venerdì 16 gennaio 2015

Er ,parte 7,note al testo

Avviciniamo le cose dette in precedenza a quelle del VII libro de La Rep., ove è discusso il valore dell'astronomia e dell'armonia. 

Platone rimproverando astronomi e musici di credere che la legge e il ritmo entro cui si ordina l'universo siano in quegli stessi corpi fisici che essi studiano,affermava che dalla contemplazione e meditazione sui movimenti celesti,sulla loro uniformità e articolazione visibile all'occhio fisico(v. anche Timeo 90d),si doveva risalire a comprendere l'esistenza della legge,eterna e immobile(retta come una colonna),per cui questo cosmo fisico,che vediamo,ci appare veramente somigliante all'altro cosmo,il cosmo logico che tutto di sé fascia,e che corrisponde a quella che è la stessa dialettica del pensiero.

Questo nel VII libro della Rep.

 Nel X,col mito di Er  si dà misticamente la visione della legge,che è appunto la luce dell'universo,quella che nel Timeo diverrà l'anima dell'universo.In altri termini,la legge non è l'universo,e in questo senso trascende l'universo,ma in quanto è la ragion d'essere di esso è, ad un tempo,trascendente e immanente all'universo. 

Nel Timeo il cosmo fisico si scandisce sul cosmo logico e il termine medio ne è misticamente il Demiurgo.

Continua nel post 8.

6 commenti:

  1. Nel percorso di spiegazione dei gradi in cui è suddivisa ,secondo Platone,la ricerca della conoscenza,nei commenti dei post precedenti questo siamo giunti al punto in cui il primo grado di conoscenza vede che la connessione tra domande e risposte assume fondamentalmente la forma " se...,allora...", come si può verificare nel Lachete e negli altri dialoghi CD soscratici. In altre parole,la dimostrazione della non validità della definizione si ottiene mostrando che, SE le scelte concordate con l'interlocutore sono vere,ALLORA si ha un risultato che sconferma la definizione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il risultato dipende sempre dalle scelte all'interno delle alternative presentate da Socrate. Se l'interlocutore scegliesse diversamente,il risultato sarebbe diverso: nell'interlocutore è, dunque, l'incapacità di rendersi conto che le scelte da lui effettuate all'interno delle alternative presentate da Socrate sono incompatibili con la definizione da lui stesso proposta.

      Elimina
    2. Meglio sarebbe stato dire,dall'inizio del commento che il primo grado della conoscenza era la CONFUTAZIONE.

      Elimina
  2. La confutazione è così pienamente fondata.
    La dimostrazione per assurdo,che talora è applicata,non è che un caso particolare di questo procedimento: anch'essa si configura come implicazione del tipo " se...,allora...", mostrando che l'ammissione per assurdo di una proposizione falsa è in contraddizione con almeno una delle scelte precedentemente concordate. Domani finiamo con le parti 17 e 18 che chiudono le considerazioni sul primo grado della ricerca della conoscenza in Platone.Ciao two.

    RispondiElimina
  3. Riguardo al contenuto del post nr.7 possiamo dire che per Platone esistono tre entità reali:la mente,le idee(fra cui i numeri che governano l'universo),il cosmo.

    RispondiElimina
  4. Oggi 12 maggio 2020,santa Rossana;la giornata è iniziato in un modo che lascia stupendamente meravigliati del fatto che amore e passione siano incorporati uno nell'altra.
    bella scoperta a ridosso dei nostri anta,eh,Rox?
    Il mio ginocchio ti saluta....

    RispondiElimina