venerdì 25 settembre 2015

A.MANZONI.Panni in arno 44.capXII.


ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO DODICESIMO. LETTO E CAPITO?



UTILE,PER VERIFICARNE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:


1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI....),


2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).



CORAGGIO,NON COSTA NIENTE...E ....SEMPRE TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE.




Per ogni brano del capitolo XII de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.



Cap.XII,r.4.

                     Ora questa messe tanto desiderata riuscì ancor più misera della precedente,in parte per la maggior contrarietà delle stagioni(e questo non solo nel milanese,ma in un buon tratto di paese circonvicino);in parte per colpa degli uomini.Il guasto e lo sperperio della guerra, di quella bella guerra di cui abbiamo fatto menzione di sopra,era tale,che,nella parte dello stato più vicina ad essa,molti poderi più dell'ordinario rimanevano incolti e abbandonati da'contadini,i quali,in vece di procacciar col lavoro pane per sé e per gli altri,eran costretti d'andare ad accattarlo  per carità.



Cap.XII,r.19.

                        E quella qualunque raccolta non era ancor finita di riporre,che le provvisioni per l'esercito,e lo sciupinio che sempre le accompagna,ci fecero dentro un tal voto,che la penuria si fece subito sentire,e con la penuria quel suo doloroso,ma salutevole come inevitabile effetto,il rincaro.



Cap.XII,r.30.

               Gl'incettatori di grano,reali o immaginari,i possessori di terre,che non lo vendevano tutto in un giorno,i fornai che ne compravano,tutti coloro in somma che ne avessero o poco o assai,o che avessero il nome di averne,a questi si dava la colpa della penuria e del rincaro ,questi erano il bersaglio del lamento universale,l'abbominio della moltitudine male e ben vestita.



Cap.XII,r.43.

                    I magistrati qualche cosa facevano: come di stabilire il prezzo massimo d'alcune derrate,d'intimare pene a chi ricusasse di vendere,e altri editti di quel genere.



Cap.XII,r.58.

                    Fissò la meta(così chiamano qui la tariffa in materia di commestibili),fissò la meta del pane al prezzo che sarebbe stato il giusto,se il grano si fosse comunemente venduto trentatré lire il moggio: e si vendeva fino a ottanta.Fece  come una donna stata giovine,che pensasse di ringiovinire,alterando la sua fede di battesimo.



Cap. XII,r.80.

                        Facevano vedere ai magistrati l'iniquità e l'insopportabilita' del carico imposto loro,protestavano di voler gettare la pala nel forno,e andarsene;e intanto tiravano avanti come potevano,sperando,sperando che,una volta o l'altra,il gran cancelliere avrebbe inteso la ragione.



Cap.XII,r.92.

             Finalmente i decurioni(un magistrato municipale composto di nobili,che duro' fino al novantasei del secolo scorso)informaron per lettera il governatore,dello stato in cui eran le cose:trovasse lui qualche ripiego,che le facesse andare.



Cap.XII,r.99.

                     I deputati si radunarono,o come qui si diceva spagnolescamente nel gergo segretariesco di allora,si giuntarono; e dopo mille riverenze,complimenti,preamboli,sospiri,sospensioni,proposizioni in aria,tergiversazioni,strascinati tutti verso una deliberazione da una necessità sentita da tutti,sapendo bene che giocavano una gran carta,ma convinti che non c'era da far altro,conclusero di rincarare il pane.I fornai respirarono;ma il popolo imbestiali'.



Cap.XII,r.110.

                       Ogni discorso accresceva la persuasione e la passione degli uditori,come di colui che l'aveva proferito.Tra tanti appassionati,c'eran pure alcuni più di sangue freddo,i quali stavano osservando con molto piacere,che l'acqua s'andava intorbidando;e s'ingegnavano d'intorbidarla di più, con que' ragionamenti,e con quelle storie che i furbi sanno comporre,e che gli animi alterati sanno credere;e si proponevano di non lasciarla posare,quell'acqua,senza farci un po' di pesca.[METAFORA]Migliaia d'uomini andarono a letto col sentimento indeterminato che qualche cosa bisognava fare,che qualche cosa si farebbe.Avanti giorno,le strade eran di nuovo sparse di crocchi....



