mercoledì 13 maggio 2015

108 L'essenza.Platonis Resp.,l.IX,c.IX,584c-585d

"Perciò non dobbiamo credere che il piacere puro sia liberazione dal dolore e viceversa."


"No certo."


"Eppure"dissi" le sensazioni che dal corpo si propagano all'anima e si dicono piaceri, forse i più numerosi e intensi sono tutti di questo tipo, ossia liberano dai dolori."


"Sì è vero."


"E tali non sono anche le gioie i dolori che l'attesa provoca in anticipo?"


"Sì, sono tali."


" Sai dunque"ripresi" quali sono e a che cosa soprattutto assomigliano?"


"A che cosa?"domandò.


"Tu ritieni"chiesi" che in natura ci sia l'alto, il basso e il centro?"


"Certo."


"E chi si muove dal basso verso il centro non immagina forse  di salire? E fermo al centro, se guarda il punto da cui è partito, non crede di trovarsi in alto, dato che non ha mai visto la vera altezza?"


"Per Zeus,"rispose" io non credo che quel tale potrebbe pensarla diversamente."


"Ma se si muovesse di nuovo all'indietro,"ripresi" non avrebbe ragione di credere che scende?"


"Come no!"


"E non si troverebbe in questa situazione perché ignora che cosa sia davvero in alto, al centro e in basso?"


"E' evidente!"


"Puoi dunque meravigliarti che, ignorando la verità, gli uomini si formino idee errate su moltissime cose; ma specialmente riguardo al piacere e al dolore e alla condizione intermedia fra il piacere e il dolore essi siano in una condizione tale che, passando al dolore, hanno ragione di credere che soffrono perché soffrono davvero, e passando dal dolore alla condizione intermedia, credono sinceramente di essere vicini alla soddisfazione e al piacere? È come se essi, per ignoranza del bianco, opponessero il grigio al nero: allo stesso modo si ingannano per inesperienza del piacere e oppongono al dolore l'assenza di dolore."


"Per Zeus,"disse" non me ne  stupisco affatto , anzi mi meraviglierei del contrario!"


"Ora tieni conto di questo: la fame e la sete e ogni altra esigenza simile non rappresentano dei difetti nel benessere del corpo ?"


"Certo."


"Ma l'ignoranza e la stoltezza non sono difetti nel benessere dell'anima?"


"Sì"


"E sarebbe soddisfatto chi prendesse a nutrirsi o chi acquistasse l'intelligenza?"


"Come no!"


"Ma la vera forma di soddisfacimento riguarda il meno o il più?"


"Il più, evidentemente!" [Da qui in poi nel testo greco inizia un voluto contrappunto stilistico,fatto di 'mallon' e  'etton']


"Quale dei due generi, secondo te, è più vicino all' essenza pura: il cibo, le bevande, i condimenti e la nutrizione in genere, oppure l'opinione vera, la scienza, l'intelligenza e insomma ogni specie di virtù? Per decidere pensa a questo: ciò che dipende dall'essere eternamente uguale e immortale e dalla verità, ed è esso stesso tale e si trova in tale condizione, non ti sembra che sia qualcosa di più rispetto a quello che dipende da ciò che non è mai uguale a se stesso e mortale ed è esso stesso tale e si trova in tale condizione?"


"Sì, ciò che partecipa all'essere immutabile è molto superiore."


"Ma l'essenza di ciò che è sempre mutevole partecipa dell'essenza più di quanto partecipi della scienza?"


"Niente affatto!"


"E della verità?"


"Neppure!"


"E se partecipa meno della verità partecipa meno anche dell'essenza?"


"Inevitabilmente."


"Insomma ciò che concerne la cura del corpo gode di una minore partecipazione della verità e dell'essenza rispetto a ciò che riguarda la cura dell'anima?"


"Senz'altro!"


"E non pensi che lo stesso rapporto valga fra il corpo e lo spirito?"


"Io si'."


"Ma ciò che si nutre di maggiore realtà ed è esso stesso più reale, non gode di maggiore pienezza rispetto a ciò che si nutre di minore realtà ed è esso stesso  meno reale?"


"Come no!"





5 commenti:

  1. Discutendo di piacere vero e di piacere come sola assenza di dolore,Platone spiega cosa egli intenda per ESSENZA: ciò che è immortale,immutabile,non cangiante e sempre simile a se stesso.
    Altro concetto affermato nel brano: l'animo è sempre superiore al corpo.

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    1. La distinzione approfondita fra piaceri puri e impuri sarà poi
      fatta da Platone nel Filebo,dialogo posteriore alla Repubblica.
      Qui basti dire che per Platone,il piacere è soddisfacimento di un bisogno;i piaceri fisici sono per lo PIÙ liberazione da un dolore;i piaceri puri sono quelli non preceduti,né seguiti da dolore.
      La medesima distinzione sarà fatta da Aristotele,nell'Etica Nicomachea..

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    2. Il piacere fisico, per Platone, è come un'ombra su un quadro, perché dipende dal rapporto fra piacere e dolore, proprio come la prospettiva dipende dal contrasto fra luci ed ombre....

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  2. La divisione in tetralogie di tutta la produzione filosofica di Platone,è opera del grammatico Trasillo di Alessandria(vissuto al tempo di Tiberio).
    I numeri e i paragrafi di ogni numero-indicati con una lettera minuscola dell'alfabeto latino-che troviamo nelle edizioni moderne,fanno riferimento all'edizione dello Stefanus,in tre volumi,risalente al XVI secolo.
    Ciao,a domani,two.

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  3. Fronte coronavirus di oggi 30 settembre 2020,mercoledì:visita al cimitero e rasatura prato di fronte agli agrumi e di fronte a casa....
    Ci prepariamo per la trasferta a Vila do Conde,contro il Rio Ave.

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