domenica 8 marzo 2015

11Educare i giovani, Platonis Respublica l.II,cap XVII,378 b-e

"E non vanno diffusi certi insegnamenti nella nostra Citta',Adimanto, e neppure bisogna dire davanti a un giovane che commettere i delitti più efferati e punire a qualunque costo un padre colpevole non è nulla di strano,anzi agendo così, si imitano le più antiche e supreme divinità."


"No,per Zeus,anche a me simili racconti sembrano inopportuni da far conoscere ai giovani."


"E non bisogna neppure affermare che gli dei si combattono,si ingannano e lottano tra di loro,perché del resto ciò non è neanche vero, almeno se occorre che i futuri guardiani detestino l'odio reciproco. 

Bisogna guardarsi dal narrare e dal raffigurare davanti a loro le gigantomachie,e le tante altre contese simili degli dei e degli eroi contro i loro familiari e amici.

Se invece intendiamo convincerli in qualche modo che nessuno ha mai odiato un concittadino,perché sarebbe un'empietà, occorre che gli anziani,uomini e donne,comincino subito a parlare di ciò ai  bambini; e quando questi saranno cresciuti,occorre obbligare i poeti a narrare episodi conformi a tale principio.


Ma Era incatenata dal figlio e Efesto scagliato lontano dal padre, perché stava per difendere sua madre dalle percosse,e le teomachie inventate da Omero,anche se avessero un valore allegorico,non si debbono accogliere nella Città. 

Infatti un giovane non sa distinguere ciò che è allegorico da ciò che non lo è, ma le impressioni giovanili restano incancellabili e immutabili.


Per questo forse occorre assolutamente far sì che i giovani ascoltino innanzi tutto i racconti meglio inventati per guidarli alla virtù."



4 commenti:

  1. Per Platone,educazione dei giovani significa stare attenti a quel che si offre loro in tenera età: i ricordi( e il loro influsso) di quel tempo della vita,diventano incancellabili.
    Per tornare alla teoria delle idee,iniziata a ripercorrere nei post precedenti,diciamo che Platone rifiuta di interpretare la ragione come visione immediata dell'idea,perché riconosce che è la SENSAZIONE il punto di partenza per il raggiungimento di una conoscenza razionale dell'idea.
    La sensazione,ad esempio,FACENDO CONOSCERE OGGETTI UGUALI, è la condizione per pensare l'idea dell'UGUALE,che sta a fondamento dell'uguaglianza tra oggetti e sta a fondamento della possibilità di valutarli uguali.

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    1. Il passaggio dalla SENSAZIONE di oggetti uguali,al pensiero dell'idea di UGUALE,è definito da Platone REMINISCENZA.
      La reminiscenza stimolata e innescata dalla sensazione ,è il recupero della connessione tra cose e idee e,come tale,è la condizione della possibilità di determinare la relazione di NON-IDENTITA'tra cose e idee,misurando e scoprendo la capacità normativa superiore delle idee rispetto alle cose.
      Ciao,a domani,two alone.

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  2. Bel post, sul fatto che i giovani non devono legger di tutto....

    Prova a dirlo ora....

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  3. Fronte coronavirus di oggi 13 giugno 2020:un padrone pazzo e furioso non mi ha più: il calcio!!!!!!!!
    Tanta roba.
    Col silenzio arrivo a recuperare un rapporto con i figli....

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