sabato 20 giugno 2015

Critiae platonis exc.12

Considerazioni conclusive dopo la lettura dei brani di Repubblica,Timeo,Crizia,parte 2.


Dopo aver precisato nel post precedente l'importanza e il significato di una parola chiave di Platone,che tutti hanno sentito nominare,cioè  dialeghestai, vediamo ora di precisare il significato e l'importanza di un'altra parola chiave  :IDEA.


La radice o l'etimologia della parola deriva dalla radice " id " di orao,che significa vedere;la parola è poi passata nel verbo latino video,vedere appunto.


Le idee,sono sempre poste, da Platone, ipoteticamente, miticamente, o come dati che permettono il pensare. 

Fondamentale rileggere  il brano della Repubblica antologizzato in Lemarancio 54.

 Il pensiero, pensando, trova, attraverso il saper pensare, i suoi stessi fondamenti, che costituiscono le trame del ragionare. 

Ed è mediante tali trame che è possibile pensare e perciò dominare la realtà, che nella sua immediatezza sensibile si presenta disordinata, disarticolata;per cui disarticolato, frammentario ,così come la realtà stessa ,e' l'uomo fin quando resta preso dalla immediata sensibilità; mentre, viceversa ,allorché, pensando attraverso le idee, ordina la realtà, diviene egli stesso ordinato, misura; e allora, proprio perché quelle trame e quei fondamenti sono gli stessi  fondamenti e le stesse trame del pensiero nella sua attività pensante, solo ipoteticamente possono essere posti come fondamenti in sé del reale, perché niente permette di sostenere dimostrativamente la coincidenza tra la struttura del pensare e la struttura del reale.


Ma Platone afferma anche nel Timeo:" intorno agli dèi e all'origine dell'universo non possiamo offrirti ragionamenti in ogni modo di per sé pienamente concordi ed esatti...Intorno a queste cose conviene accogliere un mito verosimile, ne'cercare più in là....."


Platone afferma nella Repubblica anche questo:"... E così nelle favole mitologiche, quando ,a causa dell'ignoranza in cui ci troviamo rispetto agli autentici fatti del passato, conformiamo quanto più è possibile la menzogna alla verità, non facciamo così che la menzogna sia utile? Se la menzogna può essere utile agli uomini, qualora sia usata come medicina è evidente che l'uso di un simile farmaco lo debbono scrivere soltanto i medici, restando ignoto ai profani. E se a qualcuno sarà dato il diritto di mentire, questo spetta soltanto ai filosofi."


Sembra chiaro perché Platone possa dire nella settima lettera che mai egli ha scritto scientificamente intorno a quelle che sono LE ESSENZE, la struttura della realtà, la natura; anche se più volte, (ma sempre miticamente), ne ha discorso.


O per dare una giustificazione non dimostrabile, ma evocativa, delle condizioni non dimostrabili, non traducibili in parole che permettono il discorso scientifico, determinandone i contenuti;o per avviare i più a certi fini colti( non è così un caso che, per avviare i più a vivere secondo giustizia Platone usi dei miti, in particolare sulle pene e le ricompense che si avranno nell'aldilà, come, in particolare, i miti finali del Fedone, del Gorgia, della Repubblica).


Di qui la distinzione platonica tra verosimile  e vero: Il vero e' dovuto al ragionamento che si fondi su premesse vere( accordate in quanto logicamente non contraddittorie, perché non accettate per dogma o per affetto o per opzione), in senso formale; mentre il verosimile si fonda su presunte premesse, alle quali non si giunge dialetticamente, per cui restano ipotesi; quel che segue, perciò non è dedotto, ma è detto narrativamente(miticamente). 


Il che non significa che il mito non sia un tipo di ragionamento, di discorso , e non una pura e semplice favola: solo che è un discorso diverso da quello di tipo scientifico...

.Nel Gorgia Platone dice:" ....lo riterrai un mito, uno di quelli che narrano le vecchie, ma io lo riterrò discorso-logos- che desidero dire a tutti, quasi fosse la verità."


 Continua...






4 commenti:

  1. Non tutto si può dimostrare scientificamente.
    Anzi le cose più essenziali della conoscenza devono partire da ipotesi e di conseguenza offrono una narrazione mitologica. Quest'ultima,per la vita dell'uomo è utile quanto la scienza.
    Pochi devono insegnare ai molti. E questi pochi sono autorizzati anche alla utile menzogna.

    RispondiElimina
  2. In Timeo,17a,Proclo(In Platonis Timaeum commentaria) riferisce che secondo uno studioso antico,Dercillide,il personaggio che è detto assente all'inizio del Timeo,sia Platone stesso,che avrebbe dovuto portare a termine il piano di discussione che prevedeva anche l'Ermocrate.
    A domani,two alone.

    RispondiElimina
  3. Cosmologia moderna e cosmologia nel Fedone... Ecco il succo degli appunti e delle fotocopie.. .

    RispondiElimina
  4. Fronte coronavirus di oggi 19 novembre 2020,giovedì,ritorno di Franco il giardiniere,idraulico al pomeriggio.

    RispondiElimina