domenica 11 ottobre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 65.c.XIX.


ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO DICIANNOVESIMO. LETTO E CAPITO?



UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:
1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI....),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).



CORAGGIO,COSTA POCO. E...SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE.







Per ogni brano del capitolo XIX de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.



Cap.XIX,r.1.

                     Chi,vedendo in un campo mal coltivato,un'erbaccia,per esempio un bel lapazio,volesse proprio sapere se sia venuto da un seme maturato nel campo stesso,o portatovi  dal vento,o lasciatovi cader da un uccello,per quanto ci pensasse,non ne verrebbe mai a una conclusione.Così anche noi non sapremmo dire se dal fondo naturale del suo cervello,o dall'insinuazione d'Attilio,venisse al conte zio la risoluzione di servirsi del padre provinciale per troncare nella miglior maniera quel nodo imbrogliato.



Cap.XIX,r.21.

                        Ordini,forza legale,spauracchi di tal genere,non valevano contro un avversario di quella condizione:il clero regolare e secolare era affatto immune da ogni giurisdizione laicale;non solo le persone,ma i luoghi ancora abitati da esso:come deve sapere anche chi non avesse letta altra storia che la presente;che starebbe fresco.



Cap.XIX,r.29.

                  Ora,tra il padre provinciale e il conte zio passava un'antica conoscenza;....



Cap.XIX,r.37.

                 Tutto ben ponderato,il conte zio invitò un giorno a pranzo il padre provinciale,e gli fece trovare una corona di commensali assortiti con un intendimento sopraffino.



Cap.XIX,r.49.

                   A tavola,il conte padrone fece cader ben presto il discorso sul tema di Madrid.A Roma si va per più strade;a Madrid egli andava per tutte.Parlò della corte,del conte duca,de' ministri,della famiglia del governatore,delle cacce del toro,che lui poteva descriver  benissimo,perché le aveva godute da un posto distinto dell'Escuriale.



Cap.XIX,r.58.

             Ma a un certo punto,diede una giratina al discorso, lo staccò da Madrid,e di corte in corte,di dignità in dignità, lo tirò sul cardinal Barberini,ch'era cappuccino,e fratello del papa allora sedente,Urbano VIII:niente meno.



Cap.XIX,r.66.

           Due potestà, due canizie,due esperienze consumate si trovavano a fronte.



Cap.XIX,r.75.

          "Mi dica un poco vostra paternità, schiettamente,da buon amico...questo soggetto...questo padre..."



Cap.XIX,r.87.

           "Oh!"disse poi:"mi dispiace davvero di sentire che vostra magnificenza abbia in tal concetto il padre Cristoforo;..."



Cap.XIX,r.94.

               "....Questo padre Cristoforo,sappiamo che proteggeva un uomo di quelle parti,un uomo...vostra paternità n'avrà sentito parlare;quello che,con tanto scandolo,scappò dalle mani della giustizia,dopo aver fatto,in quella terribile giornata di san Martino,cose...cose...Lorenzo Tramaglino!"



Cap.XIX,r.112.

                       "Già lei sa meglio di me che soggetto fosse al secolo,le cosette che ha fatte in gioventù." "E' la gloria dell'abito questa,signor conte,che un uomo,il quale al secolo ha potuto far  dir di sé, con questo indosso,diventi un altro.E da che il padre Cristoforo porta quell'abito..."



Cap.XIX,r.140.

                   "Veda vostra paternità; son cose,come io le dicevo,da finirsi tra noi,da seppellirsi qui,cose che a rimestarle troppo.... si fa peggio....."



Cap.XIX,r.162.

                  Per buona sorte,siamo ancora a tempo;la cosa non ha fatto chiasso;è ancora il caso d'un buon principiis obsta.Allontanare il fuoco dalla paglia.Alle volte un soggetto che,in un luogo,non fa bene,o che può esser causa di un inconveniente,riesce a meraviglia in un altro..."



Cap.XIX,r.169.

                      "....e,collocandolo in qualche posto un po' lontanetto,facciamo un viaggio e due servizi;tutto s'accomoda da sé, o per dir meglio,non c'è nulla di guasto."
Questa conclusione,il padre provinciale se l'aspettava fino dal principio del discorso.



Cap.XIX,r.179.

