martedì 24 marzo 2015

36 La sete Platonis Resp.l.IV,cap.XIV,439b-e

"Dunque l'animo di chi ha sete,in quanto ha sete,non desidera altro che di bere,e a questo aspira e a questo si rivolge."


"E' chiaro!"


"Se dunque qualcosa lo trattiene mentre ha sete,c'è in esso un principio diverso da quello che per l'appunto sente la sete e lo spinge a bere come un animale, PERCHÉ (NOI LO RIPETIAMO CON FORZA),la medesima cosa nel medesimo tempo e in relazione al medesimo oggetto non può produrre effetti contrari."


"No certo."


"Per esempio,nel caso dell'arciere si sostiene a torto,io credo,che le sue mani respingono e attirano l'arco nello stesso tempo,perché l'una respinge e l'altra tira."


"Proprio così"disse.


"E non ci sono persone che talora hanno sete ma non vogliono bere?"


"Anzi molte,e spesso!"


"Che dire di loro,"chiesi"se non che nel loro animo c'è il principio che esorta a bere e quello che lo vieta,diverso e più forte del primo?"


"Credo di sì"rispose.


"E il principio che sorge a impedire una tal cosa non proviene dalla ragione,mentre quello che spinge e attira non proviene dalle passioni e dalle malattie?"


"Pare di sì."


"Non a torto dunque,"ripresi"riterremo quei due principi duplici e diversi tra loro:razionale quello che induce a ragionare,irrazionale e concupiscibile,compagno delle soddisfazioni e dei piaceri,quello che fa provare l'amore,la fame,la sete e le altre passioni."


"Sì, credo che avremo ragione a pensarla così"disse.


"Dunque in questo modo abbiamo chiarito la presenza nel nostro animo di questi due principi.Ma quello emotivo,che ci spinge all'emozione, è un terzo principio presente nel nostro animo,o è affine a uno degli altri due?"


"Forse al secondo,"rispose"a quello concupiscibile."




5 commenti:

  1. Magistrale Platone a descrivere con semplici esempi,il principio della presenza di tre parti nell'animo umano; parti( la razionale,la concupiscibile,l'ardimentosa) che spingono l'uomo ad agire in modo diverso e vario.

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  2. Dopo Aristofane che prende in giro l'educazione delle donne proposta dalla Repubblica platonica,nelle Ecclesiazuse del 391( per cui l'opera platonica in quest'anno doveva essere almeno arrivata al libro V,nel quale Platone risponde ad Aristofane), troviamo Isocrate che anni più tardi,nel Busiride,avrebbe ripreso la distinzione platonica delle classi sociali e il principio della divisione del lavoro,di cui si parla nel libro V e successivi della Repubblica.
    Inoltre Senofonte nella Ciropedia polemizzava con la Repubblica di Platone sostenendo la superiorità del monarca sul filosofo.

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    1. Secondo queste notazioni,in poche parole,la composizione della Repubblica si sarebbe svolta in tre fasi diverse:dapprima Platone avrebbe scritto il breve dialogo aporetico sulla giustizia,che poi divenne il libro primo;in seguito,prima del 391,avrebbe pubblicato i libri II-IV 427d;solo in una terza fase,molto più matura(qualche decennio dopo) egli avrebbe elaborato i presupposti filosofici dello Stato ideale,che occupano i libri dal VI al X,e rivisto in questa nuova e più profonda ottica,tutti i libri precedenti.A domani two.

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  3. Platone riconosce con i suoi interlocutori,che inizialmente lo stato è una associazione che nasce dal bisogno di non esser sopraffatti(citta'di maiali,che si nutrono solo di ghiande);poi lo stato diventa PIÙ ambizioso(polis thryphosa)con nuove figure che devono soddisfare esigenze PIÙ alte.Entrano in scena i guardiani per proteggere i patrimoni;Platone riconosce che da lì può nascere la sua kallipolis,che cerca di disegnare nella Repubblica.

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  4. Fronte coronavirus di oggi 9 luglio 2020:questo commento è stato posticipato di sette ore perchè ls sessione è stata interrotta dall' arrivo di Giacomo che doveva reinstallare l'antivirus;Danilo a pitturare il box;Franco col decespugliatore,Zerbone col soffiatore...giardino sottosopra,caldo maledetto,un lettino rotto.
    Per fortuna,ora tutto è a posto.

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