giovedì 26 marzo 2015

38L'ingiustizia l.IV cap.XVIII 444b-e

"D'accordo"dissi."Ma ora credo che occorra studiare l'ingiustizia."


"E'chiaro."


"Non è inevitabile che essa sia un disaccordo fra queste tre parti,un disturbo,un'ingerenza,una ribellione di una parte contro l'insieme dell'animo per comandare senza averne il diritto,e tale invece per natura da dover essere sottoposta alla parte nota per comandare? Una cosa simile,io penso, è l'effetto del loro turbamento e disordine,e la potremo definire ingiustizia,intemperanza,viltà, ignoranza e malvagità d'ogni genere."


"Sì, sono tutte uguali queste cose!"concluse.


"Perciò"ripresi"l'agire male e l'ingiustizia sono già abbastanza definiti,così come l'agire bene e la giustizia,se conosciamo l'ingiustizia e la giustizia?"


"Che cosa vuoi dire?"


"Che esse non sono affatto diverse dalla salute e dalla malattia,sebbene queste riguardino il corpo e quelle l'animo."


"In che senso?"chiese.


"Le cose sane procurano la salute,e quelle malsane provocano la malattia."


"Sì".


"Dunque anche agire giustamente procura la giustizia e agire ingiustamente procura l'ingiustizia?"


"Sì."


"E procurare la salute significa dare un ordine agli elementi del corpo secondo la loro gerarchia naturale,mentre provocare la malattia significa istituire una simile gerarchia in modo innaturale."


"Certo"rispose.


"Dunque"dissi"creare la giustizia nell'anima significa stabilire un ordine gerarchico naturale, mentre creare l'ingiustizia significa stabilire un ordine gerarchico innaturale?"


"Proprio così!"rispose.


"Perciò a quanto pare,la virtù è come la salute,la bellezza e il benessere spirituale,mentre il vizio è malattia,deformità e debolezza."


"E' così."


"E le buone abitudini non guidano al possesso della virtù e quelle cattive al possesso del vizio?"


"E'inevitabile".





6 commenti:

  1. Metodo delle domande e delle risposte; alla maniera dei dialoghi cosiddetti socratici,in cui si dimostrava la confutazione di una cosa,o alla maniera del metodo conoscitivo detto di divisione o dialettico,con cui si vuol trovare la soluzione di un problema. Bello per rispondere,il brano sopra riportato,sulla giustizia e l'ingiustizia,sulla virtù e sul vizio.

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  2. Qualcosa sui personaggi del dialogo.
    Cefalo interviene solo nel primo libro,per incarnare l'onesto uomo d'affari del tempo antico,che intende la giustizia come correttezza nei rapporti commerciali,ma rinuncia ben presto alla discussione,quando il dialogo si avvia alla conoscenza di ben altre forme di giustizia.

    Polemarco,fratello di Lisia,che nel Fedro è definito adepto della filosofia,nella Repubblica difende l'opinione corrente,che intende la giustizia come il bene che si fa agli amici e il male che si fa ai nemici.

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    1. Trasimaco è il personaggio meglio caratterizzato: sofista,irascibile,rissoso,vanitoso,viene ridotto al silenzio in modo un po' traditore da Socrate.In verità la sua tesi come la giustizia sia il diritto del più forte,non viene mai effettivamente contestata nella Repubblica.E poi questa tesi consacrata da Tucidide,non è assolutamente confutabile in politica.
      Lo ritroviamo a dire poche battute nel libro V. Ciao,a domani,two.

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  3. Nel testo greco,"abitudini" è espresso con la parola "epitedeumata".
    Platone dice che le buone abitudini portano alla "arete'",alla virtù,che lui contrappone a kakia,la malvagità.
    Questo porta la mente al latino,"virtus est habitus",che si trova nella Summa di S.Tommaso.
    Nella summa si contrappongono due tesi,se la virtù sia o non sia habitus...Per suffragare la seconda,,Tomaso cita Agostino.
    Se avesse letto la Repubblica,non avrebbe avuto dubbi,sulla versione che dice che la virtù è un eptedeuma,un'abitudine,un habitus.

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  4. E " in medio stat virtus"?
    È un detto della scolastica,che ha illustri precedenti in Orazio,in Ovidio e in qualche altro autore latino.Anche lì,avessero conosciuto Bhudda,sarebbero stati a conoscenza che esiste la famosa "VIA DI MEZZO",un comportamento umano che crea tranquillità esistenziale,essendo posto tra due estremi che la sconvolgono,l'esistenza:
    l'autocommiserazione e l'autoassoluzione dal male commesso.

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  5. Fronte coronavirus di oggi sabato 11 luglio 2020:tutto routine.Tanta roba.

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