lunedì 5 ottobre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 57.cap.XVI.

ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO SEDICESIMO. LETTO E CAPITO?



UTILE,PER VERIFICARLO,RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:

1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE....).



CORAGGIO,COSTA POCO....E....SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI MANO.








Per ogni brano del capitolo XVI de I Promessi sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.




Cap.XVI,r.286.

                "Possibile?"disse il mercante."Dunque ne sentirete delle belle...o delle brutte...."




Cap.XVI,r.299.

                "Dunque lasciatemi bagnar le labbra; e poi vi dirò le cose d'oggi.Sentirete."



Cap.XVI,r.312.

                 "Stamattina dunque que' birboni che ieri avevano fatto quel chiasso orrendo, si trovarono a' posti convenuti(già c'era l'intelligenza:tutte cose preparate);si riunirono,e ricominciarono quella bella storia di girare di strada in strada,gridando per tirare altra gente.Sapete che è come quando si spazza,con riverenza parlando,la casa;il mucchio di sudiciume ingrossa quanto più si va avanti.Quando parve loro d'esser gente abbastanza,s'avviarono verso la casa del signor vicario di provvisione;come se non bastassero le tirannie che gli hanno fatte ieri:a un signore di quella sorte!oh che birboni!E la roba che dicevan contro di lui!Tutte invenzioni:un signor dabbene,puntuale;e io lo posso dire,che son tutto di casa, e lo servo di panno per le livree della servitù. S'incamminaron dunque verso quella casa: bisognava veder che canaglia,che facce: figuratevi che son passati davanti alla mia bottega: facce che...i Giudei della Via Crucis non ci son per nulla.E le cose che uscivan da quelle bocche!da turarsene gli orecchi,se non fosse stato che non tornava conto di farsi scorgere.Andavan dunque con la buona intenzione di dare il sacco;ma..."




Cap.XVI,r.330.

               "Ma,"continuò il mercante,"trovarono la strada chiusa con travi e con carri,e,dietro quella barricata,una bella fila di micheletti,con gli archibusi spianati,...."



Cap.XVI,r.338.

                "....si distribuiva pane agli avventori;c'era de' cavalieri,e fior di cavalieri,a invigilare che tutto andasse bene..."



Cap.XVI,r.343.

                   "E i micheletti?"



Cap.XVI,r.346.

                     E poi torna in campo quel bel ritrovato di ieri, di portare il resto sulla piazza e di farne una fiammata.



Cap.XVI,r.354.

                "Aspettate.Un galantuomo del vicinato ebbe un'ispirazione del cielo.Corse su nelle stanze,cercò d'un Crocifisso,lo trovò, l'attaccò all'archetto d'una finestra,prese da capo d'un letto due candele benedette,le accese,e le mise sul davanzale,a destra e a sinistra del Crocifisso.La gente guarda in su..."



Cap.XVI,r.362.

              "   .... Tutti i monsignori del duomo,in processione,a croce alzata,in abito corale;e monsignor Mazenta, arciprete,cominciò a predicare da una parte,e monsignor Settala,penitenziere,da un'altra,e gli altri anche loro:....



Cap.XVI,r.371.

                  "E la gente cosa fece?" "A poco a poco se n'andarono;corsero alle cantonate;e,chi sapeva leggere,la c'era proprio la meta.Indovinate un poco:un pane d'ott'once,per un soldo." "Che bazza!"



Cap.XVI,r.383.

                "C'è che,ier sera o stamattina che sia,ne sono stati agguantati molti;e subito s'è saputo che i capi saranno impiccati..."



Cap.XVI,r.405.

                          "E," continuò il mercante,asciugandosi la barba col tovagliolo,"l'era ordita da un pezzo:c'era una lega,sapete?""C'era una lega?""C'era una lega.Tutte cabale ordite da' navarrini,da quel cardinale la' di Francia,sapete chi voglio dire,che ha un certo nome mezzo turco,e che ogni giorno ne pensa una,per far qualche dispetto alla corona di Spagna...."



Cap.XVI,r.420.

                       ...."uno che non si sa bene ancora da che parte fosse venuto,da chi fosse mandato,né che razza d'uomo si fosse;ma certo era uno de' capi.Già ieri,nel forte del baccano, avava fatto il diavolo;e poi,non contento di questo,s'era messo a predicare, e a proporre,così una galanteria,che s'ammazzassero tutti i signori.Birbante! Chi farebbe vivere la povera gente,quando i signori fossero ammazzati?La giustizia,che l'aveva appostato,gli mise l'unghie addosso: gli trovaron  un fascio di lettere; e lo menavano in gabbia;ma che?i suoi compagni,che facevano la ronda intorno all'osteria,vennero in gran numero,e lo liberarono,il manigoldo."



Cap.XVI,r.434.

                       "....Per ora si sa di sicuro che le lettere son rimaste in mano alla giustizia,e che c'è descritta tutta la cabala;e si dice che n'andrà di mezzo molta gente.   ..."



Cap.XVI,r.446.

                   A Renzo quel poco mangiare era andato in tanto veleno.



Cap.XVI,r.456.

                     "E io, mi son mosso ?"disse un altro. "Io?"soggiunse un terzo:"se per caso mi fossi trovato in Milano,avrei lasciato imperfetto qualunque affare,e sarei tornato subito a casa mia...."




FINE BRANI DEL CAPITOLO XVI.CONTINUA CON LO SCHEMA DEL CAPITOLO.



             

5 commenti:

  1. Da r. 286 comincia,nell'osteria di Gorgonzola una piccola rappresentazione tipo quella che Omero fa con Ulisse all'isola dei Feaci,o tipo quella che i tragediografi greci facevano con la comparsa di un "anghellos". Insomma il narratore ha bisogno di informare il lettore degli avvenimenti di Milano,dopo la fuga di Renzo. Ebbene? Provvidenziale arriva a Gorgonzola,verso sera un mercante che aveva assistito alla repressione dei tumulti,la mattina del 12 novembre 1628.

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    1. Piccola odissea da r.330 a r.484, leggere leggere,leggere,godibile...un po' meno per Renzo.

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  2. R.456,bella zampata linguistica di Manzoni,"lasciare imperfetto un affare"... Ciao Ambroambragia,a domani.

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  3. Giovedì 4 marzo 2021,fronte coronavirus,routine....

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