martedì 30 giugno 2015

Exegetice platonis 7


L'accademia platonica.



         L'ambiente della scuola era straordinario anche perché riusciva a declinare il metodo della ricerca nel modo di vivere più lieto che potesse toccare a un greco amante della scienza, cioè lo stare insieme con gli amici a discutere per lungo tempo.



In un certo senso, in questo modo si realizzava l'ideale Pitagorico della purificazione scientifica, cioè del liberarsi dalle pene, dalle miserie personali(Speusippo,il primo scolarca,continuo' a recarsi in Accademia anche quando rimase paralizzato!)e dalle preoccupazioni politiche(Atene viveva allora in un equilibrio precario fra Spartani e Tebani,dopo aver perso la sua supremazia a causa del disastro della Guerra del Peloponneso), per accedere a una tranquillità interiore, in una dimensione di pura luce intellettuale, in cui la gioia della scoperta annullava ogni altra negativa sensazione.



Insomma, il metodo dialettico su cui era organizzata la ricerca, obbligava in un certo senso all'amicizia e alla convivenza.



Platone stesso fissava il problema cui ciascuno era tenuto a dare la sua risposta in ordine alla sua competenza. Ma poi la maggior parte del tempo scorreva criticando le posizioni in campo, così che, come da una specie di vaglio, dalle discussioni uscissero concezioni salde e provate senza che nessuno si sentisse mortificato dalla critica.



Ciò richiedeva una presenza assidua, un paziente ascolto e una pacata analisi, condizioni che si danno solo in un clima di serenità. Inoltre, richiedeva rispetto e libertà , rispetto per le posizioni altrui, libertà nel proporre le proprie. Per esempio, Speusippo,(nipote di Platone,figlio di sua sorella), per quanto fosse tutt'altro che allineato sulle posizioni di Platone ( si spinse a negare la dottrina delle idee!), fu scelto da lui come suo successore.



E Aristotele non lesinò mai critiche al maestro e tuttavia poté rimanere nell' Accademia per vent'anni ( dal 367 al 347, più tempo di quanto sia restato nella sua scuola, il Peripato), e qui si formò non solo nella dottrina filosofica, ma anche nel metodo scientifico.



Anche in un altro caso una ragione di scienza diveniva motivo di convivenza per sviluppare una ricerca: quando, per esempio, la definizione diairetica-che è un procedimento logico di tipo filosofico- venne trasferita alle ricerche sugli animali per realizzare la loro classificazione.



O ancor meglio, quando un problema posto da Platone innesco'un grande progresso nelle scienze matematiche tale da anticipare la sintesi di Euclide negli Elementi. Oppure quando, ponendosi la questione dei movimenti apparentemente irregolare dei pianeti, gli astronomi presenti(Eudosso,Callippo,Eraclide Pontico e forse lo stesso Aristotele) furono spinti a formulare teorie astronomiche destinate a durare secoli. 



Una comunicazione di metodi e contenuti scientifici di tale portata implicava livelli di collaborazione elevati, non che una disponibilità prolungata e sincera, che solo la comunità di intenti poteva garantire. Si tratta di un 'amicizia indotta e guidata dalla scienza, che sottopone alla verità tanto i rapporti fra idee quanto quelli fra le persone, non deprimendo questi ultimi, anzi elevandoli in un ambito ideale: quello in cui Platone aveva scelto di passare la sua vita.



     Fine exegetice.







4 commenti:

  1. A me ,dalla descrizione del funzionamento dell'Accademia platonica,sembra si debba ricavare una regola generale: la conoscenza aiuta a vivere meglio.

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  2. Io credo che in piccolo si sia verificato,nel IV secolo a.C.,quel che si verifica attualmente al Cern di Ginevra.
    Ciao,a domani two happy alone.

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  3. Fronte coronavirus di oggi 30 novembre 2020,lunedì,spesA E giro in macchina...bene così....

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