lunedì 22 giugno 2015

Critiae platonis exc.14 ter

Considerazioni finali dopo la lettura di Repubblica,Timeo,Crizia. 

Ultima parte.


     Concludiamo(dopo DIALETTICA,IDEE,ANTI-ISOCRATISMO),l'argomento platonico riguardante l'ACCADEMIA.



                      I dialoghi ci fanno capire qualcosa delle convinzioni fondamentali di Platone durante la sua vita; ma del suo sistema di pensiero, se mai ne ebbe uno,difficilmente essi ci potranno dire qualcosa.

Con Aristotele siamo in una posizione assai diversa:abbiamo perso le opere in cui egli raccomandava le sue "idee"al gran mondo,e possediamo invece i manoscritti dei corsi di lezioni,in cui lo vediamo,per lo più, aprirsi la strada verso i suoi risultati attraverso la critica degli altri pensatori.



Con le opere di Platone,gli amanti della grande letteratura hanno ragione di esser grati di tutto cuore del fatto che, almeno una volta ,nella storia del mondo, un sommo filosofo sia stato anche un superbo artista drammatico.


Ma ciò' che per essi è un vero guadagno e' invece un guaio per il semplice studioso di metafisica.



Per diverse ragioni infatti è impossibile mettere insieme un manuale sistematico chiaramente ordinato della"filosofia platonica".In primo luogo è dubbio se vi fu mai una filosofia platonica come tale, nel senso di una determinata serie di dottrine sull'OMNE SCIBILE.


Platone ha fatto del suo meglio per chiarire che egli non aveva alcun interesse a fare un sistema.

 Per lui filosofia non significa un corpo compatto di risultati da imparare,ma una vita spesa nella ricerca della verità' e del bene ,alla luce di una o due grandi appassionate convinzioni.

Non è improbabile che,anche alla fine della sua vita di ottantenne,egli non pensasse affatto di aver prodotto qualcosa di simile a una coerente e articolata "teoria del tutto".


La vitalità del platonismo è dovuta forse proprio al fatto che,anche nello spirito di colui che vi ha dato origine,esso rimase sempre,qualcosa di sperimentale e provvisorio,in attesa di un nuovo piccolo,non definitivo,progresso nel sapere umano.




                       Pro bono malum. (dal 26 dicembre 2014 al 22 giugno 2015) lemarancio blog.





3 commenti:

  1. Insomma,per chiudere l'argomento Platone,Lemarancio ci suggerisce che se vogliamo esporre un sistema filosofico platonico,NON SI PUÒ.
    Semplicemente perché Platone non lo rivela attraverso i suoi dialoghi,che sono strade tracciate e non finite,da percorrere e da esser sempre prolungate con l'apporto di altri,CONTEMPORANEI E POSTERI. E con proposte valide,fino a prova contraria,che nel mondo scientifico è sempre dietro l'angolo e tendente a non finire mai di poter esser fornita.

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  2. Per concludere,Le Leggi sono forse il discorso di quel tale-di cui si tace il nome-assente,perché ammalato,quando si racconta che parlassero Timeo e Crizia,ma che due giorni prima aveva ascoltato il dialogo sullo Stato Giusto,e che nessuno vieta di pensare sia Platone stesso.Non dà vita all'Ermocrate,perché pressato dalla politica urgente,e scrive le Leggi.
    A domani,two alone.

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  3. Fronte coronavirus di oggi 23 novembre 2020,lunedì:niente da segnalare,ieri il Milan ha vinto a Napoli...fiuuuu....
    finito Crizia ,domani nuovo argomento per lemarancio dedicato a Platone.

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