ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO DICIOTTESIMO. LETTO E CAPITO?
UTILE, PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:
1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).
CORAGGIO,BASTA POCO. E....SEMPRE IL TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE.
Per ogni brano del capitolo XVIII de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.
Cap.XVIII,r.216.
E fu deciso tra loro che Agnese andrebbe il giorno seguente ad aspettare sulla strada il pesciaiolo che doveva passar di lì, tornando da Milano;e gli chiederebbe in cortesia un posto sul baroccio,per farsi condurre a' suoi monti.[Il pesciaiolo passava di solito al giovedi';ritornava ,come scritto sopra da Manzoni,da Milano il venerdi',Agnese lo aspetta e si fa dare un passaggio da Monza a Pescarenico,dove arriva il sabato mattina sul presto.Siamo nei primi quattro o cinque giorni di dicembre del 1628.]
Cap.XVIII,r.226.
Riposarono parte della notte in un'osteria,secondo il solito;ripartirono innanzi giorno; e arrivaron di buon'ora a Pescarenico.
Cap.XVIII,r.238.
"Dove'è andato?" "A Rimini."
Cap.XVIII,r.275.
"...Volete il padre Atanasio?il padre Girolamo?volete il padre Zaccaria?E' un uomo di vaglia,vedete,il padre Zaccaria..."
Cap.XVIII,r.287.
"Questo lo so,"rispose Agnese:"scusate dell'incomodo.". "Di che cosa,la mia donna?mi dispiace per voi.E se vi risolvete di cercar qualcheduno de' nostri padri,il convento è qui che non si move.Ehi, mi lascero' poi veder presto,per la cerca dell'olio."
Cap.XVIII,r.293.
Un po' meglio informati che fra Galdino,noi possiamo dire come andò veramente la cosa.Attilio,appena arrivato a Milano,andò, come aveva promesso a don Rodrigo, a far visita al loro comune zio del Consiglio segreto.
Cap.XVIII,r.300.
Un parlare ambiguo,un tacere significativo,un restare a mezzo,uno stringer d'occhi che esprimeva:non posso parlare;un lusingare senza promettere,un minacciare in cerimonia; tutto era diretto a quel fine;e tutto,o più o meno,tornava in pro.
Cap.XVIII,r.319.
Fatti i suoi complimenti al conte zio,e presentatigli quelli del cugino,Attilio,con un suo contegno serio,che sapeva prendere a tempo,disse:"credo di fare il mio dovere,senza mancare alla confidenza di Rodrigo,avvertendo il signor zio d'un affare che,se lei non ci mette una mano,può diventar serio,e portar delle conseguenze."
Cap.XVIII,r.328.
"C'è da quelle parti un frate cappuccino che l'ha con Rodrigo; e la cosa è arrivata a un punto che..."
Cap.XVIII,r.337.
"Prima di tutto,è una testa inquieta,conosciuto per tale, e che fa professione di prendersela coi cavalieri.
Costui protegge,dirige,che so io? una contadinotta di là; e ha per questa creatura una carità, una carità... non dico pelosa,ma una carità molto gelosa,sospettosa,permalosa."
Cap.XVIII,r.344.
"Ora,da qualche tempo,"continuò Attilio,"s'è cacciato in testa,questo frate,che Rodrigo avesse non so che disegni sopra questa..."
Cap.XVIII,r.361.
"Perché, e lo va dicendo lui,ci trova più gusto a farla vedere a Rodrigo,appunto perché questo ha un protettor naturale,di tanta autorità come vossignoria:e che lui se la ride de' grandi e de' politici,e che il cordone di san Francesco tien legate anche le spade,e che..."
Cap.XVIII,r.374.
"Ora poi,"continuava Attilio,"è più arrabbiato che mai,perché gli è andato a monte un disegno che gli premeva molto molto:e da questo il signore zio capirà che uomo sia.Voleva costui maritare quella sua creatura:fosse per levarla dai pericoli del mondo,lei m'intende,o per che altro si fosse,la voleva maritare assolutamente;e aveva trovato il...l'uomo:un'altra sua creatura,un soggetto,che,forse e senza forse,anche il signore zio lo conoscerà di nome;perché tengo per certo che il Consiglio segreto avrà dovuto occuparsi di quel degno soggetto.". "Chi è costui?" "Un filatore di seta,Lorenzo Tramaglino,quello che..."
