Per intendere quale immaginePlatone evochi ,citando il fuso della Necessità, va ricordato che il fuso greco differisce, per conformazione e struttura, da quello che noi possiamo avere in mente,ricordando,magari ,qualche scena della nostra infanzia(almeno di chi è nato prima degli anni duemila)o per averlo visto in qualche foto di libri di arte o di storia.
Mentre il nostro ha forma di spola(dalle estremità al centro va gradatamente ingrossando),il fuso greco era formato da un bastoncino,o fusto del fuso, che terminava in un gancio o uncinetto.Nella parte inferiore del fusto veniva infilato un fusaiolo che doveva servire da contrappeso per mantenere il fuso a piombo e rendere possibile un regolare movimento rotatorio. Il fusaiolo aveva la forma di una coppa.
Per Platone entro il fusaiolo del fuso della Necessità( che passa al centro del cielo della Luna) ve ne sono,concentrici,altri sette,l'uno dentro l'altro e tutti facenti perno sull'asta del fuso.
Contati dall'esterno,il primo cerchio è il più largo,mentre l'ottavo,quello aderente al bastoncino è il cielo della Luna.
Visto da fuori ,ma non dall'alto,il fusaiolo,citato nel mito di Er e scorto dalle anime che devono reincarnarsi, appare come uno solo,in quanto non si vede che la superficie esterna del fusaiolo estremo.
Visto dal di sopra(come spiega Platone,seguendo il modello della sua cosmologia) si vedono concentrici gli orli superiori di tutti e otto i fusaioli.
I fusaioli rappresentano cosmologicamente,contando dal di fuori verso l'interno:1). il Cielo delle Stelle fisse,poi , 2) Saturno,3). Giove,4). Marte,5). Mercurio,6). Venere,7). Sole,8). Luna.
Senza dubbio Platone accoglie qui,come nel Timeo,concezioni proprie alla cosmologia e astronomia pitagoriche. Pitagoricamente ne scaturisce il diagramma di seguito indicato,secondo l'ordine dello spessore di ciascun fusaiolo,in cui abbiamo coppie di numeri la cui somma dà pitagoricamente sempre nove.
II cielo con maggior spessore ,dice Platone,nel racconto del mito di Er,è il primo,seguito,sempre per spessore più ampio dal sesto(Venere),dal terzo(Giove),dall'ottavo(Luna),dal settimo(Sole),dal quarto(Marte),dal quinto (Mercurio),dal secondo(Saturno).
Insomma per il cielo delle stelle fisse( il numero1) abbiamo il più ampio spessore tra i vari fusaioli,e quindi lo indichiamo come numero di spessore con il numero 1°; il cielo numero due( Saturno) lo indichiamo come numero di spessore con 8°; il cielo numero 3 (Giove) lo indichiamo come numero di spessore con 7°; il cielo numero 4(Marte) lo indichiamo come numero di spessore con3°; il cielo 5(Mercurio) lo indichiamo come numero di spessore con 6°; il cielo 6(Venere) lo indichiamo come numero di spessore con 2°; il cielo numero 7(Sole) lo indichiamo come numero di spessore con 5°; il cielo numero 8(Luna) lo indichiamo come numero di spessore con 4°.
La successione dall'esterno all'interno dei cieli dell'universo,per SPESSORE è: 1°;8°;7°;3°;6°;2°;5°;4°.
Pitagoricamente si possono osservare coppie di cieli la cui somma di spessore dà NOVE. Sono il primo e il secondo; il terzo e il sesto; il quarto e il quinto; il settimo e l'ottavo.
La posizione delle tre Moire che siedono su tre lati del fusaiolo, è rappresentata geometricamente come un triangolo equilatero circoscritto al cerchio maggiore( quello delle stelle fisse) con Lachesi al vertice alto,Cloto alla sua sinistra, ad uno dei vertici di base del triangolo ,e la terza moira ,Atropo , in faccia a Cloto ,alla destra di Lachesi.
Con queste note preventive,forse è più facile leggere le restanti pagine del testo platonico sul mito di Er.
Devo dire che ho temporaneamente fatto,al contrario della impostazione di Lemarancio,il COMMENTATORE, perché non ho rinvenuto commenti che chiarissero pienamente il testo...(forse non ho letto tutti i commenti...ed ho fatto bene!).
Riprenderà col post nove la lettura diretta.