Critiae platonis exc.4

L'Attica e Atene ai tempi di Atlantide,Timeo,110c e segg.

Così, dunque, anche in questa regione (l'Attica ai tempi di Atlantide) vi erano le altre classi di cittadini, quelle che attendono ai vari mestieri e si occupano di procurare il nutrimento della terra, mentre la stirpe dei guerrieri, isolata da tutte le altre fin dal principio, ad opera  di uomini divini, viveva a parte, provvista di tutto ciò che abbisogna alla vita e all'educazione. 

Nessun guerriero però possedeva qualcosa personalmente e tutto ciò che possedevano era loro proprietà comune, poiché ritenevano giusto ricevere dagli altri cittadini se non  quanto bastava al proprio nutrimento.

 Ed esercitavano, appunto, tutti quegli uffici di cui abbiamo parlato ieri (quando Platone finge di aver collocato il dialogo riportato nella Repubblica...)e che si esposero a proposito di quei nostri ipotetici Guardiani.

Del nostro paese si racconta ancora(ed è credibile e veridico) che questi erano allora i suoi confini: da un lato si estendeva fino all'Istmo, mentre dalla parte del continente fino alle vette del Citerone e del Parnete: a destra pare valicassero anche la montagna fino ad includere l'Oropia, ed a sinistra, dalla parte del mare, fino al fiume Asopo escluso.

 In fertilità la terra del nostro paese superava tutte le altre, dimodoché questa regione aveva allora la possibilità di nutrire anche un grande esercito,che pur non si occupava dei lavori campestri. 

E convincente testimonianza della sua fertilità è che quanto ancora oggi ne sussiste ,è, senza pari,sia per varietà e qualità di frutti, sia per la bontà dei pascoli che offre a qualsiasi specie di bestiame.

 Ma allora, oltre alla qualità, produceva abbondanza  infinita di frutti.Come crederlo però? Per quale indizio si può rettamente dire che questa nostra sia appena un residuo di quella terra antica? 

Interamente staccata dal continente, come promontorio, giace ora,per lungo, protesa nel mare, ed il vaso marino che la circonda è tutto ugualmente molto profondo.

 Numerosi e terribili cataclismi vi furono nel corso di questi 9000 anni- tale è infatti il tempo trascorso da quella epoca alla nostra- e nel corso di un così lungo periodo e di tanti accidenti la terra che franava dai luoghi elevati, non faceva deposito, come avviene altrove, di notevoli sedimenti, ma defluendo continuamente in giro, a poco a poco si perdeva nella profondità del mare: e, come possiamo capire, tenendo presenti le piccole isole, la nostra terra, in confronto a quella d'allora, e'rimasta come scheletro di corpo scarnito  da malattia: le parti grasse e molli si sono come sciolte tutte intorno, e più non resta che la nuda carcassa della regione.

Allora, invece, intatta, aveva per montagne alti strati di terra, e aveva ricoperto di  grasse zolle quelle pianure che oggi sono dette petrose o campi di Felleo: su per le montagne crescevano vaste foreste di cui ancora sussistono tracce visibili...

IL DIALOGO CONTINUA CON LA DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA GEOGRAFIA E DELLA MITICA STORIA DI ATLANTIDE.CONTINUA CON LA DESCRIZIONE DELLE CAUSE CHE PORTARONO ALLA DEGENERAZIONE DEI RE DI ATLANTIDE,FINO AL PUNTO IN CUI VOLLERO INVADERE IL MEDITERRANEO E DI CONSEGUENZA MUOVER GUERRA ANCHE ALLA GRECIA.

PLATONE DICE CHE GLI DEI SI RADUNARONO IN CONCILIO PER DECIDERE COME PUNIRE L'HYBRIS DI ATLANTIDE....

A questo punto l'opera si interrompe.

NEI PROSSIMI POST,CONSIDERAZIONI SU TIMEO E CRIZIA.

CONTINUA.......