giovedì 8 ottobre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 62.cap.XVIII


ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO DICIOTTESIMO.LETTO E CAPITO?



UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:
1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE....).



CORAGGIO,COSTA POCO. E...SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE.







Per ogni brano del capitolo XVIII de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.

Cap.XVIII,r.1

                      Quello stesso giorno,il 13 novembre,arriva un espresso al signor Podestà di Lecco,e gli presenta un dispaccio del signor capitano di giustizia,contenente un ordine di fare ogni possibile e più opportuna inquisizione,per iscoprire  se un certo giovine nominato Lorenzo Tramaglino,filatore di seta,scappato dalle forze praedicti egregii domini capitanei,sia tornato,palam vel clam,al suo paese,ignotum quale per l'appunto,verum in territorio Leuci:quod si compertum fuerit sic esse,cerchi il detto signor podestà,quanta maxima diligentia fieri poterit,d'averlo nella mani;e,legato a dovere,videlizet  con buone manette,attesa l'esperimentata insufficienza de' manichini per il nominato soggetto,lo faccia condurre nelle carceri...




Cap.XVIII,r.16.

                   Il signor podestà, dopo essersi umanamente cerziorato che il soggetto non era tornato in paese,fa chiamare il console del villaggio,e si fa condurre da lui alla casa indicata,con gran treno di notai e di birri.



Cap.XVIII,r.21.

                  La voce di quella spedizione si sparge immediatamente per tutto il contorno; viene agli orecchi di padre Cristoforo...



Cap.XVIII,r.26.

                Intanto i parenti e gli amici di Renzo vengono citati a deporre ciò che posson sapere della sua prava qualità: aver nome Tramaglino è una disgrazia,una vergogna,un delitto:il paese è sottosopra.



Cap.XVIII,r.38.

              Ma noi,co' fatti alla mano,come si suol dire,possiamo affermare che,se colui non aveva avuto parte alla sciagura di Renzo,se ne compiacque però, come se fosse opera sua,e ne trionfò co' suoi fidati,e principalmente col conte Attilio.



Cap.XVIII,r.50.

                   Il conte Attilio partì immediatamente,animando il cugino a persister nell'impresa,a spuntar l'impegno,e promettendogli che,dal canto suo,metterebbe subito mano a sbrigarlo dal frate;al quale affare,il fortunato accidente dell'abietto rivale doveva fare un gioco mirabile.Appena partito Attilio,arrivò il Griso da Monza sano e salvo,e riferì al suo padrone ciò che aveva potuto raccogliere:....



Cap.XVIII,r.72.

                 Un monastero di Monza,quand'anche non ci fosse stata una principessa,era un osso troppo duro per i denti di don Rodrigo;e per quanto egli ronzasse con la fantasia intorno a quel ricovero,non sapeva immaginar né via né verso d'espugnarlo, né con la forza,né per insidie.



Cap.XVIIII,r.101.

                    A don Rodrigo,il quale non voleva uscirne,né dare addietro,né fermarsi,e non poteva andare avanti da sé, veniva bensì in mente un mezzo con cui potrebbe:ed era di chieder l'aiuto di un tale,le cui mani arrivavano spesso dove non arrivava la vista degli altri:un uomo o un diavolo....



Cap.XVIII,r.112.

                 Venne intanto una lettera del cugino,la quale diceva che la trama era ben avviata.Poco dopo il baleno,scoppio' il tuono;...



Cap.XVIII,r.117.

                         ...ciò che gli diede l'ultima spinta,fu la notizia inaspettata che Agnese era tornata a casa sua:....



Cap.XVIII,r.121.

                         Le due povere donne s'erano appena accomodate nel loro ricovero,che si sparse per Monza,e per conseguenza anche nel monastero,la nuova di quel gran fracasso di Milano;...



Cap.XVIII,r.137.

                     A Lucia,ch'era a sedere,orlando non so cosa,cadde il lavoro di mano;impallidì, si cambiò tutta,di maniera che la fattoressa se ne sarebbe avvista certamente,se le fosse stata più vicina.



Cap.XVIII,r.153.

