giovedì 5 novembre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 106.c.XXXI.


ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO TRENTUNESIMO,LETTO E CAPITO?



UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE ,PER OGNUNO DEI BRANI DI SEGUITO PROPOSTI,A DUE DOMANDE:

1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).



CORAGGIO,BASTA POCO,E. .. SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI MANO...







Per ogni brano del capitolo XXXI de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.



Cap.XXXI,r.1.

                    La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese,c'era entrata davvero,come è noto;ed è noto parimente che non si fermò qui,ma invase e spopolò una buona parte d'Italia.Condotti dal filo della nostra storia,noi passiamo a raccontar gli avvenimenti principali di quella calamità; nel milanese,s'intende,anzi in Milano quasi esclusivamente: ché della città quasi esclusivamente trattano le memorie del tempo,come a un di presso accade sempre e per tutto,per buone e cattive ragioni.[nota 7 -8 dell'edizione del Sapegno].E in questo racconto,il nostro fine non è, per dir la verità, soltanto di rappresentar lo stato delle cose nel quale verranno a trovarsi i nostri personaggi; ma di far conoscere insieme,per quanto si può in ristretto,e per quanto si può da noi,un tratto di storia patria più famoso che conosciuto.
Delle molte relazioni contemporanee,non ce n'è alcuna che basti da sé a darne un'idea un po' distinta e ordinata...
[ Le più importanti furono quelle di A.Lampugnano,1634;G.Ripamonti,1640;A.Tadino,1648;C.G.Crovato della Somaglia,1653;F.Rivola,1666;C.Torre,1676;L.Ghirardelli,1681;Pio La Croce,1730; tutte relazioni edite; ce ne fu anche una inedita,scritta da Federigo Borromeo.]



Cap.XXXI,r.15.

                       In ognuna di queste relazioni,senza eccettuarne quella del Ripamonti*,la quale le supera tutte,per la quantità e la scelta de' fatti,e ancor più per il modo di osservarli,in ognuna sono omessi fatti essenziali,che son registrati in altre; in ognuna ci sono errori materiali,che si posson riconoscere e rettificare con l'aiuto di qualche altra,o di que' pochi atti della pubblica autorità, editi e inediti,che rimangono; spesso in una si vengono a trovare le cagioni di cui nell'altra s'eran visti,come in aria, gli effetti.In tutte poi regna una strana confusione di tempi e di cose...
    *Josephi Ripamontii,canonici scalensis,chronistae urbis Mediolani,De peste quale fuit anno 1630, Libri V. Mediolani,1640, apud Malatestas.



Cap.XXXI,r.27.

                  Nessuno scrittore d'epoca posteriore s'è proposto di esaminare e di confrontare quelle memorie,per ritrarne una serie concatenata degli avvenimenti,una storia di quella peste; sicché l'idea che se ne ha generalmente,dev'essere di necessità, molto incerta,e un po' confusa: un'idea indeterminata di gran mali e di grand'errori( e per la verità ci fu dell'uno e dell'altro,al di là di quel che si possa immaginare), un'idea composta più di giudizi che di fatti,alcuni fatti dispersi,non di rado accompagnati dalle circostanze più caratteristiche,senza distinzion di tempo,cioè senza intelligenza di causa ed effetto,di corso,di progressione. Noi,esaminando e confrontando,con molta diligenza se non altro,tutte le relazioni stampate,più d'una inedita,molti( in ragione del poco che ne rimane) documenti,come dicono,ufiziali,abbiam cercato di farne non già quel che si vorrebbe,ma qualche cosa che non è stato ancor fatto..



Cap.XXXI,r.64.

                    Il protofisico Lodovico Settala,che, non solo aveva veduta quella peste [ del 1576], ma n'era stato uno dei più attivi e intrepidi,e,quantunque allora giovanissimo,de' più riputati curatori; e che ora, in gran sospetto di questa,stava all'erta e sull'informazioni,riferì, il 20 di ottobre,nel tribunale della sanità, come nella terra di Chiuso( l'ultima del territorio di Lecco,e confinante nel bergamasco), era scoppiato indubitabilmente il contagio.



Cap.XXXI,r.80.

                       Ma arrivando senza posa altre e altre notizie di morte da diverse parti, furono spediti due delegati a vedere e a provvedere: il Tadino suddetto,e un auditore del tribunale.



Cap.XXXI,r.97.

                   Intanto i delegati presero in fretta e in furia quelle misure che parver loro migliori;e se ne tornarono, con la trista persuasione che non sarebbero bastate a rimediare e a fermare un male già tanto avanzato e diffuso.
Arrivati il 14 di Novembre,dato ragguaglio,a voce e di nuovo in iscritto al tribunale,ebbero da questo commissione di presentarsi al governatore,e d'esporgli lo stato delle cose.V'andarono,e riportarono: aver lui di tali nuove provato molto dispiacere,mostratone un gran sentimento; ma i pensieri della guerra esser più pressanti: sed  belli graviores esse curas.



NOTA.
Cronologia in aiuto alla comprensione dei brani:



20 ottobre 1629, relazione del protofisico Settala e nessuna decisione. 



22 ottobre 1629,altri avvisi da Lecco;si inviano allora, un commissario e un medico,senza poi prendere decisioni.



Ottobre( fine)-novembre(inizio):altri avvisi di morti nel lecchese,invio di due delegati:il Tadino e un auditore,provvedimenti: le bullette(esclusione dall'ingresso in Milano di chi venisse dalle zone contagiate).



14 novembre: relazione al Governatore,a Casale, ma niente di fatto.



18 novembre,festeggiamenti per la nascita dell'erede al trono di Spagna.


Fine novembre 1629, la peste entra in Milano.


 Ciao Ambra,Giacomo e Rox.






CONTINUA CON  ALTRI BRANI DEL CAPITOLO XXXI.








8 commenti:

  1. R.1 Manzoni tiene a sottolineare che la sua ricostruzione storica della peste in Milano,nel1630 è fatta soprattutto perché quei fatti fino ad allora erano sì famosi ma poco conosciuti.C'è diversità tra storico e cronista, tra storico e giornalista da quattro soldi.

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  2. R. 15,stato delle fonti manzoniane,per la peste del 1630: fatti,cagioni,effetti in cronache di autori famosi e in fonti di prima mano,come gli atti della pubblica amministrazione... Tutto mescolato o lacunoso come un puzzle che va composto per avere un quadro storico vero e proprio. Da questo punto in poi apprezzeremo anche la perizia storica di Manzoni.

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    1. In r.27 Manzoni spiega in cosa è consistito il suo lavoro di storico:leggere attentamente,ca suffit.

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  3. R. 64, inizia la narrazione di una tragedia naturale e di una tragica commedia dell'incompetenza nell'affrontarla: il tribunale della sanità di Milano è informato da Ludovico Settala( un'autorità in fatto di peste) che nel mese di ottobre,in un paesino del milanese è scoppiata indubitabilmente la peste ed è iniziato il contagio nella popolazione. NB. OTTOBRE.

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  4. R.80,r.97,al posto di provvedimenti concreti per isolare il contagio,il tribunale ordina ulteriori approfondimenti burocratici,che portano al 14 di novembre senza aver fatto nulla contro la peste,governatore nuovo compreso.

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  5. Fondamentale per la ricostruzione storica la lettura della nota finale.Ciao,two alone,a domani.

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  6. Appunti di fisica spiegano chiaramente i numeri quantici principali dell'atomo.
    Vai,Vaio!

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  7. Fronte coronavirus di oggi 22 aprile 2021,terribile botta subita ieri da parte del Sassuolo.....

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