lunedì 22 giugno 2015

Critiae platonis exc.14 bis

Considerazioni finali dopo Repubblica,Timeo,Crizia.


Parte5.


Ancora sull'Accademia platonica.



         La grande attenzione al pensiero scientifico,nell'Accademia platonica, è il motivo per cui la matematica pura, l'unico settore del pensiero puro che fosse ormai giunto ad un serio grado di sviluppo nel IV secolo a.C., costituiva la base del corso di studi; ed è per questo stesso motivo che nell'ultima parte del secolo ,l'Accademia riuscì a formare con successo soprattutto matematici originali ed abili legislatori  e amministratori.



Sempre per questo motivo l'Accademia si può anche considerare come la progenitrice diretta dell'Università medievale e moderna; e in quanto l'università mira a fornire allo Stato legislatori e amministratori le cui menti siano state educate, in primo luogo, mediante la ricerca disinteressata della verità, essa svolge tutt'oggi, benché in condizioni diverse, quel compito stesso che Platone definiva come l'educazione del"filosofo-re". 


L'indizio più immediato ed  evidente del mutamento avvenuto nel mondo greco consiste proprio nel fatto che, mentre nel periodo in cui nacque Platone i giovani ateniesi ambiziosi dovevano dipendere per la loro educazione superiore dalle lezioni di un"sofista" peripatetico forestiero, nell'Atene di 50 anni dopo, invece, i giovani confluiivano da tutte le parti ad Atene per andare a scuola da Isocrate e da Platone o da entrambi. Il maestro ambulante era stato sostituito dall'Università o dal collegio, con un domicilio fisso e un suo statuto interno.



Platone è l'unico autore di numerose opere dell'antichità classica di cui sembra ci siano pervenuti tutti quanti i lavori in modo completo. Fin nella più tarda antichità non troviamo infatti alcun riferimento a uno scritto platonico che non possediamo.


 È vero che non sappiamo niente del contenuto delle lezioni platoniche, se si eccettuano le poche scarne informazioni tratte dalle opere di Aristotele o le citazioni di contemporanei di Aristotele conservate dai suoi commentatori; ma la ragione di ciò sembra debba ricercarsi nel fatto che Platone faceva abitualmente lezione senza l'ausilio di alcun manoscritto. 


Questo spiega perché Aristotele parli di certe dottrine del suo maestro come di insegnamento non scritto(agrafa dogmata) e perché almeno cinque degli uditori di una lezione particolarmente famosa( quella su " il bene"), fra i quali erano tanto Aristotele che Senocrate, publicassero poi i loro appunti su di essa. 


Dobbiamo supporre che i dialoghi scritti di Platone si rivolgessero alla gente colta in generale,per interessarla alla filosofia; l'insegnamento orale di Platone, a coloro che erano con lui in rapporto personale ,doveva essere basato invece,per una giusta valutazione,sul contatto effettivo di una mente con l'altra,nell'ambito della scuola,e percio' non veniva scritto,costituendo i famosi"discorsi dell'anima" di cui parla il Fedro e per i quali non serviva la scrittura.(v.lemarancio serve la scrittura?).




     Continua...






4 commenti:

  1. Nascita dell'Università, ed esemplificazione di quel che erano "i discorsi dell'anima", bel post.

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  2. L'impegno politico fece scrivere a Platone,dopo la Repubblica,il Timeo,il Crizia, le Leggi.Forse in quest'opera si ritrova anche quel che avrebbe dovuto esser l'Ermocrate.
    A domani two alone.

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  3. Appunti di fisica meno complicati di quanto paiano a prima vista;fotocopie del Fedone mostrano tutto il tempo che hanno le conoscenze geomorfologiche di Platone.
    Bella la foto....

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  4. Fronte coronavirus di oggi 22 novembre 2020,domenica,niente da segnalare e quindi va ben cuscì...

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