venerdì 22 maggio 2015

122 Immortalità I. Platonis Resp.,l.X,c.IX,608c-610a

"Eppure"ripresi" non abbiamo ancora parlato delle massime ricompense e dei massimi premi riservati alla virtù."


"Sarebbero"disse" cose incredibilmente alte, quelle di cui vuoi parlare, se sono maggiori dei premi che abbiamo già elencato!"


"Ma che cosa ci può essere di grande in un tempo breve?Perché tutto il tempo che separa la fanciullezza dalla vecchiaia e' molto scarso a paragone dell'Eternità."


"Un nulla,direi!"


"E dunque tu pensi che un essere immortale debba preoccuparsi di un tempo così breve più che dell'eternità?"


"Io no;"rispose " ma non capisco il senso della tua domanda."


"Non hai compreso che la nostra anima è immortale e non perisce mai?"


Ma egli guardandomi meravigliato,obiettò:"Io no,per Zeus!E tu, sei in grado di provare questa affermazione?"


"Credo di sì, se non mi inganno. Ma ne saresti capace anche tu: non è difficile."


"Io credo che lo sia invece!"obiettò."Comunque sono curioso di ascoltare da te questa dimostrazione tanto facile!"


"Dunque fa' attenzione"replicai.


"E tu parla!"esclamò.


"Esistono,secondo te, il bene e il male?"


"Certo."


"E sul loro conto sei d'accordo con me?"


"Ossia?"


"E' male tutto ciò che porta rovina e distruzione, è bene tutto ciò che conserva e giova."


"Sì, sono d'accordo"rispose.


"E non credi che sia un bene o un male per ogni cosa? Gli occhi ad esempio sono soggetti all'oftalmia, e il corpo nel suo insieme è soggetto alle malattie, il grano alla rubigine, il legno alla putredine, il bronzo e il ferro alla ruggine. Insomma quasi ogni essere ha il proprio vizio e la propria malattia."


"Si',lo credo anch'io"disse.


"E ogni essere non viene guastato e condotto alla morte appunto dalla propria malattia?"


"Senza dubbio."


"Dunque ogni essere e' portato alla rovina dalla sua malattia e dalla sua malvagità; e se non fosse per questo,  nessun'altra causa potrebbe rovinarlo. Infatti non c'è da temere che il bene possa rovinare qualcosa e neppure potrebbe farlo ciò che non è nè male nè bene."


"Già',come potrebbe?"chiese.


"Se dunque troveremo un essere che venga reso malvagio dalla malattia senza venire condotto alla dissoluzione e alla morte, potremmo essere certi allora che un tale  essere non sia soggetto a perire?".


"Forse sì, in tal caso"rispose.


"E non esiste qualcosa che renda malvagia l'anima?"


"Altro che!"rispose."Tutto ciò che abbiamo passato in rassegna: l'ingiustizia, l' intemperanza, la viltà e l'ignoranza."


"Ma l'anima si dissolve e perisce a causa di uno di questi vizi? Bada di non cadere nell'errore di credere che l'uomo ingiusto e stolto perisca, quando viene scoperto, per la sua ingiustizia, che è il male della sua anima. Considera invece la questione nel modo seguente; come  la malvagità del corpo ,cioè la malattia, lo consuma e lo distrugge fino ad annientarlo, così tutte le cose di cui parlavamo or ora sono annientate dal male che si attacca e aderisce ad esse, e giungono all'annientamento. Non è così?"


"Sì."


"Ebbene, considera anche l'anima nello stesso modo. La presenza costante dell'ingiustizia e  degli altri vizi la corrompe e la fa appassire fino a separarla dal corpo spingendola verso la morte?"


"Assolutamente no!"rispose.


"Però è strano che la malvagità altrui distrugga ciò che non può essere distrutto dalla propria."


"Sì, è strano."


"Infatti,Glaucone, devi considerare"ripresi io" che secondo noi neppure i cibi guasti, vecchi o marci, possono distruggere il corpo. Se poi la loro cattiva qualità provoca nel corpo la malvagità sua propria, cioè la malattia, diremo che esso è perito a causa del suo proprio male; ma non crederemo mai che il corpo possa essere distrutto da cibi guasti, che sono diversi dal corpo così come il corpo è diverso da quelli, a meno che il male estraneo non produca nel corpo il suo male specifico."


"Hai perfettamente ragione"disse.




5 commenti:

  1. Questo brano sull'immortalità dell'anima e chiaro fin verso il penultimo periodo. Poi avrebbe bisogno di discussione approfondita.Forse anche rileggendo il passo del Critone,dove per la prima volta si parla dell'immortalità dell'anima.

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    1. Il penultimo capoverso ha una logica stringente. ..Tipica di un ragionamento o da solista che vuole la conferma di ciò che vuole lui, o tipica di un sillogismo aristotelico, logico ma forse non vero...

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  2. L'anello di Gige,359b.
    Fuco,552c d.
    Nascita della democrazia,587a.
    Ma rovescio della medaglia,Tucidide,II,36-41.
    Ciao,a domani,two.

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  3. Appunti di chimica ribadiscono quanto già appuntato nei post precedenti..
    Comunque,come si suol dire:" repetita.."

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  4. Fronte coronavirus di oggi 14 ottobre 2020,mercoledì:bolletta della luce dei tenaighi,per Fradamianin...speriamo.
    Altro,tutto bene.

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