mercoledì 20 maggio 2015

120 La ragione.Platonis Resp.,lX,c.VI,604 b-e

"Ma ciò che esorta l'uomo a dominarsi non sono la ragione e la legge, mentre ciò che lo spinge a soffrire non è il dolore stesso?"


"E' vero."


"E chi prova due impulsi contrari riguardo alla medesima situazione, si può dire che abbia in sé inevitabilmente due personalità."


"Certo!"


"E una delle due non è disposta a obbedire a tutto ciò che la legge prescrive?"


"Spiegati meglio."


"La legge dice che nelle  sventure il miglior partito è conservare la calma e non agitarsi, perché in tali situazioni non è chiaro che cosa sia bene e che cosa sia male, e chi si agita non ricava nulla nemmeno per l'avvenire, e nessuna delle vicende umane merita grande considerazione, e l'afflizione ostacola ciò che deve venirci in aiuto al più presto."


"Di che cosa intendi parlare?"domandò.


"Della capacità di riflettere sull'accaduto"risposi."Come al tiro dei dadi, occorre adattare la propria situazione alla sorte secondo la direzione che appare migliore alla ragione; e se riceviamo un urto, non dobbiamo tenerci con le mani la ferita come fanno i bambini e passare il tempo a urlare, bensi'abituare l'anima a guarire sempre il più velocemente possibile e a rinvigorire la parte caduta e malata, sostituendo la cura ai lamenti."


"Indubbiamente, così si parerebbero nel modo più corretto i rovesci della sorte!"rispose.


"Perciò, ripetiamo, la parte di noi che vuole seguire la ragione è la migliore."


"Questo è chiaro."


"Ma quella che ci ricorda la nostra sofferenza e ci spinge a lamentarci senza tregua non la definiremo irragionevole, pigra e quasi vile?"


"Sì, senza dubbio."


"Ma soltanto la nostra natura emotiva può essere oggetto di molta e varia imitazione, mentre  un carattere intelligente e calmo, essendo sempre uguale a se stesso, non è facilmente imitabile, né memorabile se pure venisse imitato, soprattutto per la gente di ogni risma che si riunisce nei teatri durante le feste pubbliche; perché per essa l'imitazione riguarda un sentimento altrui."






4 commenti:

  1. Per Platone,la poesia,arte imitatrice,non può che imitare la parte emotiva dell'animo. Mai imiterà la parte razionale che è poco attraente,perché sempre uguale a se stessa.

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  2. Altri passi notevoli di Repubblica:
    I mostri dentro l'uomo,piacere e infelicità,586,XI e segg.
    Chi ignora intelligenza e virtù,586a.
    Le tre parti dell'anima,436c.
    Ciao a domani,two.

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  3. Chiari gli appunti sui livelli energetici degli atomi.
    Chiarissimi e freschi i fiori del mio giardino:glicini e viburni...

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  4. Fronte coronavirus di oggi 12 ottobre 2020,lunedì:niente da segnalare,da ieri contiamo i giorni che passano indenni dalla visita di Nicola e di sua moglie.

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