mercoledì 7 ottobre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 60.cap.XVII.

ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO DICIASETTESIMO,LETTO E CAPITO?



UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNUNO DEI BRANI DI SEGUITO PROPOSTI,A DUE DOMANDE:
1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).



CORAGGIO,COSTA POCO PROVARE, E....SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE.








Per ogni brano del capitolo XVII de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.




Cap.XVII,r.267.

                    Perché la così pronta e discreta cortesia di costui verso uno sconosciuto non faccia troppo maravigliare il lettore,dobbiamo informarlo che quell'uomo,pregato spesso d'un simile servizio da contrabbandieri e da banditi, era avvezzo a farlo; non tanto per amore del poco e incerto guadagno che gliene poteva venire,quanto per non farsi de' nemici in quelle classi.




Cap.XVII,r.291.

                      Quel viaggio non fu lieto.Senza parlare de' guai che Renzo portava con sé, il suo occhio veniva ogni momento rattristato da oggetti dolorosi,da'quali dovette accorgersi che troverebbe,nel paese in cui s'inoltrava,la penuria che aveva lasciata nel suo.




Cap.XVII,r.304.

                   Intanto l'appetito,risvegliato già da qualche tempo,andava crescendo di miglio in miglio;e quantunque Renzo,quando cominciò a dargli retta,sentisse di poter reggere,senza grand'incomodo,per quelle due o tre ore che gli potevano rimanere;pensò, da un'altra parte,che non sarebbe una bella cosa di presentarsi al cugino,come un pitocco,e dirgli,per primo complimento:dammi da mangiare.Si levò di tasca tutte le sue ricchezze,le fece scorrere sur una mano,tirò la somma.Non era un conto che richiedesse una grande aritmetica;ma però c'era abbondantemente da fare una mangiatina.




Cap.XVII,r.322.

                 "La c'è la Provvidenza!"disse Renzo;e,cacciata subito la mano in tasca,la votò di que' pochi soldi;e li mise nella mano che si trovò più vicina, e riprese la sua strada.La refezione e l'opera buona(giacché siam composti di anima e di corpo) avevano riconfortati e rallegrati tutti i suoi pensieri.



Cap.XVII,r.336.

                    La carestia doveva poi finire:tutti gli anni si miete:intanto aveva il cugino Bortolo e la propria abilità.



Cap.XVII,r.352.

                          Arriva al paese del cugino;nell'entrare,anzi prima di mettervi piede,distingue una casa alta,a più ordini di finestre lunghe lunghe; riconosce un filatoio,entra,domanda ad alta voce,tra il rumore dell'acqua cadente e delle rote,se stia lì un certo Bortolo Castagneri.



Cap.XVII,r.362.

                     "...T'avevo invitato tante volte;non sei mai voluto venire:ora arrivi in un momento un po' critico".



Cap.XVII,r.367.

                    "E' un altro paio di maniche,"disse Bortolo."Oh povero Renzo!Ma tu hai fatto capitale di me;e io non t'abbandonero'...."



Cap.XVII,r.371.

                "....Sono il primo lavorante,sai?e poi ,a dirtela, sono il factotum. Povera Lucia Mondella!...."



Cap.XVII,r.384.

               Renzo stese una mano,l'avvicinò alla bocca,e vi fece scorrere sopra un piccolo soffio.



Cap.XVII,r.396.

                  "....Eh!n'abbiam delle cose da discorrere.Qui però, vedi,la va più quietamente,e si fanno le cose con un po' più di giudizio.La città ha comprate duemila some di grano da un mercante che sta a Venezia:grano che vien di Turchia;ma ,quando si tratta di mangiare,la non si guarda tanto per il sottile.Ora senti un po' cosa nasce:nasce che i rettori di Verona e di Brescia chiudono i passi,e dicono: di qui non passa grano.Che ti fanno i bergamaschi?Spediscono a Venezia Lorenzo Torre...."



Cap.XVII,r.408.

                         Giovanbatista Biava,nunzio di Bergamo in Venezia( un uomo anche quello!) ha fatto intendere al senato che,anche in campagna ,si pativa la fame:e il senato ha concesso quattromila staia di miglio.Anche questo aiuta a far pane.



Cap.XVII,r.417.

                   "..... perché la carestia passa,e il negozio dura.Ma prima di tutto,bisogna che t'avverta di una cosa.Sai come ci chiamano in questo paese,noi altri dello stato di Milano?" "Come ci chiamano?""Ci chiaman baggiani."



Cap.XVII,r.426.

                          "Figliuolo mio,se tu non sei disposto a succiarti del baggiano a tutto pasto,non far conto di poter viver qui...."



Cap.XVII,r.435.

                      -Quel baggiano è stato la man di Dio,per il mio negozio; se non avessi quel baggiano,sarei ben impicciato-..."



Cap.XVII,r.441.

                     "Finora no: col tempo può essere;i ragazzi che vengono su;ma gli uomini fatti,non c'è rimedio: hanno preso quel vizio; non la smetton più. Cos'è poi finalmente?..."




CONTINUA CON LO SCHEMA DEL CAPITOLO XVII.



        

11 commenti:

  1. R.267,così Renzo allo stesso modo dei contrabbandieri,traghettati da una riva all'altra dell'Adda,al confine tra il ducato di Milano e la repubblica di Venezia,passa il fiume ed espatria.

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  2. R.291,attenzione linguistica puntata su "oggetti dolorosi".

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  3. R. 304,attenzione puntata su " pitocco" e " ma però".r.325,attenzione a " La c'è..." dove la non è avverbio di luogo,ma quasi un francesismo per il y a, e " la refezione" del corpo.

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  4. R.336,Renzo conta sulla propria abilità e non su quella di altri,quasi prevedendo che in r. 362 Bortolo avrebbe parlato di "momento critico".

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  5. Dar.362 a r. 384 compare un nuovo personaggio,Bortolo,descritto in poche righe in tutta la sua umanità. Ma il nuovo personaggio " serve" a Manzoni anche come anghellos per informare il lettore di come la Serenissima avesse affrontato la carestia,facendo giungere non solo a Venezia,ma anche nell'entroterra,fino a Bergamo,derrate alimentari,fossero esse grano saraceno o miglio,che in mancanza di frumento erano ottimi surrogati per fare pane.

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    1. In r.396 chissà cos'è il grano che viene di Turchia.

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    2. Era il grano saraceno,importato in Europa nel medioevo e conosciuto in Valtellina col nome di formentone.

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  6. Manzoni ricava da Lorenzo Ghirardelli le informazioni sulla carestia nel bergamasco.

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  7. Da r. 426 a r. 441 c'è la spiegazione del nome dispregiativo "baggiani" usato dalla gente del luogo per soprannominare gli abitanti del ducato di Milano. Renzo come dice Manzoni se lo dovrà "succiare".... Ciao a domani in attesa dei nostri due Godot.

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  8. Appunti di fisica:cosa difficilissima il concetto di campo! eppure l1 è spiegato benissimo. Vai Vaio!

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  9. Fronte coronavirus di oggi 7 marzo 2021,domenica...fatal Verona?

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