Cap.XVIII,r.400.
"Avresti fatto meglio a parlare un poco prima."
P
Cap.XVIII,r.408.
"....Questo frate,dicevo io,l'ha sempre col cordone di san Francesco;ma per adoprarlo a proposito,il cordone di san Francesco,non è necessario d'averlo intorno alla pancia..."
Cap.XVIII,r.417.
"Ah è vero!"esclamò Attilio,con una tentennatina di testa,e con un sogghigno di compassione per sé stesso.
"Son io l'uomo da dar pareri al signor zio!..."[L'edizione critica del romanzo riporta la scrittura"sé stesso" e non "se stesso " come comunemente si scrive.]
Cap.XVIII,r.425.
"Via,via;che torto,che torto tra voi altri due?che sarete sempre amici,finché l'uno non metta giudizio.Scapestrati,scapestrati,che sempre ne fate una;e a me tocca di rattopparle:che...mi fareste dire uno sproposito,mi date più da pensare voi altri due,che",e qui immaginatevi che soffio mise,"tutti questi benedetti affari di stato." Ciao Ambra.
FINE BRANI CAPITOLO XVIII.PROSSIMO POST,SCHEMA.
R.226,Agnese si fa riportare da Monza a casa,approfittando del trasporto offertole da un pesciaiolo che faceva la spola tra Milano e Pescarenico e dorme con lui in un'osteria.
RispondiEliminaR328 Anche allora,tra i politici,la menzogna serviva per prevaricare i più deboli: figuriamoci se un frate poteva far paura a don Rodrigo.
RispondiEliminaE in r.337 il politico muta la realtà per arrivare al suo scopo,anche a costo di usare la calunnia.
EliminaR. 300 tanti infiniti usati come soggetto e quindi come sostantivi. Grande Alex.
RispondiEliminaR. 300 tanti infiniti usati come soggetto e quindi come sostantivi. Grande Alex.
RispondiEliminaMa il punto e virgola prima della parola " tutto" può far propendere anche per infiniti usati come verbi principali,un po' come fa Montale in " Meriggiare pallido e assorto".
EliminaR.238, il soggetto è padre Cristoforo.r. 275,r.287, l'utilitarismo che usa la religione : il comportamento di fra Galdino è uno dei tanti aspetti del cattolicesimo ,analizzato con tanta profondità da Manzoni.
RispondiEliminaR.361, La narrazione distorta di Attilio al conte-zio,contempla anche la menzogna che padre Cristoforo vanti la superiorità del potere dei frati sulle forze dell'ordine e sul potere costituito. Ciò è detto in metafora usando come termini il cordone del saio dei frati e la parola "spade".
RispondiEliminaR.374.Qui probabilmente Attilio convince definitivamente il conte-zio,facendo il nome di Renzo,come implicato nella "congiura" contro don Rodrigo,assieme a padre Cristoforo.In quei giorni il nome di Renzo in Milano era tristemente famoso.Anche in quel caso per la realtà dei fatti distorta.
RispondiEliminaR. 408, Attilio consiglia, con una metafora, il conte-zio a usare l'ordine dei francescani per allontanare da Pescarenico,padre Cristoforo. Cioè, anche se il conte non portava il cordone di san Francesco,poteva usare chi lo portava,per esempio il padre provinciale,per comandare su padre Cristoforo e aggirare la sua immunità religiosa.
RispondiEliminaR. 408, Attilio consiglia, con una metafora, il conte-zio a usare l'ordine dei francescani per allontanare da Pescarenico,padre Cristoforo. Cioè, anche se il conte non portava il cordone di san Francesco,poteva usare chi lo portava,per esempio il padre provinciale,per comandare su padre Cristoforo e aggirare la sua immunità religiosa.
RispondiEliminaFinalmente si è aggiunto un membro importante al nostro gruppo,che ora è quadruplice e completo. A domani,ciao ambragiarox,buon compleanno a Giacomo.
RispondiEliminaAppunti di fisica:incredibile spiegazione di concetti difficili,come onda-particella,momento angolare delle particelle e momento intrinseco o spin.
RispondiEliminaComplimenti all'autore.
Vai Vaio!
Fronte coronavirus di oggi 10 marzo 2021,mercoledì,routine.....
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