martedì 20 gennaio 2015

Er parte 17(Plato,Resp.620d-621d)

Quando tutte le anime ebbero scelto ognuna la propria vita,si presentarono a Lachesi  secondo il turno del loro sorteggio. 

Essa invio' a custodire e sancire la vita prescelta quel demone che ognuna aveva preso per se'. Per prima cosa egli guidava l'anima da Cloto,la poneva sotto la mano di lei e sotto il fuso in movimento,perfezionando il destino scelto al momento del sorteggio.Dopo averla esortata a toccare il fuso,la guidava da Atropo ,che rendeva immutabile la trama ormai filata. Da li' l'anima senza potersi voltare indietro,giungeva ai piedi del trono di Ananke  e passava dall'altra parte.

 Poi,una volta passate di li' anche le altre,si avviavano tutte alla pianura del Lete in un caldo soffocante e terribile:essa era infatti spoglia di alberi e di tutto quanto spunta dalla terra. 

A sera,le anime si accamparono presso il fiume Amelete,la cui acqua nessun vaso può' trattenere. Ognuna fu costretta a berne una certa quantità',ma quelle che non erano protette dalla prudenza ne bevevano più del necessario:chi beveva quell'acqua si dimenticava tutto. Una volta addormentate,nel cuor della notte,scoppio' un terremoto illuminato da lampi,e all'improvviso esse si levarono,correndo chi qua chi la',in alto verso la nascita,filando via come stelle.

 Ma Er 
aveva ricevuto l'ordine di non bere quell'acqua;non sapeva come e per quale strada fosse ritornato nel corpo,ma all'improvviso alzo' gli occhi e all'alba si vide disteso sul rogo.



E cosi' il suo racconto si è conservato e non è andato perduto e potrà' essere salutare anche per noi;se gli crederemo e attraverseremo indenni il fiume Lete non contamineremo le nostre anime. Ma se darete retta a me,se sarete convinti che l'anima è immortale e capace di sopportare ogni male e ogni bene,percorreremo sempre la via alta e praticheremo in tutti i modi la giustizia e insieme la prudenza. Cosi' saremo cari a noi stessi e agli dei,mentre rimarremo quaggiù' e anche quando otterremo le ricompense della giustizia,simili a quelle che gli atleti vittoriosi vanno in giro a raccogliere. 

E così saremo felici sia su questa terra sia nel cammino di mille anni che abbiamo descritto.  


 Fine del mito di Er e della Repubblica platonica. Sulla " Repubblica" torneremo con la proposta di altri brani. Per ora diciamo solo che essa,nel testo greco,si conclude con l'espressione " EU  prattomen" che significa " avremo fatto bene,ci saremo comportati bene"( secondo giustizia). Il dialogo era iniziato con l'espressione " kateben" che significa io ero sceso.

4 commenti:

  1. Se si ammette l'esistenza delle idee,il problema dell'immortalità dell'anima è risolto.
    L'esistenza delle idee è,dunque,l'ipotesi: essa è scelta come la più forte,rispetto al problema da risolvere,nei confronti di altre ipotesi.
    Anche l'ipotesi,a sua volta, può esser sottoposta ad indagine,ricorrendo ad un'altra ipotesi,scelta fra una serie di ipotesi superiori come la migliore per l'ipotesi- problema,di cui si deve dare ragione,fino a giungere a qualcosa di sufficiente.

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    1. Anche qui ,come nel Menone,Platone intende reperire una connessione ordinata tra le proposizioni,a partire da un problema A.
      "Per rendere conto di A si rintraccia una proposizione B( per esempio l'esistenza delle idee).
      Il criterio del reperimento di B è l'esistenza di un rapporto di concordanza tra A e B,nel senso che se si ammette che B è vero,si assume anche A come vero.

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  2. E il mito di ER rientra tra quelle cose che Platone intende come tali che VALE IL RISCHIO DI CREDERE .
    parleremo ancora del valore del mito in Platone...

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  3. Fronte coronavirus di oggi 22 maggio 2020,venerdì,festa di santa Rita cui era devotissima mia mamma Santina.Andrò a portarle una rosa.

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