113 L'ideale.Platonis Resp.exc.l.IX,c.XIII

"E non credi che anche l'intemperanza sia disapprovata da tanto tempo, proprio perché essa lascia libera più del dovuto la parte pericolosa dell'anima, quel grande e multiforme mostro?"

"E' evidente"rispose.

"E non si disapprovano l'arroganza e il cattivo umore quando gli elementi leonino e serpentino(quello della bestia multiforme) crescono e si diffondono senza armonia?"

"E' vero."

"E non si disapprovano il lusso e la mollezza ,perché lasciano in libertà questo stesso  mostro ,facendo nascere  la viltà?"

"Certo."

"Non si disapprovano l'adulazione e la meschinità quando sottomettono la natura irascibile alla belva volgare, e per avidità di denaro abituano i giovani ad umiliarsi e a diventare scimmie anziche'leoni?"

"Senza dubbio"rispose.

"Per quale motivo pensi che sia disdicevole la condizione degli artigiani e degli operai, se non perché la loro parte migliore e' per natura così debole che non può dominare sugli animali che ci sono in loro, anzi li coltiva e può imparare soltanto a blandirli?"

"Sì, deve'essere così"ammise.

"E un uomo di tale sorta, per essere governato dal medesimo principio che governa l'uomo migliore, deve essere,noi crediamo, lo schiavo di quell'uomo ottimo che ha in sé il principio divino. Ma riteniamo che egli debba venire governato non a suo danno, come pensava Trasimaco a proposito dei sudditi, bensi' solo perché è meglio  per ognuno essere dominato da chi è divino e intelligente.  Certo, sarebbe meglio ancora se questo principio lo possedesse in se stesso. Altrimenti, occorre imporlo dall'esterno, affinché per quanto possibile siamo tutti uguali e amici, guidati dal medesimo principio."

"E così va bene!"esclamò.

"Anche la legge"continuai" rivela un' intenzione analoga, perché offre il suo aiuto a tutti i cittadini. E tale è lo scopo dell' autorità sui fanciulli: non li si lascia liberi fino al momento di porre ordine in essi ,come la legge fa ordine in uno Stato; ma solo  dopo avere sviluppato la loro parte migliore con ciò che di migliore c'è in noi stessi(la ragione), e dopo avere sostituito  colui che esercita l'autorità educativa,con un guardiano e una guida simili dentro di loro(la parte razionale del loro animo), finalmente lasciamo liberi i fanciulli."

"Sì, è chiaro"rispose.

"Perciò, Glaucone, come è possibile sostenere che convenga seguire l'ingiustizia o l' intemperanza o il delitto, se tutto questo renderà peggiore anche chi, di conseguenza, acquisti più denaro o qualche altro potere?"

"No,non è proprio possibile"rispose.

"E come è possibile affermare che convenga agire male senza essere scoperti e senza espiare? Chi la fa franca non diventa ancora peggiore(e più infelice)? Invece la parte animalesca di chi non evita il castigo viene placata e addomesticata e la parte domestica(la ragione) viene liberata, e l'anima nel suo complesso si colloca nella sua migliore natura e acquisendo temperanza e giustizia e saggezza assume una condizione più onorevole di quella (pur indispensabile e utile)che si assume quando il corpo prende vigore e bellezza con la salute,  di tanto in quanto lo spirito è più prezioso del corpo."

"E' vero"disse.

"E almeno l'uomo assennato non vivrà dunque tendendo completamente a questo scopo, in primo luogo onorando quelle discipline(musica,ginnastica e dialettica) che possono rendere tale la sua anima, tralasciando le altre?"

"E' chiaro"rispose.

"E poi"dissi" non vivrà a quel fine di armonia,e non affiderà il buono stato e la cura del suo corpo al piacere bestiale e irragionevole,e non si curerà troppo di essere forte o sano o bello, se in conseguenza di ciò non debba diventare anche saggio, ma cercando palesemente di realizzare l'armonia fisica in vista dell'equilibrio spirituale?"

"Sì,"rispose"se vorrà essere un vero musicista."(inteso come colui che sa procurarsi armonia).

"E non cercherà"ripresi" il medesimo accordo ed equilibrio anche riguardo al possesso di denaro? E non eviterà di accrescere all'eccesso i suoi beni a costo di attirarsi infinite disgrazie, senza lasciarsi sbalordire dall'apprezzamento della folla?"

"Io credo di sì"rispose.

"Attento a non turbare il suo equilibrio interiore con l'eccesso o la scarsità di sostanze, egli accrescerà o consumerà il suo patrimonio come meglio potrà."

"E' vero"rispose.

"E mirando al medesimo fine ,alcuni onori li accetterà e li  gustera', se li riterrà tali da renderlo migliore, ma eviterà quei riconoscimenti privati e pubblici che a suo giudizio possono distruggere il suo equilibrio."

"Ma con questa preoccupazione"obiettò "egli non vorrà impegnarsi in politica."

"Per il cane!"esclamai."Se ne occuperà, ben volentieri nella sua Casa(la Kallipolis disegnata in precedenza) ma forse non nella sua patria, a meno che non capiti un'occasione prodigiosa."

"Capisco"disse."Tu intendi quella casa-citta' di cui noi abbiamo descritto la Fondazione ma che è fondata solo nelle nostre parole, perché penso che al mondo non si trovi da nessuna parte!"

"Ma forse"dissi" esiste il suo modello in cielo per chi sia disposto a vederlo e a fondare se stesso su di lui. Comunque non importa che esista o sia destinato ad esistere: un uomo di tal genere si occuperebbe solo di questa città e di nessun'altra."

"Forse è vero"rispose.