lunedì 21 settembre 2015

A.MANZONI.Panni in Arno 38.cap.X.


ALESSANDRO MANZONI,I PROMESSI SPOSI,CAPITOLO DECIMO, LETTO E CAPITO.

UTILE PER VERIFICARE LA COMPRENSIONE,RISPONDERE,PER OGNI BRANO DI SEGUITO PROPOSTO,A DUE DOMANDE:

1)SAPIC(SIAMO AL PUNTO IN CUI...),
2)LPVD(LE PAROLE VOGLIONO DIRE...).

CORAGGIO,E SEMPRE IL TESTO DEL ROMANZO A PORTATA DI CONSULTAZIONE.




Per ogni brano del capitolo X de I Promessi Sposi,provare a rispondere come esemplificato in lemarancio panni in Arno 3.



Cap.X,r.510.

                     Poco dopo la professione,Gertrude era stata fatta maestra dell'educande;ora pensate come dovevan  stare quelle giovinette,sotto una tale disciplina.Le sue antiche confidenti eran tutte uscite;ma lei serbava vive tutte le passioni di quel tempo; e, in un modo o in un altro,l'allieve dovevan  portarne il peso.Quando le veniva in mente che molte di loro eran destinate a vivere in quel mondo dal quale essa era reclusa per sempre,provava contro quelle poverine un astio,un desiderio quasi di vendetta;e le teneva sotto,le  bistrattava,faceva loro scontare anticipatamente i piaceri che avrebber goduti un giorno.



Cap.X,r.522.

                       Allora,non solo sopportava la svagatezza clamorosa delle sue allieve,ma l'eccitava;si mischiava ne' loro giochi,e li rendeva più sregolati;entrava a parte de' loro discorsi,e li spingeva più in là dell'intenzioni con le quali esse gli avevano incominciati.



Cap.X,r.533.

                      Quel lato del monastero era contiguo a una casa abitata da un giovine,scellerato di professione,uno de' tanti,che in que' tempi,e co' loro sgherri,e con l'alleanze d'altri scellerati,potevano,fino a un certo segno,ridersi della forza pubblica e delle leggi.Il nostro manoscritto lo nomina Egidio,senza parlar del casato.Costui,da una finestrina che dominava un cortiletto di quel quartiere,avendo veduta Gertrude qualche volta passare o girandolar lì, per ozio, allettato anzi che atterrito dai pericoli e dall'empietà dell'impresa,un giorno osò rivolgerle il discorso.
La sventurata rispose.



Cap.X,r.546.

                     ....divenne,tutt'a un tratto,più regolare,più tranquilla,smesse gli scherni e il brontolio,si mostrò più carezzevole e manierosa,dimodoche' le suore si rallegravano a vicenda del cambiamento felice;....



Cap.X,r.560.

                        ....ma un giorno che la signora,venuta a parole con una conversa,per non so che pettegolezzo,si lasciò andare a maltrattarla fuor di modo,e non la finiva più, la conversa,dopo aver sofferto,ed essersi morse le labbra un pezzo,scappatale finalmente la pazienza,buttò là una parola,che lei sapeva qualche cosa,e che,a tempo e luogo,avrebbe parlato.



Cap.X,r.569.

              E chi sa quali congetture si sarebbero fatte,se,appunto nel cercare,non si fosse scoperto una buca nel muro dell'orto;la qual cosa fece pensare a tutte,che fosse sfrattata di la'.



Cap.X,r.577.

             E perché scappò detto a una suora:"s'è rifugiata in Olanda di sicuro",si disse subito, e si ritenne per un pezzo,nel monastero e fuori,che si fosse rifugiata in Olanda.Non pare però che la signora fosse di questo parere.Non già che mostrasse di non credere,o combattesse l'opinioni comuni,con sue ragioni particolari: se ne aveva,certo,ragioni non furono mai così ben dissimulate; né c'era cosa da cui s'astenesse più volentieri che da rimestar quella storia,cosa di cui si curasse meno che di toccare il fondo di quel mistero.



Cap.X,r.590.

                 Quante volte avrebbe voluto sentir davvero la voce di colei...



Cap.X,r.595.

                Era scorso circa un anno dopo quel fatto,quando Lucia fu presentata alla signora,ed ebbe con lei quel colloquio al quale siam rimasti col racconto.La signora moltiplicava le domande intorno alla persecuzione di don Rodrigo,e entrava in certi particolari,con una intrepidezza,che riuscì e doveva riuscire più che nuova a Lucia,la quale non aveva mai pensato che la curiosità delle monache potesse esercitarsi intorno a simili argomenti.



Cap.X,r.609.

                ....ma non poté fare che a Lucia non ne rimanesse uno stupore dispiacevole,e come un confuso spavento.



Cap.X,r.613.

                    ...."quando avrai conosciuto il mondo quanto me,vedrai che non son cose da farsene meraviglia.I signori,chi più, chi meno,chi per un verso,chi per un altro,han tutti un po' del matto."



Cap.X,r.631.

                      Avrebber anche avuto molto piacere di rimanervi ignorate da ogni persona;ma la cosa non era facile in un monastero....



Cap.X,r.635.

                       E noi,lasciando le donne nel loro ricovero,torneremo al palazzotto di costui,nell'ora in cui stava attendendo l'esito della sua scellerata spedizione.



Nota finale al capitolo X: ben diversa la narrazione della vita di Gertrude,che si trova nel Fermo e Lucia.


FINE BRANI DEL CAPITOLO X.CONTINUA CON LO SCHEMA DEL CAPITOLO.





7 commenti:

  1. R. 510: proviamo a dire quali sentimenti negativi sono evidenziati? Invidia? Abuso di potere? Odio? Vendetta miserabile? Qualcos'altro? Comunque un'insegnante così lascia il suo segno. Ci saranno state e ci saranno altre insegnanti,altri insegnanti del genere?

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  2. Da r.533 a r. 595 un dramma che porta alla lussuria,un dramma che porta ai riflessi psicologici della lussuria di una suora,un dramma che porta una suora all'omicidio e un dramma che narra di omertà. Una tragedia greca,narrata da Manzoni con un'educazione stilistica e verbale che nulla lascia al morboso e al truculento. Es. " La sventurata rispose." Punto e basta.

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    1. L'esempio più bello di innocenza e peccato a confronto: la monaca parla con Lucia.

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  3. R. 631, Agnese e Lucia diventano " celebri" loro malgrado,nel monastero. Ciao a domani ciao Ambragiarox.

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  4. appunti di fisica spiegano chiaramente il decadimento beta.E vai Vaio!

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  5. Fronte coronavirus di oggi 14 febbraio 2021,domenica...brrr che freddo ieri ha fatto al Picco di La Spezia.
    Oggi incontriamo Ambra ad Albenga,poi due settimane di Arancione.

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