martedì 10 febbraio 2015

Per te 49 50 51 52

                   Il tuo fiore.

Ruota l'eterna vicenda
dell'umano
attorno alla religione del timore,
attorno al credo della redenzione,
termine di innumeri azioni;
e vennero guerre e stasi di guerre
a proporre all'uomo  l'ideale della pace...

E regno' nella profonda caverna,
che sempre ci accoglie,
l'ansia della quiete;
sogni imperiosi di gloria
nel segno dell'egoismo
che non vince mai...

Furioso cadere e risorgere per cadere,
su strade sempre più
veloci
costruite per non fermarsi mai;
andare e non vedere:
ricordo che in mezzo a tanto frastuono,
a tanta indecisione
fatta di pioggia grigia,
mi acquietai finalmente a vedere l'ombra del tuo
fiore.



        Invano.

Quale breve filo
uni' l'uomo  al creato
il giorno primo.
Quali occhi videro la fatica del vedere
ma non sopportarono la fatica del "perché".
Finché giunse a lacerare
le viscere della terra
la scintilla di Prometeo:
invano cosparse il Sole tepore e calore
all'intorno;
invano mille stelle
trafissero il manto del cielo
alla ricerca del significato della notte;
invano l'uomo  col fuoco
ora tra le sue mani,
illumino' l'oscuro,
invano mutarono posto e Bene e Male;
invano...
Ma il fuoco fu spento,tormento,
nell'amore.



               Tu me stesso.

Fatica di secoli
ripercorsa in un giorno
di presenza tra i miei simili.
Ogni vano desiderio
riposto nel botro melmoso
del tempo
irrigo' il destino di tutti,aperti gli occhi
alla luce della vita.
Quale fatica
tal peso di rimpianti;
e giorno dopo giorno la vita presente
accresce la soma.
Quale guerra fra simili...
Quale guerra fra uomini
altra cosa da me...
Quale pace fragrante l'abbraccio delle tue braccia,
tu che non sei un mio simile,
ma un altro me stesso.



                   Sorriso in terra.

Arida madre terra
tu
che percorsa e calpestata
in millenni e millenni
da vaghe ombre di uomini a frotte,
hai visto mai risplendere
sul tuo manto
altro se non Amore?
E contemplante e paziente
vivesti innumeri vite
e fra le tue recondite spire
fu collocato l'inferno
e sul tuo capo fu erto l'immenso...
Ma l'ansia di misteri irrisolti
procuro' mai un sorriso pari a quello
-pur momentaneo-
dell'amore?
Vigila e rispondi
all'uomo  che vuol scrostare
la tua crosta,
che vuol possedere la tua
materia con le mani,
padroneggiare la tua vita
col suo spirito...
Rispondi e se anche rispondessi
sorriso non ci sara'.
Il sorriso è solo quello
-pur puntuale-
dell'amore.




6 commenti:

  1. In "Il tuo fiore", per "regnò" avrei preferito "regnarono"....
    Poi solito inno all'amore...oh ,"solito" è un complimento....

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  2. In "Invano" resta da intendere il significato di filo breve. ...
    Il senso generale è che solo l'amore spegne il fuoco di Prometeo e concede il ritorno alla Natuta, sommo bene...

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  3. In "Tu me stesso" bello il botro melmoso...Ritorna, secondo me, la rapsodicita' , agreable a sentirsi, ma ostacolo a un senso comunemente comprensibile.

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  4. L'amore è meglio del sapere (quarto przzo).

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  5. Oggi sedici aprile,il fronte del coronavirus ci propone i giardinieri che non posson più portare erba e foglie raccolte,nel centro di smaltimento.
    Attiveremo discarica compost dove l'aveva fatta Viermo.

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