domenica 15 novembre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 135.c.XXXVII.


ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO TRENTASETTESIMO,LETTO E CAPITO?

UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE ,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:
1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).

CORAGGIO,BASTA POCO...E SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE.




Per ogni brano del capitolo XXXVII de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.

Cap.XXXVII,r.6.

                             Renzo,in vece d'inquietarsene,ci sguazzava dentro,se la godeva in quella rinfrescata,in quel susurrio,in quel brulichio dell'erbe e delle foglie,tremolanti,gocciolanti,rinverdite,lustre;...

Cap.XXXVII,r.36.

                          Ritornava su quel momento quando fu finita di passare la processione de' convalescenti: che momento!  che crepacore non trovarcela!

Cap.XXXVII,r.79.

                        Il fatto sta che,sul finir di essa,si trovò alla riva dell'Adda.

Cap.XXXVII,r.90.

                     ...dalla vita alla punta de' piedi,melletta e mota: le parti dove non ce ne fosse si sarebbero potute chiamare esse zacchere e schizzi.

Cap.XXXVII,r.98.

                      ...passa il ponte; per istrade e campi,arriva in un momento alla casa dell'ospite amico.

Cap.XXXVII,r.114.

                      L'amico andò e tornò con due bracciate di stipa: ne mise una in terra,l'altra sul focolare,e, con un po' di brace rimasta della sera avanti,fece presto una bella fiammata.

Cap.XXXVII,r.129.

                 " Lascia fare," disse l'amico; mise l'acqua in un paiolo,che attaccò poi alla catena; e soggiunse:" vado a mungere; quando tornerò col latte,l'acqua sarà all'ordine; e si farà una buona polenta.     "

Cap.XXXVII,r.150.

                      Non poté però tenersi di non fare[ LITOTE] una scappatina alla casa d'Agnese,per rivedere una certa finestra,e per dare anche lì una fregatina di mani.

Cap.XXXVII,r.182.

                      Renzo andò a mettersi a sedere sur una: un momento dopo,Agnese si trovò lì sull'altra: e son certo che,se il lettore, informato come è delle cose antecedenti, avesse potuto trovarsi lì in terzo,a veder con gli occhi quella conversazione così animata,a sentir con gli orecchi que' racconti,quelle domande,quelle spiegazioni,quell'esclamare,quel condolersi,quel rallegrarsi,e don Rodrigo,e il padre Cristoforo,e tutto il resto,e quelle descrizioni dell'avvenire,chiare e positive come quelle del passato,son certo,dico, che ci avrebbe preso gusto,e sarebbe stato l'ultimo a venir via.

Cap.XXXVII,r.207.

                         ...il giorno dopo,in viaggio di nuovo,ma da un'altra parte,cioè verso il paese adottivo.

Cap.XXXVII,r.216.

                        Si parlava già di riavviare i lavori: i padroni pensavano già a cercare e a caparrare operai,e in quell'arti principalmente dove il numero n'era stato scarso anche prima del contagio,com'era quella della seta.

Cap.XXXVII,r.226.

                        Dopo non so quanti giorni,ritornò al paese nativo,che trovò ancor più notabilmente cambiato in bene. Trotto' subito a Pasturo...

Cap.XXXVII,r.231.

                    Agnese trovò ogni cosa come l'aveva lasciata.Sicché non poté fare a meno di non dire che,questa volta, trattandosi d'una povera vedova e d'una povera fanciulla,avevan fatto la guardia gli angioli.

Cap.XXXVII,r.249.

                         Renzo,dal canto suo, non passò in ozio que' giorni già tanto lunghi per sé: sapeva far due mestieri per buona sorte; si rimise a quello del contadino.

Cap.XXXVII,r.261.

                       ....come andava col bando? L'andava benone: lui non ci pensava quasi più, supponendo che quelli i quali avrebbero potuto eseguirlo,non ci pensassero più né anche loro: e non s'ingannava.

Cap.XXXVII,r.265.

                    ...cosa comune a que' tempi,che i decreti,tanto generali quanto speciali,contro le persone,se non c'era qualche animosità privata e potente che li tenesse vivi,e li facesse valere,rimanevano spesso senza effetto,quando non l'avessero avuto sul primo momento: come palle di schioppo,che,se non fanno colpo,restano in terra,dove non danno fastidio a nessuno.

Cap.XXXVII,r.284.

                       E con queste e con simili furberie,s'ingegnavano a far passare il tempo,che pareva loro più lungo,di mano in mano che n'era più passato.

Cap.XXXVII,r.288.

                      ...che,essendo stata ordinata una quarantina generale,la fecero insieme,rinchiuse nella casa di quest'ultima; che una parte del tempo fu spesa in allestire il corredo di Lucia... Ciao amori miei.



7 commenti:

  1. R.6-r98,sotto la pioggia,Renzo dal lazzeretto di Milano,arriva,fradicio, al suo paese e va dal suo ospite amico.

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  2. R.160,r.182, Renzo in viaggio per Pasturo dove si trovava Agnese,guarda la casa di Lucia,poi parla,come si parlava durante la peste,con Agnese,informandola ed essendo informato di avvenimenti non conosciuti.

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  3. R.207,r.216,r.226,Renzo nel bergamasco cerca informazioni per il suo futuro,e,dopo qualche giorno,torna al suo paese.

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  4. R.231,r.249, Renzo prende Agnese da Pasturo e la conduce a casa sua ,che era rimasta abitabile. Nell'attesa dell'arrivo di Lucia da Milano,Renzo e Agnese passano il tempo senza oziare.

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  5. R.261,r.265,il bando di cattura di Renzo,grazie al malfunzionamento della giustizia del '600,era miracolosamente scomparso,mentre lui non ci pensava manco più.

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  6. R.284,r.288, Renzo e Agnese al loro paese natio aspettano Lucia,che ,nel frattempo,a Milano,in quarantena,passa il tempo e preparare il suo corredo di nozze,beneficiata dalla liberalità della mercantessa.Ciao two.

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