martedì 8 settembre 2015

A.MANZONI.Panni in Arno 17. Cap. V.


ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO QUINTO,LETTO E CAPITO?


ALLORA VERIFICARE!  

RISPONDERE,PER I BRANI DI SEGUITO PROPOSTI,ALLE DOMANDE:


1) SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI),


2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE.).





CONSIGLIO: TENERE SEMPRE A PORTATA DI CONSULTAZIONE IL TESTO.





Per ogni brano del capitolo V de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.



Cap.V,r.5.

         Lucia rispose con uno scoppio di pianto.



Cap.V,r.13.

          "Dio vi ha visitate.Povera Lucia!"



Cap.V,r.44.

          Mentre il frate stava così meditando,Renzo, il quale,per tutte le ragioni che ognun può indovinare,non sapeva star lontano da quella casa,era comparso sull'uscio;......



Cap.V,r.78.

          A questo punto,afferrò fortemente il braccio di Renzo:......



Cap.V,r.121.

         Regnava  quivi un gran silenzio;e un passeggero avrebbe potuto credere che fosse una casa abbandonata,se quattro creature,due vive e due morte,collocate in simmetria,di fuori,non avessero dato un indizio d'abitanti.



Cap.V,r.134.

         A quel suono risposer subito di dentro gli urli e le strida di mastini e di cagnolini;e,pochi momenti dopo,giunse borbottando un vecchio servitore;ma veduto il padre ,gli fece un grand'inchino,acquietò le bestie,con le mani e con la voce,introdusse l'ospite in un angusto cortile,e richiuse la porta.



Cap.V,r.150:disegnare la disposizione ,(con  una piantina),della porta,del tavolo e dei commensali seduti nella sala da pranzo di don Rodrigo.

        L'uscio si aprì. Un certo conte Attilio,che stava seduto in faccia(era un cugino del padron di casa;e abbiamo già fatta menzione di lui,senza nominarlo),veduta una testa rasa e una tonaca,e accortosi dell'intenzione modesta del buon frate,"ehi!ehi!"gridò:"non ci scappi ,padre riverito:avanti,avanti".
Don Rodrigo,senza indovinar precisamente il soggetto di quella visita,pure,per non so qual presentimento confuso,n'avrebbe fatto di meno.Ma, poiché lo spensierato d'Attilio aveva fatta quella gran chiamata,non conveniva a lui di tirarsene indietro;e disse:"venga,padre,venga".Il padre s'avanzò, inchinandosi al padrone,e rispondendo,a due mani,ai saluti de'commensali.
L'uomo onesto in faccia al malvagio,piace generalmente( non dico a tutti) immaginarselo con la fronte alta,con lo sguardo sicuro,col petto rilevato, con lo scilinguagnolo bene sciolto.Nel fatto però, per fargli prendere quell'attitudine,si richiedono molte circostanze,le quali ben di rado si riscontrano insieme.Perciò, non vi meravigliate se fra Cristoforo,col buon testimonio della sua coscienza,col sentimento fermissimo della giustizia della causa che veniva a sostenere,con un sentimento misto d'orrore e di compassione per don Rodrigo,stesse con una cert'aria di suggezione e di rispetto alla presenza di quello stesso don Rodrigo,ch'era lì in capo di tavola,in casa sua,nel suo regno,circondato d'amici,d'omaggi,di tanti segni della sua potenza,con un viso da far morire in bocca a chi si sia una preghiera,non che un consiglio,non che una correzione,non che un rimprovero.Alla sua destra sedeva quel conte Attilio suo cugino,e,se fa bisogno di dirlo,suo collega di libertinaggio e di soverchieria,il quale era venuto da Milano a villeggiare,per alcuni giorni,con lui. A sinistra,e a un altro lato della tavola,stava,con gran rispetto,temperato però da una certa sicurezza,e da una certa saccenteria,il signor podestà, quel medesimo a cui,in teoria, sarebbe toccato a far giustizia a Renzo Tramaglino ,e a fare star a dovere don Rodrigo,come s'è visto di sopra.In faccia al podestà, in atto d'un rispetto il più puro,il più sviscerato,sedeva il nostro dottor Azzeccagarbugli,in cappa nera,e col naso più rubicondo del solito:in faccia ai due cugini,due convitati oscuri,de'quali la nostra storia dice soltanto che non facevano altro che mangiare,chinare il capo,sorridere e approvare ogni cosa che dicesse un commensale,e a cui un altro non contraddicesse.




CONTINUA.





9 commenti:

  1. A r.134, un bell'esempio di padronanza linguistica. Che verbo per i cani? Ma abbaiare,no!?!?! Ma se i cani sono meglio definiti come "mastini" e " cagnolini", faranno lo stesso verso? Abbaieranno e tutto è descritto perfettamente? No,Manzoni dice che gli uni emettono urli,gli altri strida. E par di sentirli.

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  2. Non ho capito bene cosa bisogna fare per r.150, dopo aver letto il brano.

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  3. Oltre a provare a spiegare a che punto del romanzo ci troviamo e oltre a dimostrare di aver capito il significato delle parole,si potrebbe fare un disegno,se si riesce,una piantina cioè, con l'indicazione dei posti occupati a tavola dai sei commensali,indicando anche in che posizione ,nella sala da pranzo,si trova l'uscio da cui fa il suo ingresso fra Cristoforo. Se no alla prossima.

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    1. La pianta della sala da pranzo dove entra fra Cristoforo,la puoi trovare,con tutte le possibili combinazioni,digitando LEMARANCIO NATALIS ET 10,NELL'ULTIMA FOTO POSTATA .

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    2. Oppure su blogger Huawei,Lemarancio panni in Arno 18 pubblicazione non riuscita.
      Su internet compaiono Lemarancio panni in Arno 17 e,di seguito,panni in Arno 19.

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    3. Piantina pubblicata su fb e insta del giorno 30 giugno 2019.

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  4. Appunti di fisica troppo lacunosi...Bisogna studiare correttivi...

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    1. L'unica cosa che son riuscita a capire che il pione teoricamente dovrebbe avere massa due terzi del protone,invece sperimentalmente ha massa un settimo.
      Il pione è una specie di bosone che trasporta interazione forte fra protoni e neutroni...
      E i bosoni dovrebbero avere massa zero,come i fotoni.
      Ma w e z hanno massa...come highss...e ora come sembra ha massa anche il bosone pione..

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  5. Fronte coronavirus di oggi 24 gennaio 2021:dopo un anno il Milan è tornato a prendere una sonora lezione dall'Atalanta...bestia nerissima e reiterante....

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