domenica 17 maggio 2015

115 Per capire.Platonis Resp.,l.X,c.I,595a-598c

Premessa fuori dal testo platonico.
Per capire lemarancio 114,ma soprattutto per capire veramente quel che non tutti hanno capito sentendosi spiegare parti rilevanti del pensiero platonico(essenza,idee,dio,mimesi...),occorre,secondo me,semplicemente dare la parola a Platone.E come sempre l'autore e' più comunicatore dei suoi commentatori.L'imperativo dunque, in ogni caso,è sempre la lettura diretta  dell'autore e poi eventualmente il commento fatto da studiosi.




  Testo platonico.


"Comunque"dissi"vedo molte altre ragioni per affermare che abbiamo fondato la nostra città meglio di qualsiasi altra: lo dico pensando soprattutto alla questione della poesia."


"Perché?"


"Perché rifiutiamo tutta quella che si fonda sull'imitazione. Che essa non debba essere per nulla accettata, mi sembra ancora più evidente ora che abbiamo ormai passato in rassegna ad una ad una le diverse parti dell'anima."


"Che cosa vuoi dire?"


"A voi parlerò chiaro, ma non andate a dirlo ai poeti tragici e a tutti gli altri che si dedicano all'imitazione! Tutto ciò mi sembra la rovina degli ascoltatori, di quelli almeno che non possono servirsi ,come antidoto ,della consapevolezza di ciò che le opere poetiche sono veramente."


"Ma perché parli così?"domandò."Qual è il tuo pensiero?"


"Te  lo debbo dire,"risposi" sebbene l'amore e la venerazione che fin dall'infanzia provo  per Omero quasi mi impediscano di parlarne: infatti mi sembra che sia stato lui il primo maestro precursore di tutti questi poeti. Però non si deve rispettare un uomo più della verità e dunque debbo parlare come sto facendo."


"Proprio così"disse.


"Ascolta dunque,o meglio rispondi!"


"E tu fammi domande."


"Saresti capace di spiegarmi cosa sia l'imitazione nel suo complesso? Perché io stesso non capisco bene che cosa pretenda di essere."


"E credi forse che lo capisca io?"esclamò.


"Non ci sarebbe nulla di strano,"risposi" perché gente dalla vista debole arriva a vedere molte cose prima di chi ha la vista acuta!"


"Questo è vero"obiettò. Ma in tua presenza non avrei il coraggio di parlare neppure di ciò che mi sembra evidente .Dunque pensaci tu."


"Da dove vuoi che cominciamo l'indagine, fedeli al nostro solito metodo? In genere infatti consideriamo una sola specie che comprende molti oggetti particolari a cui diamo il medesimo nome. Mi capisci oppure no?"


"Ti capisco."


"Prendiamo dunque anche in questo caso un oggetto fra i tanti . Tu sai che ci sono molti letti e molti tavoli per esempio."


"Come no!"


"Ma questi oggetti si possono raggruppare secondo due idee: quella di letto e quella di tavolo."


"Sì".


"E di solito non aggiungiamo che i costruttori dell'uno e dell'altro oggetto tengono presente l'idea nel corso del loro lavoro, e così costruiscono i letti e tavoli che noi usiamo e qualsiasi altro oggetto? Ma non è ,d'altra parte ,forse vero che nessun artigiano realizza l'idea stessa? Come infatti potrebbe farlo?"


"Sì, sarebbe impossibile."


"E quest'altro artigiano come lo chiami?"


"Quale artigiano?"


"Quello che fa tutto quanto fanno gli artigiani uno per uno."


"Stai parlando di un uomo prodigiosamente abile!"


"Aspetta, forse la tua ammirazione per lui diventerà anche maggiore. Infatti questo stesso artigiano non solo è in grado di realizzare qualsiasi oggetto, ma fa anche spuntare tutte le piante dalla terra e fa nascere tutti gli esseri viventi, se'compreso, e poi la terra e il cielo e gli dèi del cielo e tutto quanto sta sottoterra nell'Ade."


"Che prodigioso sapientone!"


" Non ci credi?"domandai."Allora dimmi: ti sembra che un simile artefice non possa proprio esistere, oppure che a certe condizioni qualcuno possa creare tutto ciò? Non ti rendi conto che in qualche misura quel creatore potresti essere tu?"


"Ma a quali condizioni?"


Risposi:"La realizzazione non è difficile, bensì molteplice e rapida: basta che tu prenda uno specchio e lo volga da ogni parte.Rapidamente creerai il sole e i corpi celesti, rapidamente creerai la terra, rapidamente creerai te stesso e gli altri esseri viventi e gli oggetti e le piante e tutto quanto si diceva."


"Sì,"obiettò" ma solo apparentemente senza alcuna consistenza reale."


"Bene"ripresi" così tu vai proprio a finire nel mio ragionamento. Infatti anche il pittore fa così mi pare. O no?"


"Certo!"


"Ma tu ,io penso ,ribatterai che le sue creazioni non sono vere. Eppure in un certo senso anche il pittore realizza un letto. Oppure no?"


"Sì ma anche egli solo in apparenza."


"E chi costruisce i letti? Non hai appena detto che nemmeno lui realizza l'idea, ossia quella che noi consideriamo l'essenza di un letto ma realizza  soltanto un letto qualsiasi?"


