ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO VENTITEESIMO. LETTO E CAPITO?
UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE, RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO RIPORTATO,A DUE DOMANDE:
1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).
CORAGGIO,COSTA POCO....E....SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE!
Per ogni brano del capitolo XXIII de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.
Cap.XXIII,r.44.
I due rimasti stettero alquanto senza parlare,e diversamente sospesi.
Cap.XXIII,r.56.
Il portamento era naturalmente composto,e quasi involontariamente maestoso,non incurvato né impigrito punto dagli anni;l'occhio grave e vivace,la fronte serena e pensierosa;con la canizie,nel pallore,tra i segni dell'astinenza,della meditazione,della fatica,una specie di floridezza verginale;tutte le forme del volto indicavano che in altre età, c'era stata quella che più propriamente si chiama bellezza;l'abitudine de' pensieri solenni e benevoli,la pace interna d'una lunga vita,l'amore degli uomini,la gioia continua d'una speranza ineffabile,vi avevano sostituita(costituita?) una,direi quasi,bellezza senile,che spiccava ancor più in quella magnifica semplicità della porpora.
[Notare ,nell'espressione "L'AMORE DEGLI UOMINI",la diversa interpretazione che si può dare di essa; se si ha il cosiddetto genitivo oggettivo,o il c.d.genitivo soggettivo; ossia se l'amore si ha per gli uomini il genitivo è oggettivo;se è l'amore che gli uomini hanno dentro di sé o che gli uomini hanno per te, è genitivo soggettivo.Provare a interpretare la più comune espressione:"l'amore della madre".... Altra notazione: mentre Manzoni descrive Borromeo,descrive un uomo di 64 anni e nell'Ottocento tutti ritenevano questa una età senile.]
Cap.XXIII,r.157.
"Lasciamo le novantanove pecorelle",rispose il cardinale:" sono in sicuro sul monte: io voglio ora stare con quella ch'era smarrita...."
Cap.XXIII,r.185.
Federigo si mise in attenzione; e l'innominato raccontò brevemente,ma con parole d'esecrazione anche più forti di quelle che abbiamo adoperato noi,la prepotenza fatta a Lucia,i terrori,i patimenti della poverina,e come aveva implorato,e la smania che quell'implorare aveva messa addosso a lui,e come essa era ancor nel castello...
Cap.XXIII,r.197.
Così dicendo,corse a un tavolino,e scosse un campanello.
Cap.XXIII,r.209.
Lui,con la bocca tuttavia aperta,col viso ancor tutto dipinto di quell'estasi,alzando le mani,e movendole per aria,disse:"signori!signori!haec mutatio dexterae Excelsi".
Cap.XXIII,r.228.
Gli disse in succinto di che si trattava;e se saprebbe trovar subito una buona donna che volesse andare in una lettiga al castello,a prendere Lucia;una donna di cuore e di testa,da sapersi ben governare in una spedizione così nuova,e usar le maniere più a proposito,trovar le parole più adatte,a rincuorare a tranquillizzare quella poverina,a cui dopo tante angosce,e in tanto turbamento,la liberazione stessa poteva metter nell'animo una nuova confusione.
Cap.XXIII,r.254.
E non l'alzò che per fare un altro profondo inchino all'innominato, con un'occhiata pietosa che diceva: sono nelle vostre mani;abbiate misericordia;parcere subjectis. Ciao Ambra.
CONTINUA CON ALTRI BRANI DEL CAPITOLO XXIII.
R. 44, star ...sospesi,e diversamente sospesi. Maestro Manzoni.
RispondiEliminaR.56, qui il problema non è sapic,ma lpvd. Oddio per chi volesse parafrasare più che di un problema si tratterebbe di una sfida,di una misura delle proprie capacità linguistiche. Auguri.
RispondiEliminaPs.Curiose e intriganti le note sul genitivo e sull' età.
R157, il cardinale allude alla parabola evangelica delle cento pecorelle.Se novantanove sono al sicuro e una è smarrita,il buon pastore lascia le novantanove all'ovile e va ,anche lontano, alla ricerca e alla salvazione della centesima che si è smarrita.
RispondiEliminaR.185, siamo di fronte a una confessione in senso cristiano dei propri peccati,delle proprie colpe.
RispondiEliminaR.209, è il cappellano crocifero che dice la frase latina ai molti parroci presenti nel cortile della canonica.
RispondiEliminaR.228 è il cardinale che chiede, al parroco del paese,di trovare una donna che possa rincuorare Lucia all'atto della sua liberazione.
R.254 è don Abbondio che si inchina davanti al cardinale e all'innominato,presagendo guai e facendo scongiuri in latino.A proposito..."parcere subiectis"?
RispondiEliminaPietà per i vinti che si sottomettono. Parco in latino regge il dativo. Il dativo è del participio perfetto di subigo. Ciao ambragiarox. A domani.
EliminaAppunti di fisica evidenziano futuri sviluppi per superare il MS.
RispondiEliminaVai,Vaio!
Fronte coronavirus di oggi,24 marzo 2021,mercoledì,ansia per coni nelle orecchie...ed altro....
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