A.MANZONI.Panni in arno 59.c.XVII.

ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO DICIASETTESIMO. LETTO E CAPITO?

UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:
1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).

CORAGGIO BASTA POCO. E...SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI MANO.

Per ogni brano del capitolo XVII de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.

Cap.XVII,r.5.

               Dunque la sua avventura aveva fatto chiasso;dunque lo volevano a qualunque patto;....

Cap.XVII,r.12.

              Quantunque,nel momento che usciva di Gorgonzola,scoccassero le ventiquattro e le tenebre che venivano innanzi,diminuissero sempre più que' pericoli,....[ NOTARE l'uso del 'che' e il diverso uso della numerazione delle ore che si faceva nel Seicento.]

Cap.XVII,r.16.

                   Sul principio,incontrava qualche viandante;ma,pieno la fantasia di quelle brutte apprensioni,non ebbe cuore d'abbordarne nessuno,per informarsi della strada. [ NOTARE la costruzione alla greca o accusativo di relazione,di cui il più classico esempio manzoniano è nel primo verso del coro di Ermengarda nell'Adelchi:"Sparsa le trecce morbide..."]

Cap.XVII,r.32.

                         -...Pagherei qualche cosa a trovarmi a viso a viso con quel mercante,di la' dall'Adda (ah quando l'avrebbe passata quest'Adda benedetta!),e fermarlo,e domandargli con comodo dov'abbia pescate tutte quelle belle notizie....

Cap.XVII,r.46.

                       -.....Avreste curiosità di vederlo quel fascio?Eccolo qui...Una lettera sola?...Sì signore,una lettera sola;e questa lettera,se lo volete sapere,l'ha scritta un religioso che vi può insegnar la dottrina,quando si sia...-

Cap.XVII,r.64.

                      Quando s'abbatteva a passare per qualche paese,andava adagio adagio,guardando però se ci fosse ancora qualche uscio aperto;ma non vide mai altro segno di gente desta,che qualche lumicino trasparente da qualche impannata. [ LESSICO,notare l'uso di 'trasparente'.]

Cap.XVII,r.74.

                     E forse,anche senza i cani,non ci si sarebbe risolto.

Cap.XVII,r.97.

                   A poco a poco,si trovò tra macchie più alte,di pruni,di quercioli, di marruche.

Cap.XVII,r.119.

                 E stando così fermo,sospeso il fruscio de' piedi nel fogliame,tutto tacendo d'intorno a lui,cominciò a sentire un rumore,un mormorio d'acqua corrente.[ NOTARE il costrutto simile all'ablativo assoluto latino.]

Cap.XVII,r.143.

                Gli venne in mente d'aver veduto,in uno de' campi più vicini alla sodaglia,una di quelle capanne coperte di paglia,costrutte di tronchi e di rami,intonacati poi con la mota,dove i contadini del milanese usan,l'estate,depositar la raccolta,e ripararsi la notte a guardarla....

Cap.XVII,r.150.

                   Renzo l'aprì, entrò; vide sospeso per aria,e sostenuto da ritorte di rami,un graticcio,a foggia d'hamac;ma non si curò di salirvi.[Nel romanzo,la parola HAMAC è un apax]

Cap.XVII,r.198.

                Dico misurava,perché, ogni mezz'ora,sentiva in quel vasto silenzio,rimbombare i tocchi di un orologio:m'immagino che dovesse essere quello di Trezzo.[Notare la sinestesia(VASTO SILENZIO)]

Cap.XVII,r.204.

              Quando finalmente quel martello ebbe battuto undici tocchi,ch'era l'ora designata da Renzo per levarsi...

Cap.XVII,r.213.

              Il cielo prometteva una bella giornata:la luna,in un canto,pallida e senza raggio,pure spiccava nel campo immenso d'un bigio ceruleo,che,giù giù verso l'oriente,s'andava sfumando leggermente in un giallo roseo.Più giù, all'orizzonte,si stendevano,a lunghe falde inuguali,poche nuvole,tra l'azzurro e il bruno,le più basse orlate al di sotto d'una striscia quasi di fuoco, che di mano in mano si faceva più viva e tagliente:da mezzogiorno,altre nuvole raccolte insieme,leggieri e soffici,per dir così, s'andavan  lumeggiando di mille colori senza nome:quel cielo di Lombardia ,così bello quando è bello,così splendido,così in pace. [Notare LEGGIERI,plurale femminile.]

Cap.XVII,r.251.

                          ....Renzo,ora che l'Adda era,si può dir,passata,gli dava fastidio il non saper di certo se lì essa fosse confine,o se,superato quell'ostacolo,gliene rimanesse un altro da superare.Onde,chiamato il pescatore,e accennando col capo quella macchia biancastra che aveva veduta la notte avanti,e che allora gli appariva ben distinta,disse"è Bergamo quel paese?" "La città di Bergamo,"rispose il pescatore." "E quella riva li' è bergamasca?"
"Terra di san Marco." "Viva san Marco!" esclamò Renzo.[ Notare l'anacoluto e ancora due costrutti,col participio passato e presente,simili all'ablativo assoluto latino]

CONTINUA CON ALTRI BRANI DEL CAPITOLO XVII.