustizia è la capacità che un cittadino ha di fare il proprio dovere, non interessano di quello che fanno altri.
      In greco, tutto questo è espresso così :"to' prattein ta' autou' "....

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    3. Errata corrigo: " non interessandosi ".

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  2. Per quanto riguarda i riferimenti cronologico, la vedo dura e anche di poco conto, dare delle risposte. .

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  3. Fronte coronavirus di oggi 2 luglio 2020:cambio maniglie porte del piano di mio padre...
    Sono Bogi,non Rox.

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