"Sì è vero."


"Ma se non realizza l'essenza egli non può realizzare un letto reale, bensì solo un oggetto che assomiglia a quello reale ma non lo è. Sarebbe vero affermare che il lavoro di chi costruisce letti o di un altro artigiano qualsiasi sia completamente reale?"


"No,"rispose"o almeno così parrebbe a chi si occupi di simili questioni."


"Dunque non meravigliamoci che questo lavoro sia un po' più oscuro della verità."


"No certo."


"Ora, se vuoi, cerchiamo di comprendere chi sia mai un imitatore a proposito di questi stessi oggetti."


"Come vuoi tu"disse.


"Ci sono tre specie di letti: quella naturale che a mio parere potremmo considerare opera di un Dio.... O di qualcun altro?"


"No di nessun altro,credo."


"La seconda specie e'opera dell'artigiano."


"Sì"disse.


"La terza è opera del pittore.Non è così?"


"D'accordo!"


"Pittore, mobiliere, Dio: ecco i 3 creatori delle tre specie di letti."


"Sì, sono questi tre."


"Il dio, sia che non volesse ,sia che, per necessità, non potesse fare, in natura, più di un letto, realizzò dunque solo quello che è il letto secondo l'essenza; due o più come quello non furono creati dalla divinità né mai lo saranno."


"E perché?"chiese.


"Perché"risposi" se ne facesse due soli, ne apparirebbe un altro, di cui gli altri due avrebbero la specie, e il letto secondo l'essenza sarebbe quello, non i primi due."


"E' giusto!"esclamò.


"Ben conscio di ciò ,io credo, Iddio ha creato in natura solo quel letto, perché volle essere,  anziché un artigiano, il reale creatore di un letto reale, non di un letto qualsiasi."


"Forse è così."


"Vuoi dunque che lo chiamiamo creatore di questo oggetto, o gli diamo qualche altro nome del genere?"


"E' giusto, perché ha creato questo oggetto e tutto il resto originariamente."


"E il mobiliere non è l'artigiano del letto?"


"Sì"


"E considereremo come  artefice e costruttore di un tale oggetto anche il pittore?"


"Niente affatto!"


"Ma allora secondo te qual è il suo rapporto con il letto?"


"Credo"rispose" che la soluzione più ragionevole sia considerare il pittore come un imitatore dell'oggetto di cui gli altri due sono artefici."


"Bene.Allora"soggiunsi" tu consideri imitatore , il creatore di un prodotto lontano di tre gradi da quello originario?"


"Proprio cosi"rispose.


"Così sarà dunque per il poeta tragico, in quanto imitatore: come tutti gli altri imitatori, verrà al terzo posto dopo il re-dio e la verità."


"Forse sì."


"Sul conto dell'imitatore siamo ormai d'accordo. Ma riguardo al pittore dimmi un'altra cosa: ti sembra che egli si sforzi di imitare  proprio quell'unico oggetto originario oppure i prodotti artigianali?"


"Questi ultimi"rispose.


"Secondo la loro essenza o secondo le apparenze? Decidi anche questo punto."


"Che cosa vuoi dire?"chiese.


"Ecco: un letto non è diverso da se stesso a seconda che sia visto di lato o di fronte o in qualunque altro modo? Oppure sembra diverso ma non lo è? Ciò non vale anche per tutti gli altri oggetti?"


"E' così:"rispose"sembra diverso ma non lo è."


"Ma pensa un po': qual è lo scopo della pittura riguardo a ogni oggetto? Vuole riprodurlo com'è in realtà oppure secondo l'apparenza? Insomma è imitazione dell'apparenza o della verità?"


"Dell'apparenza"rispose.


"Perciò l'imitazione è lontana dal vero e, a quanto pare, realizza tutto toccando un poco l'apparenza illusoria di ogni cosa. Il pittore per esempio ci dipingerà un calzolaio, un falegname e tutti gli altri artigiani, ma non conoscerà nessuno dei loro mestieri. Eppure, se è un pittore esperto, dipingendo un falegname e mostrandolo a distanza riuscirebbe ad ingannare i fanciulli e gli sciocchi, dando loro l'impressione di trovarsi di fronte a un falegname vero."


"Certo!"



Continua con Poesia II.



4 commenti:

  1. In questo brano estremamente didattico della Repubblica,bisogna solo seguire le spiegazioni di Platone per capire il suo pensiero sul concetto di ESSENZA.
    Si può notare marginalmente che lui afferma che bisogna rispettare la verità anche più di un amico,nonostante in seguito fosse coniato il detto AMICUS PLATO SED MAGIS AMICA VERITAS.

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  2. Detto platonico: oudeis ekon amartanei.
    Alternanza ,stilisticamente voluta per dimostrare abilità linguistica,di MALLON,ETTON,in 585 d.
    Ciao a domani,two alone.

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  3. Chiari gli appunti di chimica,con la spiega che l'ultimo orbitale è riempito prima di un orbitale più interno.

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  4. Fronte coronavirus di oggi 7 ottobre 2020,mercoledì:cambiata la cornice alla foto al cimitero di mamma e papà Santina e ghie.

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