domenica 15 novembre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 132.c.XXXVI.

ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO TRENTASEIESIMO,LETTO E CAPITO?



UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:

1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),

2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).




CORAGGIO,BASTA POCO,E...SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE...






Per ogni brano del capitolo XXXVI de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.



             Cap.XXXVI,r.1.

                                  Chi avrebbe mai detto a Renzo,qualche ora prima,che,nel forte d'una tal ricerca,al cominciar de' momenti più dubbiosi e più decisivi,il suo cuore sarebbe stato diviso tra Lucia e don Rodrigo?



           Cap.XXXVI,r.10.

                                 La cappella ottangolare che sorge,elevata d'alcuni scalini,nel mezzo del lazzeretto,era,nella sua costruzione primitiva,aperta da tutti i lati,senz'altro sostegno che di pilastri e colonne,una fabbrica, per così dire, traforata: in ogni facciata un arco tra due intercolunni; dentro girava un portico intorno a quella che si direbbe più propriamente una chiesa,non composta che d'otto archi,rispondenti a quelli delle facciate,con sopra una cupola; di maniera che l'altare eretto nel centro,poteva esser veduto da ogni finestra delle stanze del recinto,e quasi da ogni punto del campo.



Cap.XXXVI,r.22.

                          ...davanti al quale era radunata la comitiva,al piano,nella strada di mezzo; e subito dal suo contegno
s'accorse che aveva cominciata la predica.



Cap.XXXVI,r.33.

                            " Diamo un pensiero ai mille e mille che son usciti di là;" e, col dito alzato sopra la spalla,accennava dietro di sé la porta che mette al cimitero detto di san Gregorio,il quale allora era tutto,si può dire,una gran fossa:" diamo intorno un'occhiata ai mille e mille che rimangon  qui,troppo incerti di dove sian per uscire; diamo un'occhiata a noi,così pochi, che n'usciamo a salvamento.      ...."



Cap.XXXVI,r.55.

                       "... Cominciamo da questo viaggio,da' primi passi che siam per fare,una vita tutta di carità...."



Cap.XXXVI,r.71.

                       ".... se qualche volta il miserabile pensiero che voi aveste bisogno di noi,ci ha portati a non trattarvi con tutta quell'umiltà che si conveniva,se la nostra fragilità ci ha fatti trascorrere a qualche azione che vi sia stata di scandolo; perdonateci...."[ TENTIAMO l'ANALISI del PERIODO?] .*



Cap.XXXVI,r.86.

                           Il mirabil frate prese poi una gran croce ch'era appoggiata a un pilastro,se la inalberò davanti,lasciò sull'orlo del portico esteriore i sandali,scese gli scalini,e, tra la folla che gli fece rispettosamente largo,s'avviò per mettersi alla testa di essa.   [ Notare: esteriore.]



Cap.XXXVI,r.104.

                    Venivan poi le donne,tenendo quasi tutte per la mano una bambina,e cantando alternativamente il Miserere;...



Cap.XXXVI,r.121.

                            Era quel padre Michele che abbiam detto essere stato dato per compagno nel governo al padre Felice.
Così svanì affatto quella cara speranza; e,andandosene,non solo portò via il conforto che aveva recato,ma, come accade le più volte,lasciò l'uomo in peggiore stato di prima.Ormai quel che ci poteva esser di meglio,era di trovar Lucia ammalata.



Cap.XXXVI,r.137.

                   S'alzò alquanto più rincorato; girò intorno alla cappella; si trovò nell'altra corsia che non aveva ancora veduta,e che riusciva all'altra porta; dopo pochi passi,vide lo stecconato di cui gli aveva parlato il frate,ma interrotto qua e là, appunto come questo aveva detto; entrò per una di quelle aperture e si trovò nel quartiere delle donne.



Cap.XXXVI,r.154.

                         Si voltò e vide,a una certa distanza,un commissario,che alzò una mano,accennando proprio a lui,e gridando:" là nelle stanze,ché c'è bisogno d'aiuto: qui s'è finito ora di sbrattare".




Cap.XXXVI,r.167.

                        Si china per levarsi il campanello,e stando così col capo appoggiato alla parete di paglia d'una delle capanne,gli vien da quell'orecchio una voce...



 Ciao Ambra,Giacomo,Rox.




CONTINUA CON ALTRI BRANI DEL CAPITOLO XXXVI.

     *




7 commenti:

  1. R.1,Renzo alla disperata ricerca di Lucia,riesce a pensare al perdono che lui ha accordato a don Rodrigo,ma anche,credo,alla terribile punizione divina di un malvagio. Un credente la pensa così, chissà se Renzo fosse stato raffigurato come un non credente...Ma l'esito lo saprebbe solo Manzoni.

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  2. Da r.10 a r.121,Renzo si reca alla cappella al centro del lazzeretto,dove in quei momenti eran radunati tutti i guariti che avrebbero lasciato il lazzeretto,dopo la predica di padre Michele e dopo la formazione di una orante processione. Esito:Lucia non è qui,tra gli scampati alla peste.

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  3. R.137, Renzo è disperato per non aver visto Lucia tra i guariti,tuttavia ,da credente,prega e si sente un po' più rincuorato...ecco il credente,diverso dal non credente,di fronte a una enorme delusione. E con questo stato d'animo inizia la visita al quartiere delle donne,come gli aveva consigliato fra' Cristoforo.

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  4. R.154,Renzo aveva al piede un campanello da apparitore,che si era messo lui,per entrare indisturbato. Per questo un commissario lo chiama per fargli fare il lavoro di aiutante ad accudire il lazzeretto.

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  5. R. 167, Renzo addossato a una parete di una capanna nel settore riservato alle donne, si china per togliersi il campanello da apparitore,e,mentre lo fa, sente una voce di donna... Ciao two,a domani.

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  6. Appunti di fisica da leggere assolutamente...Danno conto dei pregi della meccanica quantistica.
    Vai,Vaio!

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  7. Fronte coronavirus di oggi 17 maggio 2021,lunedì,faccio il vaccino anticovid,poi ti racconto....

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