domenica 17 maggio 2015

114 Poesia.Platonis Resp.,l.X,c.II,598c-599b.

"Ma,caro mio, ecco il nocciolo di tutta la questione: se un tale viene a dirci qualcosa sul conto di qualcuno, ossia che ha incontrato un uomo esperto, in ogni arte e disciplina ,come i singoli specialisti e conoscitore sommo di ogni dettaglio, sicuramente dobbiamo pensare che costui sia un ingenuo e forse abbia incontrato un ciarlatano che l'ha ingannato dandosi arie di grande sapientone per il fatto che egli stesso(l'uditore) è incapace di distinguere la scienza, l'ignoranza e l'imitazione."


"Hai perfettamente ragione"disse.


"Occorre ora esaminare la tragedia e Omero, il suo iniziatore. Infatti sentiamo dire da alcuni che i poeti tragici conoscono tutte le arti, tutte le cose umane che hanno a che vedere con la virtù e con il vizio, e inoltre quelle divine. È inevitabile infatti che un buon poeta debba conoscere i suoi temi, se vuole svilupparli bene; altrimenti non sarebbe neppure un poeta. Occorre dunque rendersi  conto se chi afferma queste cose(che il poeta è onnisciente) sia incappato in questi imitatori e sia rimasto abbagliato e ,alla vista delle loro opere, non comprende che esse sono lontane di tre gradi dalla realtà e si possono creare facilmente anche senza conoscere la verità, appunto in quanto apparenze prive di realtà; oppure se  chi ammira i poeti abbia ragione e se i buoni poeti conoscano ciò per cui la folla li ammira."


"Sì, appunto questa deve essere la nostra indagine"disse.


"Tu credi che se qualcuno potesse creare entrambe le cose, ossia l'oggetto da imitare e la sua imitazione, si applicherebbe davvero a creare imitazioni e considererebbe questa attività come il fine principale della sua esistenza?"


"Credo di no."





9 commenti:

  1. Per Platone,poesia e verità non coincidono.Nulla toglie che per Platone,Omero e i tragici siano grandi. Basta intendere cos'è la POESIA.

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  2. Ambrogio Eksistemi,vero che Platone dice:" oudeis ekon dikaios?".Ricordi che quando me lo dicevi,dondolavamo pensando a Virmo,Giaco,Rubio,Casa-Jardin,Diga?
    Two alone,oggi 11/4/2017,quarantesimo.

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    1. Nessuno è giusto di sua volontà. Sì ,lo dice. . Poi affermando che oudeis ekon amartanei, afferma che la giustizia, se appresa con la filosofia, diventa un valore imprescindibile cui si obbedisce volontariamente.. .Ciao. Finalmente pensionata.
      Ma che ne sapevamo l'11 aprile del 2017?

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  3. Primo capoverso:"CONOSCITORE SOMMO DI OGNI DETTAGLIO" ha come rispondenza nel testo greco,le seguenti parole:"Ouden o ti ouki'akribesteron otuun epistameno";
    Ora la traduzione vera è questa:"E COSA CHE AFFATTO NON È,SAPENDO(participio cpncordato con anthropo,retto dal precedente evetuken")PIÙ APPROFONDITAMENTE DI CHIUNQUE.."
    Tanto per la precisione...Spesso le parolee dei traduttori esprimono solo il senso del greco,non l'esposizione del pensiero,parola per parola!

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    1. Qui,a dire il vero sarebbe necessario un chiarimento col testo greco a portata di mano.
      La missione di Lemarancio.

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    2. Il dubbio resta solo su ouden o ti ouki':che può significare:"per nulla, ciò che è, non sapendo più approfonditamente di chiunque altro..."
      Meglio?
      Più aderente al testo greco?

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    3. NO.
      Meglio la traduzione iniziale.
      Platone vuol dire che uno afferma che un tale asserisce di aver trovato uno che sa piu' approfonditamente di chiunque,
      ora rimane da tradurre ouden o ti oukì,e va bene dire che Platone inserisce come inciso: cosa che per niente non è.
      Meglio la prima,insomma.

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  4. Fronte coronavirus di oggi 6 ottobre 2020,martedì:visita al cimitero di Leca e passeggiata-ombretto nella farmacia Gasco.

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