lunedì 16 marzo 2015

21 La malattia.Platonis Resp.,l.III,cap.XV 406d-407c.

"Un falegname,quando si ammala,chiede al medico di dargli una pozione che gli permetta di vomitare o di evacuare la malattia,oppure lo prega di guarirlo cauterizzando o incidendo.

Se però gli viene prescritta una lunga cura,se deve avvolgersi il capo con berretti di lana e cose del genere,dice subito che non ha tempo di essere ammalato;e che vivere ascoltando la sua malattia e trascurando il lavoro che lo attenda ,non gli serve nemmeno. 

Poi egli congeda un medico simile,ritorna al regime consueto,recupera la salute e vive del suo mestiere;se invece non sarà abbastanza forte per sopravvivere si libererà dei suoi malanni con la morte."


"Per un uomo così "disse" pare proprio che la medicina indispensabile sia questa!"


"Ma ciò non accade appunto perché egli deve vivere del suo lavoro?"


"Certo"rispose.


"Di un uomo ricco diciamo invece che il suo lavoro non gli è indispensabile per vivere."


"Sì, così si dice."


"Ma non sai"ripresi"che secondo Focilide quando si ha di che vivere occorre praticare la virtù?"


"Occorre farlo anche prima,io penso!"


"Lasciamo perdere questo punto.Chiediamoci piuttosto se il ricco debba praticare la virtù e senza di essa non debba vivere,oppure se le malattie immaginarie, che impediscono a un falegname e a un altro artigiano qualsiasi di applicarsi al loro lavoro  ,impediscano al ricco di seguire il consiglio di Focilide."


"Si',per Zeus!"rispose."Questa inutile cura del corpo,che si spinge al di là delle regole della ginnastica,è l'ostacolo supremo:infatti risulta inconciliabile con l'amministrazione del patrimonio,con le magistrature militari e con le occupazioni importanti all'interno della città."


"E il peggio e' che così essa ostacola qualsiasi studio,riflessione e meditazione interiore,perché il ricco- finto malato ha sempre paura del mal di testa e delle vertigini,e di queste manifestazioni ritiene responsabile la filosofia.

 Perciò questa cura eccessiva ostacola comunque l'esercizio e la manifestazione della virtù, perché induce a credere di stare sempre male e a lamentarsi della propria salute."




8 commenti:

  1. Lamentarsi della propria salute, fa male a ricchi e poveri.Chi è ricco,pur non vivendo del proprio lavoro,deve praticare la Virtù.

    Per il sistema delle idee in Platone,diremo che egli usava anche la matematica e, in particolare la teoria delle proporzioni e quella della successione delle dimensioni,per interpretare e fornire modelli di interpretazione dei rapporti tra le idee e tra le idee e le cose.

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    1. Queste erano considerazioni che emergevano dalla teoria delle idee e dalla caratterizzazione dell'idea del bene nel senso di idea che ordina tutte le idee.
      Nelle sue lezioni sul bene,Platone tentava di chiarire le modalità attraverso le quali l'idea del bene fa della molteplicità delle idee un ordine coerente.A domani two.

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  2. Di un uomo ricco diciamo che il suo lavoro Non gli è indispensabile per vivere.
    Questa la traduzione proposta nel post,e fatta dal Lozza ,per la Mondadori.
    Ma il testo greco ha parole diverse,anche se con significato simile.
    Tutto si incentra sul vocabolo "ABIOTON"ossia "che non è concesso vivere".
    La frase aderente al testo platonico è la seguente:" ...il ricco,diciamo,non ha per le mani un lavoro siffatto,che non è concesso vivere a colui che è costretto a star lontano da esso..."

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  3. "Oppure se le malattie immaginarie....fino a Focilide",nel testo proposto nel post son parole molto lontane dal testo COSÌ come è posto da Platone.
    Il senso generale è questo:ci si deve chiedere se il malato immaginario e ricco sia o no impedito a mettere in pratica il detto di Focilide,a causa della sua ipocondria che ostacolerebbe l'esercizio di qualunque mestiere anche a chi non è ricco.
    E la risposta di Glaucone è affermativa.Un ricco malato immaginario,non può svolgere i suoi compiti privati e pubblici.

    Tutto ciò Platone lo dice COSÌ:"
    Ammaestriamoci se il ricco debba curare ciò,e se chi non lo cura non debba vivere,o se una malattia immaginaria,impedimento a causa della attenzione mentale,alla falegnameria e a qualunque altro mestiere,per nulla impedisca la realizzazione del detto di Focilide..."
    Da notare l'espressione greca "te' proseksei tou nou" che vuol dire attendere a qualcosa con la mente....

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  4. Ci siamo dimenticati forse,di dire che occorre leggere i post di Repubblica,tenendo sottomano il testo greco.

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  5. E col testo greco,il periodo che comincia con "Sì,per Zeus..."farebbe risaltare due ETA:la prima con spirito aspro e accento acuto( relativo nominativo femminile),la seconda ,solo con spirito aspro,(articolo nominativo femminile).

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  6. E che la traduzione letterale sarebbe:"Sì,per Zeus,disse,forse soprattuto,la quale non c'entra con l'educazione fisica,proprio questa superflua cura del corpo,impedimento all'economia,all'attività militare e a ricoprire cariche di comando sedentarie..."
    Guarda un po' come ha reso il testo platonico,l'edizione della Mondadori.
    Ma io credo che qualunque altra traduzione si possa ricevere criticamente,solo guardando e capendo il testo greco.

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  7. Fronte coronavirus di oggi 23 giugno 2020,martedì:giornata libera da impegni.
    Ps.Platone usa la matematica per spiegare il sistema delle idee,per spiegare come esse essendo causa di tutto,leghino anche logicamente tra sé le varie cose o sostanze.
    alla fine di questo percorso,nel XX secolo,Godel soprattutto,disse che la matematica poteva spiegare tutta la logica(espressa con parole),ma che nello stesso tempo la matematica non era completa.

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