                         Un giovedì finalmente,capitò al monastero un uomo a cercar d'Agnese.Era un pesciaiolo di Pescarenico,che andava a Milano,secondo l'ordinario,a spacciar la sua mercanzia;e il buon frate Cristoforo l'aveva pregato che,passando per Monza,facesse una scappata al monastero,salutasse le donne da parte sua,raccontasse loro quel che si sapeva del tristo caso di Renzo;....



Cap.XVIII,r.169.

                            Gertrude la faceva venire spesso in un suo parlatorio privato,e la tratteneva talvolta lungamente,compiacendosi dell'ingenuità e della dolcezza della poverina,e nel sentirsi ringraziare e benedire ogni momento.



Cap.XVIII,r.190.

                            Qualche volta,Gertrude quasi s'indispettiva  di quello star così sulle difese;ma vi traspariva tanta amorevolezza,tanto rispetto,tanta riconoscenza e anche tanta fiducia!



Cap.XVIII,r.202.

                       Il secondo giovedì, tornò quel pesciaiolo o un altro messo,co' saluti del padre Cristoforo,e con la conferma della fuga felice di Renzo. [Siamo circa al 25 novembre 1628].



Cap.XVIII,r.209.

                  Il terzo giovedì,non si vide nessuno;e,per le povere donne,fu non solo una privazione d'un conforto desiderato e sperato,ma, come accade per ogni piccola cosa a chi è afflitto o impicciato,una cagione d'inquietudine...[Siamo circa agli inizi di dicembre del 1628]....Ciao Ambra.



CONTINUA CON ALTRI BRANI DEL CAPITOLO XVIII.





15 commenti:

  1. Che sciallo da un altro device.R.1 Il burocratese impera sempre e nel dispaccio al podestà si mescolano italiano,latino e spagnolo . Ma il senso è chiaro : Renzo è un criminale per la giustizia spagnola. Così sappiamo che niente cambia. Colpevoli tranquilli,innocenti ricercati.

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    1. E l'espresso non è un caffè, ma un poliziotto che porta documenti a un ufficio periferico di polizia,quale quello comandato dal podestà di Lecco.

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  2. R.153,andare a Milano a spacciar la propria mercanzia. ..tranquilli,siamo nel Seicento...

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  3. R. 21 e r.26, l'irruzione della polizia in casa di Renzo fa rumore: primo effetto;desta stupore in padre Cristoforo,secondo effetto: la polizia spinge gli interrogati a considerare Renzo un criminale,e voilà le testimonianze sono acquisite. I metodi non mi sembra siano cambiati dal Seicento ad oggi.

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  4. R. 38, don Rodrigo che nulla aveva fatto perché Renzo fosse un ricercato,mentendo si vanta vilmente di esser lui l'autore di tutto...La presunta forza dei potenti deboli e fanfaroni: prendersi a torto meriti che non hanno... Come i politici di ogni tempo,oggi compreso.

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  5. R. 50," sbrigarlo dal frate", ossia liberarlo dalla presenza di padre Cristoforo a Pescarenico. Nel frattempo Griso avverte don Rodrigo della presenza a Monza di Lucia...Questo farà entrare nel romanzo l'innominato.

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    1. Infatti in r.72 e 101,c'è la spiegazione di come e perché debba entrare in scena l'innominato.

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  6. R. 112, ho la sensazione che il baleno e lo scoppio siano più appropriatamente usati del baleno nel V Maggio.

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  7. R.117,e quindi Lucia era rimasta sola nel convento di Monza.

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  8. R.121. La trama torna al 12 novembre e narra la vita di Agnese e Lucia nel monastero di Monza,dov'erano ricoverate dall'undici di novembre.

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  9. R.169,r.190: la monaca lussuriosa e assassina trova piacere e fastidio insieme a parlare con Lucia,spirito semplice e pulito.

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  10. R.209,presto Agnese deciderà di ritornare a casa sua,lasciando Lucia nel convento,da sola. Ciao ambroambragia.

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  11. Appunti di fisica assolutamente utili per comprendere il concetto di campo.
    Vai Vaio!

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  12. Fronte coronavirus di oggi 9 maezo 2021,martedì,stasera terzo appuntamento con Bridget Jones,,,,,

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