domenica 8 febbraio 2015

Per te 33 34 35 36

Nei momenti di calma,quando penetro la ragione ultima e l'intima essenza della vita,vedendo la totalita' instabile del cosmo macro e micro,vivo il flusso incostante senza chiedere sostegno a niente e a nessuno.
Nei momenti in cui il modo di vivere che ci è stato insegnato,vince la mia lucidita' mi aggrappo a quel qualcosa di solido,che sempre(così come sempre fu detto) sono stati gli ideali.
Ma ad onor del vero di questi ultimi non feci mai grande uso e continuato.



               Va il celere battito del vento

Va il celere battito del vento
che alita parole di turbamento
e rugginoso incedere di temute
palpitazioni
nel cuore di ogni uomo
solo
in ogni stagione della vita.
E temere il colpo della commiserazione
più che il nulla che ci è supremo altare,
e andare alla ricerca del bene superfluo
mentre non bene e non male
ma vuoto,null'altro,
è la ragione dell'esistere.

Quando mai cesserà tale vento d'angoscia?
Mai,se ne pur l'angoscia esiste,
mai,se nulla esiste,
perché esiste solo il nulla...
E pur esiste l'amore....




            Spazi bianchi

Ma desiderare la pace
o il nulla che rassicura
fu mai desiderio contro natura?




                 Ricordo e morte(Verg. Eclog. VIII)

Alfesibeo canta.

Dafni alzo' il braccio
nel gesto rituale del suonatore
e armonizzo' i modi della sua canna
                     (Duemila anni fa era uno strumento)
alla dolce voce di Amarilli,
che inconscia e lontana da lui cantava
nell'attesa del suo ritorno
                      (Sveglia !faceva macumbe).


Quel suono sognato la desto'
e immerse tutta di gioia.
E pero' subito disparve allegria
e mori'
come muore di dolore un'amante
conscia di aver perso il suo mondo
pur sopportabile di dolore,
ma insopportabile
per bottino di guerra.


9 commenti:

  1. Per fare un minimo di chiarezza su "Ricordo e...".
    Nell'VIII ecloga ,due pastori,Damone e Alfesibeo,gareggiano nel canto.
    Il primo si lamenta per l'infedeltà della bella Nisa e dichiara di voler morire.
    Il secondo narra delle pratiche magiche di una donna(Amarilli) per riconquistare il suo amante perduto e portato nella lontana città come bottino di guerra.
    L'amante perduto si chiamava Dafni e faceva il suonatore di liuto.

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    1. Alfesibeo si immedesima in Amarilli e le da voce,mentre ella fa sortilegi per riportare a sé Dafni.MENTRE Amarilli fa macumbe,assistono ai suoi riti,giovenche fiumi e selve.

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  2. Ma Dafni portato in città non tornerà piu' da Amarilli,e la poesia di Lemarancio completa l'Ecloga dicendo che la vita e sopportabile anche nel dolore d'amore,ma insopportabile quando c'è di mezzo una guerra e le sue prede tolte ai loro cari.

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  3. Virgilio scrive che Amarilli,facendo riti per far tornare Dafni,una volta esperite tutte le magie,anche quella di un'erba che trasforma in lupi che evocano i morti,Amarilli dunque ,dice,stanca e disillusa," tutto questo rito è forse il sogno che gli amanti respinti fanno a se stessi..."
    In "Ricordo.." di Lemarancio c'è l'invenzione che nel sogno di Amarilli ci sia Dafni che da lontano,in città,riesca ad armonizzare il suono del suo flauto con i canti lamentosi di Amarilli.

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  4. Dopo tutti sti commenti sull'ultimo pezzo del post,diciamolo che gli altri tre sono come sempre, in Lemarancio per te,inni all'amore e all'eroismo esistenziale.

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  5. In "Va il..." un bel colpo d'ala finale,quando sembrava che la logica crollasse: ma che vento è se non esiste nè angoscia e se non esiste che il nulla?
    Ma è il vento dell'amore che fa esistere ogni passione...

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  6. Di ideali ti sei servito solo del mio:l'amore per te.

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  7. Oggi 12 aprile 2020,siamo sempre immersi nel limbo dell'isolamento da coronavirus...Il limbo è meglio dell'inferno,ricordiamolo quando torneremo in paradiso.
    Ma,mi sa che dopo poco torneremo a scannrci come sempre,anticipando in terra l'inferno vero o presunto.
    A proposito di Filli e Amarilli,la poesia raggiunge quasi per cripticità quella di Petrarca che dice " intendami chi ouò ch'io m'intend'io".

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