venerdì 16 gennaio 2015

Er parte 6 Note al testo.

NEI PROSSIMI TRE POST(dal 6  all'8)VERRANNO FORNITE INFORMAZIONI PER COMPRENDERE IL TESTO PLATONICO, NEI PUNTI IN CUI,NEL RACCONTO DEL MITO DI ER,L'AUTORE DESCRIVE LA "STRUTTURA DEL MONDO"(da 616b fino a 619b).

OVVIO CHE LA LETTURA DIRETTA DEL TESTO TRADOTTO DEL MITO,INTERROTTA ALLA FINE DEL POST 5, RIPRENDERÀ COL POST 9.





Interrompiamo dunque la lettura del mito di Er,per spiegare la cosmologia platonica.


Per comprendere il passo successivo del mito di Er ,(che sarà riportato nel post 9),molto discusso e difficile; e per comprendere anche la parte finale del post precedente(fascio di  luce,fuso ,trireme)vanno tenuti presenti due  altri passi: uno della stessa Repubblica e uno del Timeo. 


Alla fine del sesto libro di Repubblica(508 e seg.),con una immagine che presuppone l'uso dei sensi,Platone ha detto che il Sommo Bene,cioè la ragion d'essere del tutto,(per cui tutto è là dove è bene che sia),  È , nel mondo intellegibile ,quello che nel mondo sensibile è il Sole.


E il sole è luce che rende appunto visibili le cose ed alle cose dà vita:tale è il Sommo Bene che da' luce ed essere al tutto. 

Se alle pagine sul Sommo Bene avviciniamo quelle sul mito di Er (quando, nell'al di là ,le anime, che stanno per reincarnarsi, vedono la struttura dell'Universo),la cosa si chiarifica.

Con l'occhio fisico è impossibile all'uomo  cogliere la legge che regola l'universo.Ma chi interiormente abbia colto intuitivamente l'Uno tutto,ossia la Legge del Sommo Bene,essa legge può tradursi  in termini di immagine.

Per chi idealmente,misticamente ,oltre i sensi e il tutto- come Er  e le altre anime- si ponga al di fuori dell'Universo,l'Universo appare come immerso in una purissima luce,che su tutto si diffonde,più pura di quella dell'arcobaleno per forza di luminosità, dritta come una colonna(come una colonna non deflette),luce che il tutto fascia in unità, come le fasciature delle triremi greche (che erano gomene e legnami che circondando le strutture dello scafo lo tenevano unito),ed entro la quale la circonferenza dell'Universo si scandisce secondo un ritmo necessario,che viene ad essere dettato dunque dal perno(o fuso della Necessità) dell'Universo stesso.

Continua in parte 7.

4 commenti:

  1. Allora come si arriva alla conoscenza ,per Platone?
    Continuando il discorso iniziato nei commenti ai post precedenti (imperniati sul mito di Er), diciamo che nel Menone viene stabilito(77a) che una definizione può dirsi corretta se e soltanto se coglie l'oggetto nella sua totalità (olon).
    Nei dialoghi cosiddetti socratici il metodo delle domande e risposte ha la funzione di dimostrare la NON VALIDITÀ dei tentativi di risolvere un problema e,quindi, di rendere ancora più urgente la necessità di trovarne la soluzione. A tale scopo Platone si avvale di alcune procedure,che abbiamo già visto nel caso specifico della ricerca del CORAGGIO nel Lachete.

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    1. Socrate infatti pone una serie di domande,alle quali l'interlocutore deve rispondere almeno o sì o no: ciò significa che le domande sono una serie di alternative,all'interno delle quali l'interlocutore scegli uno dei corni.
      Naturalmente queste alternative non sono casuali,ma hanno una connessione con la definizione proposta,cioè con il problema iniziale; tuttavia tale connessione non è esplicitamente predeterminata,ma è tracciata dopo la presentazione delle alternative e dopo aver ottenuto la serie delle scelte corrispondenti.Ciao,a domani per la FORMA di questa connessione.Two.

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  2. Le note esplicative dei post 6 7 8 tentano di integrare le spiegazioni un po' troppo sommarie che della cosmologia platonica,io ho letto.Pro bono malum....

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  3. Bel post,anche nelle parti dedicate ai commenti dello stesso.
    Fronte coronavirus di oggi 11 maggio 2020:pioggia intensa,tutto routinario in casa nostra.

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