lunedì 26 ottobre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 91.cap.XXVII.

ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO VENTISETTESIMO. LETTO E CAPITO?



UTILE, PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNUNO DEI BRANI DI SEGUITO PROPOSTI,A DUE DOMANDE:
1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD( LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).



CORAGGIO...BASTA POCO. E....SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI MANO!







Per ogni brano del capitolo XXVII de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.



Cap.XXVII,r.298.

                         Don Ferrante passava di grand'ore nel suo studio ,dove  aveva una raccolta di libri considerabile,poco meno di trecento volumi:....



Cap.XXVII,r.301.

                       Nell'astrologia,era tenuto,e con ragione, per più che un dilettante;perché non ne possedeva soltanto quelle nozioni generiche,e quel vocabolario comune,d'influssi,d'aspetti,di congiunzioni;ma sapeva parlare a proposito e come dalla cattedra,...



Cap.XXVII,r.308.

                          ....sosteneva la domificazione del Cardano contro un altro dotto attaccato ferocemente a quella dell'Alcabizio,per mera ostinazione,diceva don Ferrante;...



Cap.XXVII,r.317.

                           Della filosofia antica aveva imparato quanto poteva bastare,e n'andava di continuo imparando di più, dalla lettura di Diogene Laerzio..Siccome però que' sistemi,per quanto siano belli,non si può adottarli tutti;e a voler esser filosofo,bisogna scegliere un autore,così don Ferrante aveva scelto Aristotile,il quale,come diceva lui,non è né antico,né moderno; è il filosofo.



Cap.XXVII,r.324.

Per eccezione però, dava luogo nella sua libreria a que' celebri ventidue libri De Subtilitate,e a qualche altr'opera antiperipatetica del Cardano,in grazia del suo valore in astrologia; dicendo che chi aveva potuto scrivere il trattato De restitutione temporum et motuum coelestium, e il libro Duodecim geniturarum,meritava d'esser ascoltato,anche quando spropositava;...



Cap.XXVII,r.334.

                    ....e più d'una volta disse,con gran modestia, che l'essenza,gli universali,l'anima del mondo,e la natura delle cose non eran cose tanto chiare,quanto si potrebbe credere.



Cap.XXVII,r.337.

                          Della filosofia naturale s'era fatto più un passatempo che uno studio; l'opere stesse d'Aristotile su questa materia,e quelle di Plinio le aveva piuttosto lette che studiate:...



Cap.XXVII r.340.

                      ...con qualche scorsa data alla Magia Naturale del Porta,alle tre storie lapidum,animalium,plantarum, del Cardano,al Trattato dell'erbe,delle piante,degli animali,d'Alberto Magno,a qualche altr'opera di minor conto,sapeva a tempo trattenere una conversazione ragionando delle virtù più mirabili e delle curiosità più singolari di molti semplici; descrivendo esattamente le forme e l'abitudini delle sirene e dell'unica fenice;...



Cap. XXVII,r.352.

                    In quelli della magia e della stregoneria s'era internato di più,trattandosi,dice il nostro anonimo, di scienza molto più in voga e necessaria,e nella quale i fatti sono di molto maggiore importanza,e più a mano,da poterli verificare.



Cap.XXVII,r.357.

                        E con la scorta principalmente del gran Martino Delrio(l'uomo della scienza), era in grado di discorrere ex professo del maleficio amatorio,del maleficio sonnifero,del maleficio ostile,....



Cap.XXVII,r.362.

                       Ugualmente vaste e fondate eran le cognizioni di don Ferrante in fatto di storia, specialmente universale: nella quale i suoi autori erano il Tarcagnota,il Dolce,il Bugatti,il Campania,il Guazzo,i più riputati in somma.


 Ciao gioie.



CONTINUA CON ALTRI BRANI DEL CAPITOLO XXVII.






8 commenti:

  1. R. 298, inizia ,con la scusa della rassegna dei libri di don Ferrante,una puntuale,dotta e un po'risentita rassegna degli studi in voga nel seicento.

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  2. R.301,r.308, ed ecco una "scienza "inutile come l'astrologia,di cui Ferrante era un esperto...nel secolo di Galileo. Tutte le sezioni della biblioteca di don Ferrante contengono libri inutili e capaci di dipingere la vacuità di un secolo,che in Italia culturalmente non fu solo vacuità,ma a Manzoni interessava dipingerlo così per dimostrare i danni dell'occupazione straniera.

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  3. R.317,r.324,r.334, ecco lo studioso di filosofia,un po' peripatetico,un po' antiperipatetico, a giocare con termini come "essenza" ,"anima del mondo","natura delle cose" di cui forse non sapeva niente più del loro nome.

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  4. R.337,r.340,voilà la filosofia naturale con tanto di citazione di autori autorevoli e di disquisizioni per i perditempo come don Ferrante che sapeva tener conversazioni sui semplici,sulla Fenice,sulle sirene.

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  5. R.352,r.357,altre sezioni della biblioteca,bollate ironicamente come " imprescindibili" da Manzoni. Notare come sia chiamata scienza ogni cialtroneria che della scienza non ha nulla.

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  6. R.362,che nomi famosi gli autori di "Storia universale"! Ciao,domani finiamo la rassegna dei libri della biblio.

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  7. Appunti di fisica:piu' grande la massa della particella reale,piu' grande la possibilità di trovare nuove particelle virtuali,
    Vai,Vaio!

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  8. Fronte coronavirus di oggi 7 aprile 2021,routine...e il naufragar m'è dolce....

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