                    "E' un passo e non è un passo,padre molto reverendo:è una cosa naturale,una cosa ordinaria;e se non si prende questo ripiego,e subito,prevedo un monte di disordini,un'Iliade di guai...."[ Notare le due METAFORE.]



Cap.XIX,r.187.

                      "Cospicue."
                      "Lei m'intende:tutta gente che ha il sangue nelle vene,e che,a questo mondo....è qualche cosa.C'entra il puntiglio;....."



CapXIX,r.217.

                         "Le pare,padre molto reverendo?Mio nipote è un cavaliere che nel mondo è considerato...secondo il suo grado e il suo dovere:ma davanti a me è un ragazzo; e non farà né più né meno di quello che gli prescrivero' io..."



Cap.XIX,r.225.

                        "....E poi,noi che vediamo...noi che prevediamo...noi che ci tocca...non dobbiamo poi curarci delle ciarle."[Notare l'ANACOLUTO]



Cap.XIX,r.227.

                    "Però, affine di prevenirle,sarebbe bene che,in quest'occasione,il suo signor nipote facesse qualche dimostrazione,desse qualche segno palese d'amicizia,di riguardo...non per noi,ma per l'abito..."



Cap.XIX,r.239.

                  "Mi vien chiesto per l'appunto un predicatore da Rimini;e fors'anche,senz'altro motivo,avrei potuto metter gli occhi..."



Cap.XIX,r.248.

                  "Abbiamo spento una favilla,"disse questo,soffermandosi,"una favilla,padre molto reverendo, che poteva destare un grand'incendio.Tra buoni amici,con due parole s'accomodano di gran cose."



Cap.XIX,r.258.

                     Una sera,arriva a Pescarenico un cappuccino di Milano,con un plico per il padre guardiano.



CONTINUA CON ALTRI BRANI DEL CAPITOLO XIX.







12 commenti:

  1. R.21 nel Seicento il clero non era soggetto all'autorità politica. ..Né il clero regolare (quello che era chiuso in convento)né quello secolare,quello che stava a contatto con i fedeli.... Preti arciprete vescovi e cardinali erano clero secolare,cioè vivevano nel secolo,a contatto con la gente.

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  2. R.37 Quel volpone del conte-zio aveva già la "volpe sotto l'ascella" :sincerità nulla, menzogna tutta!! Così funziona ancora oggi la politica.

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  3. R.1, il nodo imbrogliato era di interferire col potere religioso,per far trasferire padre Cristoforo,in modo che non potesse più dare noia a don Rodrigo. Il conte-zio è il potere politico che deve piegare il potere religioso,cosa non facile nel Seicento. Come direbbe il pittore Grosz,il conte rappresenta uno dei pilastri della società. Manzoni analizzando il cervello del politico lo paragona a un campo pieno di erbacce,che sarebbero le idee,Grosz è più dissacrante nella sua pittura,paragonando la testa del politico a una teca piena di....fumante.

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  4. R.29,37,49,58,la tela del conte zio prevede l'invito a pranzo e il pranzo col padre provinciale,allora Manzoni ci fa assistere a tutto questo.

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  5. R. 66,75,87,94,112,140,162, discorso tra due politici,anche se uno a rigore è un religioso;il loro parlare con il dire e non dire,con allusioni,denigrazioni e difese d'ufficio,fa venire in mente il cliché cinematografico di discorsi tra mafiosi. PS. Principiis obsta: troncare dall'inizio.

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  6. R.169,la richiesta del politico era chiara, già da prima del colloquio,al religioso.Non resta allora che richiedere un risarcimento per il favore da concedere.Altre regola della politica: il " do ut des".

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  7. R.187il padre provinciale ha richiesto un'elemosina speciale per il convento di Pescarenico e viene a sapere che il patrimonio di don Rodrigo è cospicuo...allora il trasferimento si farà, soprattutto se ,come è scritto in r.217, don Rodrigo è un bambino ubbidiente nelle mani del conte-zio.

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  8. R. 239 e 248 tutto e' subdolamente sistemato,come avviene sempre nelle segrete stanze del potere.

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    1. E r.298 è la conseguenza di quanto sopra: decisioni prese sulla testa dei sudditi,a loro insaputa.Ciao a domani,ambro ambragia.

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  9. Fronte coronavirus di oggi 12 marzo,2021,vaccino astrazeneca,pericoloso,,,,siam messi bene.
    ieri partitona a manchester.

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