mercoledì 18 novembre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 140.c.XXXVIII

ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO TRENTOTTESIMO. LETTO E CAPITO?



UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE ,PER OGNI POST DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:

1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...)
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).



CORAGGIO,BASTA POCO....E...SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE....





Per ogni brano del capitolo XXXVIII de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.



Ante Scriptum.

Alla riga 505 del cap.XXXIII,viene citato Paolin de' Morti,con cui l'amico di Renzo scambia Renzo.



Cap.XXXVIII,r.354.

                      Non si pensò più che a fare i fagotti,e a mettersi in viaggio: casa Tramaglino per la nuova patria,e la vedova per Milano.



Cap.XXXVIII,r.367.

                      Renzo l'aveva fatto entrare in grazia alle donne,raccontando l'agevolezze che ci trovavano gli operai,e cento cose  della bella vita che si faceva là.



Cap.XXXVIII,r.378.

                      Cosa direte ora,sentendo che,appena arrivati e accomodati nel nuovo paese,Renzo ci trovò de' disgusti bell'e preparati?



Cap.XXXVIII,r.398.

                      Chi lo fece il male,furon certi tali che gliele rapportarono: e Renzo,che volete? ne fu tocco sul vivo.



Cap.XXXVIII,r.420.

                     Ma si direbbe che la peste avesse preso l'impegno di raccomodar tutte le malefatte di costui.Aveva essa portato via il padrone d'un altro filatoio,situato quasi sulle porte di Bergamo;...



Cap.XXXVIII,r.426.

                    ...patti più grassi non si sarebbero potuti sperare; ma quella condizione de' pronti contanti guastava tutto,perché quelli che aveva messi da parte,a poco a poco, a forza di risparmi,erano ancora lontani da arrivare alla somma. Tenne l'amico in mezza parola, tornò indietro in fretta,comunicò l'affare al cugino,e gli propose di farlo a mezzo.



Cap.XXXVIII,r.440.

                         Allora s'accorse che LE PAROLE FANNO UN EFFETTO IN BOCCA,E UN ALTRO NEGLI ORECCHI; e prese un po' più d'abitudine d'ascoltar di dentro le sue,prima di proferirle.



Cap.XXXVIII,r.446.

                             ....l'uomo,fin che sta in questo mondo,è un infermo che si trova sur un letto scomodo più o meno,e vede intorno a sé altri letti,ben rifatti al di fuori,piani,a livello: e si figura che ci si deve star benone.Ma se gli riesce di cambiare,appena s'è accomodato nel nuovo,comincia,pigiando,a sentire,qui una lisca che lo punge,lì un bernoccolo che lo preme,siamo in somma,a un di presso,alla storia di prima.



Cap.XXXVIII,r.459.

                         Gli affari andavan d'incanto: sul principio ci fu un po' d'incaglio per la scarsezza de' lavoranti e per lo sviamento e le pretensioni de' pochi ch'eran rimasti.



Cap.XXXVIII,r.468.

                              ...fu una bambina; e potete credere che le fu messo nome Maria. [ Nel capitolo XXXVI,  Renzo aveva promesso,dopo lo scioglimento del voto," la prima figlia ch'avremo,la chiameremo Maria.."]



Cap.XXXVIII,r.477.

                     " Ho imparato", diceva," a non mettermi ne' tumulti: ho imparato a non predicare in piazza: ho imparato a guardare con chi parlo:...."




Cap.XXXVIII,r.485.

                           ..."e io, " disse un giorno al suo moralista, " cosa volete che abbia imparato? Io non sono andata a cercare i guai: son loro che sono venuti a cercare me..."



Cap.XXXVIII,r.490.

                           Dopo un lungo dibattere e cercare insieme, conclusero che i guai vengono bensì spesso,perché ci si è dato cagione; ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono,o per colpa o senza colpa,la fiducia in Dio li raddolcisce,e li rende utili per una vita migliore.



Cap.XXXVIII,r.497.

                          La quale, se non v'è dispiaciuta affatto,vogliatene bene a chi l'ha scritta,e anche un pochino a chi l'ha raccomodata.Ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi,credete che non s'è fatto apposta,nemmeno ad antologizzarla.



 Ciao/Amori.



Post Scriptum.

Cap.XXXVIII,r.310.

                      - Ah!- diceva poi tra sé don Abbondio,tornato a casa:- se la peste facesse sempre e per tutto le cose in questa maniera,sarebbe proprio peccato il dirne male: quasi quasi ce ne vorrebbe una,ogni generazione; e si potrebbe stare a patti d'averla; ma guarire,ve'.-     Sottoscrivo anche per la mia generazione.





8 commenti:

  1. R.354,r.378, Renzo e famiglia si trasferiscono nel bergamasco,nel paese dove Renzo aveva affittato una casa. Renzo decantava alle donne le delizie del nuovo posto,ma ben presto i nuovi venuti non si trovano granché bene.

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  2. R.398,tra le altre cose non molto gradite ce ne fu una che non andò giù a Renzo,il fatto che Lucia non fosse considerata tanto bella...

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  3. R. 420,r.426, Renzo s trasferisce alle porte di Bergamo,dove aveva comprato in società con Bortolo un filatoio dagli eredi di un padrone che la peste si era portata via... E vita nuova...

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  4. R.440,r.446,io leggo con molta ammirazione e molto tornaconto personale questi due insegnamenti di Manzoni.

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  5. R.459, la borghesia imprenditrice lombarda è ben esemplificata in Renzo.

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  6. R.468,r.485,la famiglia di Renzo cresce e crescono anche le considerazioni filosofiche sulla vita,fatte spesso dai due sposi.

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  7. R.490,r.497, la morale della storia. Sottoscriviamo e siamo sempre e felicemente two alone.Ciao,lo schema?.

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  8. Fronte coronavirus di oggi 23 maggio 2021,domenica,più che il risultato di oggi mi preme il risultato di lunedì 31 maggio da Valentino....

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