sabato 14 novembre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 129. c.XXXV.


ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO TRENTACINQUESIMO,LETTO E CAPITO?

UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:
1) SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).

CORAGGIO,BASTA POCO,E...SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE...




Per ogni brano del capitolo XXXV de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.

Cap.XXXV,r.1

                       S'immagini il lettore il recinto del lazzeretto,popolato di sedici mila appestati;quello spazio tutt'ingombro,dove di capanne e di baracche,dove di carri,dove di gente; quelle due interminate fughe di portici,a destra e a sinistra,piene,gremite di languenti o di cadaveri confusi,sopra sacconi,o sulla paglia;...

Cap.XXXV,r.13.

                    Dalla porta dove s'era fermato,fino alla cappella del mezzo,e di là all'altra parte in faccia,c'era come un viale sgombro di capanne e d'ogni altro impedimento stabile; e alla seconda occhiata, Renzo vide in quello un tramenio[APAX] di carri,un portar via roba,per far luogo; vide cappuccini e secolari che dirigevano quell'operazione,e insieme mandavan via chi non ci avesse a che fare.

Cap.XXXV,r.38.

                 La nebbia s'era a poco a poco addensata e accavallata in nuvoloni che,rabbuiandosi sempre più davano idea d'un annottar tempestoso; se non che,verso il mezzo di quel cielo cupo e abbassato,traspariva,come da un fitto velo,la spera del sole,pallida,che spargeva intorno a sé un barlume fioco e sfumato,e pioveva un calore morto e pesante[SINESTESIA] .

Cap.XXXV,r.51.

                         Era uno di que' tempi,in cui,tra una compagnia di viandanti non c'è nessuno che rompa il silenzio; e il cacciatore cammina pensieroso, con lo sguardo a terra; e la villana,zappando nel campo,smette di cantare,senza avvedersene; di que' tempi forieri della burrasca,in cui la natura, come immota al di fuori,e agitata da un travaglio interno,par che opprima ogni vivente,e aggiunga non so quale gravezza a ogni operazione,all'ozio,all'esistenza stessa.

Cap.XXXV,r.65.

                        ...cominciò a distinguere un misto singolare di vagiti e di belati; fin che arrivò a un assito scheggiato e sconnesso,di dentro il quale veniva quel suono straordinario.

Cap.XXXV,r.69.

                      ...non la solita infermeria,ma bambinelli a giacere sopra materassine,o guanciali,o lenzoli distesi,o topponi;...

Cap.XXXV,r.94.

                         Questa correva a prendere un poverino,che una capra tutt'intenta a allattarne un altro,pestava con una zampa: quella portava in qua e in là il suo,ninnandolo,...

Cap.XXXV,r.105.

                   Levatosi di lì finalmente,andò costeggiando l'assito,fin che un mucchietto di capanne appoggiato a quello,lo costrinse a voltare.

CapXXXV,r.111.

                    ...un cappuccino che,anche così da lontano e così di fuga [!!!] ,aveva tutto l'andare,tutto il fare, tutta la forma del padre Cristoforo.

Cap.XXXV,r.122.

                  Non s'era mai mosso da Rimini,né aveva pensato a moversene,se non quando la peste scoppiata in Milano gli offrì occasione di ciò che aveva sempre tanto desiderato,di dar la sua vita per il prossimo.

Cap.XXXV,r.126.

                    Il conte-zio era morto; e del resto c'era più bisogno d'infermieri che di politici: sicché fu esaudito senza difficoltà.

Cap.XXXV,r.131.

                          Il portamento curvo e stentato; il viso scarno e smorto; e in tutto si vedeva una natura esausta,una carne rotta e cadente,che s'aiutava e si sorreggeva,ogni momento,con uno sforzo dell'animo.

Cap.XXXV,r.160.

                       " Senta; se volessi dire d'aver avuto giudizio,quel giorno in Milano,direi una bugia; ma cattive azioni non n'ho fatte punto." Ciao Ambra,Giacomo,Rox.




10 commenti:

  1. R.1, in buona sostanza Manzoni ci dice che il lazzeretto ospitava i malati,non in camere di degenza,ma in qualsiasi luogo si trovasse all'interno di esso...

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  2. R.13,nella stradina che tagliava in due il lazzeretto,al cui centro c'era una cappella,Renzo vede preti e frati che cercano di sgomberare lo spazio antistante e retrostante la cappella;la stradina aveva uno sbocco nella porta presso la quale era in quel momento Renzo.

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  3. R.38: inquadratura da film di un cielo che prepara un solenne acquazzone.

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    1. R.51,infatti Manzoni ci spiega i prodromi di un grande evento meteo...e i suoi effetti su uomini e cose.

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  4. R. da 65 a 105, Renzo costeggia e vede il reparto del lazzeretto dedicato ai bambini,allattati da balie o col latte delle capre sparse all'intorno.

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  5. R.111 r.122, Renzo incontra padre Cristoforo che volontariamente era venuto in Milano,allo scoppiar della peste.

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    1. RR.126, Cristoforo,da Rimini,era potuto tornare in Milano,perché chi lo aveva fatto trasferire era morto e perché gli infermieri allora contavano più che i politici.

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  6. R.131,r.160,Cristoforo emaciato chiede conto a Renzo dei fatti avvenuti nell.autunno del 29 in Milano e della conseguente condanna con bando di Renzo.E Renzo rassicura il padre cappuccino.Two,a domani.

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  7. Appunti di fisica:difficile,ma magistrale la spiegazione dello spin di una particella;può esser anche sovrapposto in una stessa particella e venir scoperto solo se osservato.
    VAI,vaio1

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  8. Fronte coronavirus di oggi 14 maggio 2021,trovato tessera sanitaria,valida fino a dicembre 2021....

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