Cap.XII,r.126.

                         Uscivano,sul far del giorno,dalle botteghe de'fornai i garzoni che,con una gerla carica di pane,andavano a portarne alle solite case.



Cap.XII,r.131

                          "Sì, per i tiranni,che notano nell'abbondanza,e vogliono far morire noi di fame,"....



Cap.XII,r.150.

                        Nella strada chiamata la Corsia de'Servi,c'era, e c'è tuttavia un forno,che conserva lo stesso nome;nome che in toscano viene a dire il forno delle grucce,e in milanese è composto di parole così eteroclite lcosì bisbetiche,così salvatiche,che l'alfabeto della lingua non ha i segni per indicarne il suono*.
                   
              *El prestin di scansc.



CONTINUA CON ALTRI BRANI DEL CAPITOLO DODICESIMO.







10 commenti:

  1. R. 4,la guerra cui si accenna era quella per la successione al ducato di Mantova,che nel 1627 viveva un suo episodio d'armi,presso Casale e nel Monferrato,luoghi confinanti col ducato di Milano,entro i cui confini passavano eserciti diretti a Casale( assediata dal governatore di Milano) il che induceva i contadini a non coltivare e li costringeva alla povertà e all'accattonaggio. Una bella guerra come la definisce Manzoni,e in un periodo di incipiente carestia!

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  2. R.4 e r.19,sperperio,sciupinio,ma soprattutto una lezione di economia tratta da avvenimenti storici. In economia in qualsiasi momento vale sempre la legge della domanda e dell'offerta.

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  3. E in r. 58 c'è la spiegazione di cosa succede se si va contro questa legge,apparati statali compresi.

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    1. Infatti a r.99 c'è la conferma: lo stesso spparato statale che aveva forzosamente abbassato il prezzo del pane,deve,nel giro di qualche settimana,portarlo ai livelli di mercato,ritoccandolo all'in su. E la folla di consumatori si scatena. Preludio a una rivolta.

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    2. R.110,131,126,150,eccola la rivolta in Milano,per il pane,dell'undici novembre del 1627.Ciao Ambragiarox. A domani.

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  4. Il brano che inizia con la riga 110 è una perfetta descrizione della manovrabilità delle masse,da parte di chi vuol approfittare di disordini e proteste.
    Per gli appunti di fisica aspetto delucidazioni sulla conservazione della massa e della carica,nell'annichilazione materia-antimateria.

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    1. Ci provo per la fisica.
      Quando un elettrone di bassa energia si annichila con un positrone,di bassa energia,si possono produrre solo DUE FOTONI GAMMA, poiché essi non hanno energia sufficiente a produrre particelle con massa maggiore.
      Inoltre la conservazione di ENERGIA E IMPULSO,impedisce che si produca SOLO un singolo fotone.
      Sia l'e che il p hanno energia a riposo(cioè MASSA) di circa 511 Kev.
      Quando avviene l'annichilazione la massa delle due particelle è convertita totalmente in energia:si creano due raggi gamma.Ognuno dei raggi gamma ha un'energia di circa 511 Kev.
      Tuttavia se il positrone o l'e o tutte e due le particelle hanno energia maggiore,si possono produrre coppie di altre particelle,ad esempio e- e+ produce a,un raggio gamma energetico,altre due particelle e- e+.
      Processo di PRODUZIONE DI COPPIA.

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    2. Negli acceleratori si possono produrre come evento secondario(oltre i due fotoni) mucchi di particelle esotiche che decadono subito.

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    3. Annichilazione protone antiprotone.
      A differenza dell'e,il protone è una particella composta di tre quark di valenza e da un numero indeterminato di quark di MARE,legati dai gluoni.
      Quando un p colore con un anti p,uno dei quark di valenza che lo costituiscono può annichilirsi con un anti q,mentre i quark restanti si risistemeranno in mesoni( pioni e kaoni) che si allontaneranno dal punto di collisione.I mesoni creati sono instabili e decadranno.
      L'annichilazione può avvenire anche fra antiprotone e neutrone.

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  5. Fronte coronavirus di oggi 20 febbraio 2021,routine del sabato...tanta roba.

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